Capitolo speciale

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//Anna Pov//
"Sto scrivendo queste pagine per provare che NON sono pazza.
Sono Anna, ho 16 anni, e da quando sono stata al funerale della mia amica Elisa stanno accadendo strani eventi.
Mi sono svegliata alle 3:30 di notte.
Ho sentito un dolore alle cosce.
Ho abbassato il pigiama e quello che ho visto mi ha scioccata.
Qualcuno con una specie di lama mi ha scritto a sangue "Anna muori".
Ma non finisce qui, perché quella frase di 2 parole si ripeteva fino al ginocchio.
Ho contato tutte le frasi, sono 16.
16 volte qualcuno aveva scritto "Anna muori" sulle cosce.
Sono terrorizzata.
Ogni volta che mi guardo allo specchio al posto del mio riflesso vedo quello di Elisa.
Ho paura.
Mio padre dice che devo smetterla di fumare erba.
Ma io gli dico che non ho mai fumato erba, che deve credermi.
Nessuno ha più fiducia in me.
Ho voglia di piangere.
Ho trovato marchiato sul mio polso la forma di un quadrifoglio.
Poi ho capito.
Quel quadrifoglio era una perlina che c'era sul bracciale.
Era come se fossi stata ustionata."
Quando rileggo queste 2 righe buttate da un adolescente in crisi mi sale un brivido sulla schiena.
Non ero pazza, era tutto vero.
Ancora oggi quel simbolo del quadrifoglio è marchiato a fuoco sul mio polso.
Adesso, ripensando lucidamente a tutta la faccenda, quel simbolo aveva senso.
Quando abbiamo fatto il bracciale entrambe abbiamo messo quella perlina al centro.
"Simbolo della nostra amicizia"
Il quadrifoglio lo abbiamo trovato sul portico di casa mia da piccole.
Il quadrifoglio era sul davanzale dell'ospedale.
Il quadrifoglio era nel cortile delle scuola, nel mio bouquet da sposa, disegnato sulla parete della sala parto, anche sotto l'albero dove ho partorito Jack.
Il quadrifoglio spunta sulla lapide di Elisa, rigoglioso come non mai.
Piccoli quadrifogli crescono anche dove i vestiti di Elisa sono stati bruciati.

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