Oliver e Clare si sono allontanati ormai da un po', mentre noi siamo fermi davanti la sua auto.
Dovremmo parlare, ma nessuno dei due ha avuto ancora il coraggio di farlo. Io temo che lui possa dirmi che ha scelto lei a me e che tutto quello che c'è stato tra noi sia stato solo uno sbaglio.Non voglio sentirmi dire queste cose da lui, ma non pretendo nemmeno dopo averlo mollato in quel modo che mi chieda in ginocchio di tornare insieme.
Lo sento sospirare pesantemente e alzo gli occhi da terra per vederlo meglio. Sembra così insicuro mentre si porta una mano a scompigliarsi ancora di più i capelli, segno che è nervoso.
«Te li stai rovinando,» Mi avvicino a lui e porto una mano tra i suoi ricci, «ed è davvero un peccato, perché ti stanno bene così ricci.»
Leva via la mano e lascia che io glieli sistemo come meglio posso, anche se sono un groviglio ormai, ma gli stanno dannatamente bene così tutti arruffati.
«Dovrei tagliarli, sono diventati troppo lunghi.» Commenta ed io scuoto il capo.
«No, sarebbe davvero uno spreco. Ti stanno bene.» E nel dirlo arrossisco.Mi piacciono davvero tanto i suoi capelli! In realtà non c'è neanche una cosa che non mi piace di lui.
«Non la pensavi così quando eravamo alle medie. Dicevi sempre che era insopportabile vedermi scuotere la testa per sistemarli!» Mi ricorda prendendosi gioco di me.
«Certo, perché sembravi un cagnolino che scodinzolava e poi non la smettevi mai di controllare che fossero in ordine. Eri così vanitoso!» Rispondo a tono ricordando come ai tempi ci stuzzicavamo di continuo. Ogni scusa era buona per prendersi gioco dell'altro senza mai esagerare ovviamente.
«Me lo potevo permettere e posso ancora oggi! So di avere un certo fascino.» Ammicca e non posso rispondere a tono, perché è la pura verità.
«Sfacciato!» Gli tiro un buffetto sul naso facendoglielo arricciare e come se non fosse cambiato nulla in questi giorni tra noi ridiamo insieme.Era davvero così facile?
Ma a quanto pare no, quando qualcosa si rompe è difficile, quasi impossibile, tornare ad essere come prima. Una volta smesso di ridere sento la malinconia prendere possesso di me e lo guardo attentamente rendendomi conto di tutto quello che sto perdendo e tutto solo a causa di un litigio.
Vorrei dirgli che mi manca, davvero tanto, ma poi penso alle parole di Mackenzie e quelle due paroline mi muoiono in bocca.
Noah torna ad essere serio prima di sussurrare un: «Cos'è successo?»Quando? Prima nei corridoi o a noi due? Non so a cosa si riferisca, ma forse è interessato a sapere di più sulla mia lite con la rossa che a noi.
«Mi ha provocata e mi ha presa in un momento no. Ho reagito male, lo so, ma non ho intenzione di chiederle scusa.» Rispondo decisa portando le braccia conserte sotto il seno.
«So che a Mackenzie piace provocare e che è fastidiosa il più delle volte, ma...»
Lo blocco, perché se devo ascoltare lui che prende le sue difese allora preferisco tornarmene a casa.
«Ma nulla Noah! È dal primo anno che mi ha preso di mira e non fa altro che provocarmi o lanciarmi frecciatine, soprattutto da quando ho ripreso a parlare con te.» Sbraito.
«Sembra quasi che ti dia fastidio l'essere tornati amici...» Commenta lui e sul mio viso compare un cipiglio.Cosa?!
«Ma che stai dicendo?»
Lui sbuffa e scuote il capo «Nulla...» Preme il pulsante sul telecomando facendo così scattare le serrature dell'auto, «Sali che ti accompagno a casa.» Continua facendo poi il giro della vettura per raggiungere il lato guida.
«Lo sai che non è così. Mi siete mancati tutti da quando mi sono allontanata...»
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I want You || Noah Centineo
FanfictionDopo due anni di una turbolenta relazione con Josh Emma si ritrova sola, col cuore nuovamente spezzato e un bisogno esasperato di qualcuno a cui aggrapparsi. È per questo che si reca a casa della sua ormai ex migliore amica di sempre, ma a consolarl...