Non ti ho lasciata

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Anna cercava in tutti i modi di raggiungere il cellulare e, finalmente, ci riuscì.

Andò sulle chiamate effettuate e chiamò subito Matt.

Elisa imprecava e staccava ciocche di capelli a Anna.

Matt rispose, preoccupato, ma non riusciva a capire cosa stava accadendo; sentiva solo urla.

"Matt, vieni!" Gridò Anna al cellulare, con i suoi capelli ancora il gola.

Elisa se ne accorse e scaraventò il cellulare sul muro, rompendolo.

Per la collera iniziò a strozzare Anna.

Anna non riusciva a respirare e a quel punto pensò che fosse arrivata la sua ora.

Matt arrivò subito e spalancò la porta in compagnia della madre di Anna.

Quello che videro li lasciò senza parole.

Anna era distesa sul letto, che soffocava con Elisa sopra che la strangolava. Nella stanza c'era sangue schizzato ovunque, probabilmente proveniva dal viso di Anna, sfregiato dai pugni di Elisa.

I capelli di Anna erano tutti sul letto e nella sua bocca.

La madre di Anna lanciò un urlo e Elisa si girò.

Era furibonda e i suoi occhi neri erano contornati di rosso.

Matt si scagliò su di lei.

Elisa lo scaraventò contro il muro, ma Matt si rialzò e la colpì con la vecchia chitarra di Anna.

Elisa si dissolse in una nube nera, entrando nei polsi di Anna, aperti dai tagli.

Matt non esitò e prese Anna, ormai moribonda.

La madre la portò subito in ospedale dove Anna fù rianimata.

Era di nuovo in ospedale, distesa su quel lettino bianco, attaccata a flebo e macchine.

Aveva un tubo in gola che la faceva respirare.

Seduti intorno al suo lettino c'erano Matt e i suoi genitori.

Matt spiegò tutto ai genitori di Anna, che rimasero sconvolti.

Elisa non aveva lascito il corpo di Anna. Doveva trovare il bracciale e restituirlo alla proprietaria.

Era l'unico modo per sbarazzarsi di Elisa.

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