Happy halloween

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//Anna Pov.//

Halloween! Quanti ricordi risalgono alla mia mente.

Le caramelle, i costumi, le zucche, i miei amici...

Quest'anno la mia piccola Emma uscirà con le sue a michette, accompagnata da una mamma che ha organizzato il "dolcetto o scherzetto".

Le avevo comprato un vestitino da streghetta, tutto arancione e nero, con il cappellino a punta.

Lei mi disse che non le piaceva. Elisa le aveva consigliato un'altra cosa.

Mi condusse in camera da letto. Si infilò nel grande armadio e uscì una piccola camicia da notte bianca.

Non ricordavo di averla.

Cercai di convincerla ad indossare il costume da strega, ma nè io nè Matt riuscimmo a farla ragionare. Elisa le aveva detto di mettere la camicia da notte.

Arrivò il momento di preparasi; Emma si mise la sua camicetta da notte. Mi fece lisciare i suoi capelli mossi. Non potevo contraddirla, che iniziava a lamentarsi e ad arrabbiarsi.

Presi una matita rossa, per fare il classico sangue che esce dalla bocca, come lo faceva mia madre.

"mamma no! Il rosso intorno al collo!" Mi disse

Io obbedì.

Alla fine la vidi.

Era una piccola Elisa in miniatura, dopo essere stata strangolata.

Non ci volevo credere.

Suonò il campanello e Emma si unì al gruppetto di bambine.

Lei era l'unica, fra le altre, ad essere vestita in quel modo.

Mi fece venire la pelle d'oca, non sembrava un costume.

Lei, una piccola Elisa morta, fra fatine e streghette.

~~~~

La serata procedeva bene, finché la mamma che seguiva le bimbe mi disse che Emma era scomparsa.

Il panico.

Io e Matt uscimmo a cercarla e a noi si unì il quartiere intero.

Poi un lampo di genio.

Il cimitero.

Salì in macchina senza avvertire nessuno e partì.

Arrivai subito, e iniziai a cercarla.

Era lì.

Sulla tomba di Elisa.

Aveva rovesciato i dolcetti che aveva preso sulla terra, ai piedi della lapide, parlando da sola.

Corsi ad abbracciarla.

"Emma! Amore mio! Che ci fai qui?! Ti avevo detto di non allontanarti dal gruppo!!"

"Ma mamma, Elisa mi ha invitato, voleva mangiare insieme a me i dolcetti che avevo ricevuto." Mi spiegò.

Non sapevo cosa dire.

"Sù, andiamo, Elisa sarà contenta adesso" le dissi, prendendola in braccio.

Stavamo andando in macchina, quando Emma si girò, alzò la mano e urlò "ciao Elisa!ci vediamo stanotte!"

Mi voltai e la vidi.

Era come la ricordavo. Come appariva nei miei a incubi. Come compariva allo specchio. Come un demone.

Ho paura padre, ho paura.

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