Dopo due anni di una turbolenta relazione con Josh Emma si ritrova sola, col cuore nuovamente spezzato e un bisogno esasperato di qualcuno a cui aggrapparsi. È per questo che si reca a casa della sua ormai ex migliore amica di sempre, ma a consolarl...
Una volta arrivati in campo sono ancora indispettita, ma mi basta vedere Noah con ancora addosso la divisa della squadra, tutto sudato e intento a raccattare le palle ancora in mezzo al campo.
Quando alza lo sguardo e ci vede sul suo volto compare un sorriso enorme.
Non si può non ricambiare il suo sorriso!
Proprio quando sta per raggiungerci Oliver viene chiamato da qualcuno alle sue spalle e finiamo per restarcene da soli in mezzo al campo.
Non so di preciso perché mi abbia trascinata qui il biondo, saremmo già dovuti essere in sella alla sua moto pronti per tornare a casa e invece...
«Ciao.» Ridacchio. Siamo stati insieme fino a due ore fa, non ha tanto senso salutarci di nuovo ora.
«Immagino devi andare nello spogliatoio adesso... magari raggiungo Oliver, anche perché non ho la minima idea del motivo per cui mi abbia trascinata qui e...» Fantastico! Sto farneticando e lui sa benissimo che mi succede quando sono nervosa.
Continua a sorridermi mentre giocherella col pallone che in mano, uno degli ultimi rimasti da porre in quel sacco enorme che si porta dietro, «Gli avevo chiesto io di portarti qui finito il corso.» Cooosa?! «Volevo chiederti, se per te non è un problema ovvio, se posso passare anche solo a salutare Jamie.»
La sua richiesta mi sorprende. Vorrei rispondergli per assecondare la sua richiesta ma, «Ecco, credi gli farebbe piacere vedermi?» questa volta è lui a farfugliare.
«Ne sarebbe entusiasta!» Le sue fossette sulle guance che compaiono appena sorride farebbero svenire chiunque. «Lui ti adora, sei il suo preferito da sempre. Ma non dirlo ad Olly, ci resterebbe troppo male!»
Mano sul cuore, «Promesso!»
«Allora ti va bene se ti accompagno io a casa al posto di Olly? Giusto il tempo di farmi una doccia e sono pronto.»
Nemmeno il tempo di annuire almeno che si allontana, «Perfetto, allora vado. Giuro che sarò velocissimo.»
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Seduta sul muretto adiacente al parcheggio sono intenta a leggere le pagine di storia che ho da studiare per la prossima verifica, ne sono così presa da non accorgermi del suo arrivo fino a quando il libro che ho tra le mani mi viene abbassato improvvisamente.
«Cosa leggi?» Sobbalzo per lo spavento.
Mi ricompongo mentre mi schiarisco la voce sotto il suo sguardo divertito «Storia.»
Mi porge una mano per aiutarmi a scendere, «Beh, andiamo?».
Indossa la giacca della squadra e istintivamente ripenso a quando siamo andati a cena da Cargo.
Devo ammettere che a lui sta davvero bene!
Inizio a capire perché tutte desiderano avere la giacca da football del proprio ragazzo, sono davvero belle e anche calde...
