Finalmente, dopo settimane in ospedale, Anna tornò a casa.
Era sempre più ostinata a rimettersi in carreggiata e tornare dalle sue amiche.
Non ascoltò su madre, e si preparò per uscire quella sera stessa.
Mise sul letto una mini gonna nera e un top rosso, niente reggiseno e un intimo in pizzo.
Fece un bagno caldo, vedendo la grossa cicatrice sulla sua splendida pancia piatta. Il suo bellissimo corpo era rovinato da quel segno roseo .
Si sarebbe notata con il top! Allora decise di alzare di piú la minigonna; avrebbe coperto la cicatrice facendo notare il suo intimo.
Non si specchiò, sapeva che sarebbe apparsa Elisa.
Sulle sua braccia erano sempre più evidenti i tagli, ancora sanguinolenti come se fossero appena fatti. Era molto confusa e non capiva.
Per coprirli avrebbe messo dei bracciali o al limite una giacca di jeans.
Era sul punto di vestirsi quando una voce le disse "no mia cara, adesso decido io per te"
Senza il suo volere Anna prese dei vecchi vestiti che aveva conservato, gli stessi che indossava quando frequentava Elisa.
Alla fine Anna uscì con una gonna che arrivava alle ginocchia, rosa con delle fantasie bianche, una canottiera color panna con del pizzo; indossò il reggiseno e cambiò il suo intimo con una mutandina rosa a cuori.
Indossò delle ballerine con un fiocco rosa, e raccolse i suoi capelli ribelli in una coda. Non si truccò, neanche un filo di lucida labbra
Mise molto in evidenza i tagli sulle braccia.
Sua madre la guardò sorpresa e commossa, come se avesse ritrovato la sua bambina.
Anna era pietrificata. "Perché mi sono vestita da bambina?! Che cazzo mi è preso?!"
Voleva cambiarsi, ma le sue amiche erano già arrivate. Non la riconobbero nemmeno.
Per tutta la sera Anna fù esclusa e derisa dalle altre.
Si sentì terribilmente triste e depressa. Notò che i tagli sulle sue braccia erano sempre piú profondi e numerosi; alcuni ancora sanguinanti.
Non capiva, non aveva senso.
Mentre si stava incamminando verso casa, da sola, in fondo al quartiere vide una sagoma nera. Era paralizzata. Poi scomparve.
Anna cacciò un sospiro di sollievo ma all'improvviso davanti a lei comparve Elisa. Sempre con quella schifosissima camicia da notte.
"Sei la mia bambolina, il mio giocattolo, io ho il controllo su di te" disse sorridendo.
Anna era infuriata e terrorizzata e cacciò un urlo isterico gridando "lasciami!"
I vicini accorsero da lei e la riportarono a casa. Anna andò a letto.
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Lasciami ✔
HorrorAnna è una normale adolescente, ma un giorno, per colpa della sua vanità, la sua vita cambia. Per sempre. -Avverto tutti i lettori che questa storia è stata scritta molto sinteticamente e presenta molteplici errori grammaticali e ortografici, che sp...