Sei mia

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Anna era sdraiata sul lettino dell'infermeria, terrorizzata.

In men che non si dica l'infermeria si riempì di ragazze; chi era il lacrime, chi gridava istericamente, chi la chiamava. Anna era confusa e aveva anche un gran mal di testa, ma non chiese a nessuno di andarsene, le piaceva essere popolare ed essere circondata da persone.

Ma poi, tra la folla di ragazze, vide Elisa. Aveva lo sguardo basso, i suoi capelli biondi, sporchi, tagliati in maniera sproporzionata. Poi alzò lo sguardo; i suoi occhi neri fissarono per pochi secondi Anna, che rimase paralizzata dalla paura, e poi sparì. Anna, ormai, credeva di essere pazza.

Tornò a casa e sua madre le ordinò di stare al riposo. Anna si sdraiò a letto e cercò di addormentarsi.

Chiuse gli occhi per pochi secondi e poi li riaprì; a pochi centimetri dal suo viso c'era il volto di Elisa, pallido e i suoi occhi neri che la fissavano; sul suo volto comparve un sorrisetto disturbante, e il suo viso era rigato da lacrime, sangue e liquido nero, come i suoi occhi.

Anna cercò di urlare ma la gelida mano di Elisa le tappò la bocca. Elisa iniziò a scavare nel ventre di Anna, incapace di chiedere aiuto.

Quando arrivò allo stomaco Elisa si dissolse in una nube nera ed entrò nella ferita di Anna.

Anna lanciò un urlo di terrore e dolore, facendo accorrere sua madre da lei.

Anna venne trasportata in ospedale e i medici non riuscirono a spiegare la natura della ferita. Anna disse che era stata Elisa, ma nessuno le credette, dicendo che era solo agitata e scossa dalla sua morte.

Anna era lì, stesa sul lettino d'ospedale, con una ventina di punti in pancia. Sentiva dolore, continuando a premere il tasto che le dava la morfina. Sentì la voce di Elisa che sussurrava "sei mia".

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