Ospedale

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Era finalmente arrivata.
Ancora pochi passi e sarebbe stata salva. Per adesso.
Le sue gambe non reggevano, ma doveva resistere, per lei e per il suo bambino, per Matt e per la piccola Emma.

Un'infermiera, di circa 50 anni, la vide.

La prima cosa VIVA che la vedeva dopo una notte infernale.

La poveretta accorse da Anna, prese il piccolo e in men che non si dica arrivato altri paramedici.
La fecero stender su una barella, portando via il suo piccolo.

"Dove portate il mio bambino?!" Domandò agitandosi.

"Signora si stenda, mi dica, dove ha partorito?" Le domandò un medico.

"Il mio bambino!" Gridò.

"Signora, dove ha partorito?" Ripetè il medico.

Anna era in lacrime.
Il dottore ferdmò l'emorragia.

Le diede degli antibiotici per evitare infezioni.

Anna si calmò.
Ma del suo bimbo nessuna traccia.

I dottori chiamarono Matt, che arrivò subito insieme ad Emma.

"Anna!" Disse Matt, quasi gridando.

"Matt..." Rispose Anna a voce bassa.

Matt entrò nella sua stanza e la abbracciò forte.

Emma entrò timidamente.

"Cos'è successo?!" Domandò Matt.

Anna raccontò tutta la storia, includendo anche Elisa.

Matt non riusciva a credere a quello che era successo.

"E il bambino?!" Domandò.

"Non lo sò, lo hanno portato via" rispose.

Dopo quasi mezz'ora un medico entrò in camera di Anna.

"Il piccolo non respirava bene, lo abbiamo portato in terapia neonatale e intubato. Ha subito respirato autonomamente, e sono felice di annunciarvi che è fuori qualsiasi pericolo, a minuti verrà l'infermiera a portarvelo" disse.

Anna e Matt tirarono un sospiro di sollievo.

L'infermiera che soccorse Anna portò il neonato.

"Congratulazioni! 2 kg e 850 grammi! Un bimbo davvero forte e fortunato. Ho voluto portarvelo io personalmente" disse l'infermiera.

"Grazie" rispose Anna.

Finalmente prese il piccolo. Poi lo passò a Matt, che non trattene le lacrime, Emma gli accarezzò delicatamente la testa.

"Come lo chiamamiamo?" Chiese Emma.

"Jack" disse Anna guardando il piccolo negli occhi.

Tutti erano d'accordo, si capiva dallo sguardo.

Poi Emma indicò con il dito il corridoio.
Anna alzò lo sguardo.

Elisa era in piedi sul ciglio della porta, che si chiuse.

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