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Il rumore dello sgorgare dell'acqua mi risveglia, ma sono così debole che a fatica riesco ad aprire gli occhi per quanto la testa mi fa male.

Ma quanto diavolo ho bevuto ieri?

Apro piano gli occhi ma la luce del sole che proviene dalle tapparelle quasi mi acceca. Mi porto le mani sulle tempie nella speranza che comprimendole leggermente smettano di pulsare così tanto, ma è tutto inutile. Il mio stomaco è tutto sottosopra e ho persino un sapore orribile in bocca.

Dio, credo di aver rimesso! Che schifo! Ma quanto ho dormito?

Mi giro sulla destra per cercare il mio telefono, ma mi rendo conto che il mio comodino non si trova accanto al letto e che la mia stanza non è più di un bel azzurro pastello. Mi ci vogliono un paio di minuti per realizzare il tutto...

Questa non è la mia stanza. E peggio non sono a casa mia!

Panico. Vado letteralmente nel panico. Ancora intontita dal sonno e dalla sbronza non riesco nemmeno a focalizzare dove mi trovo, eppure ha un'aria familiare, come se non fosse la prima volta per me qui dentro. Mi guardo intorno e vedo una camicia da uomo lasciata sulla poltrona della stanza, un pacco di sigarette e un accendino sono sulla cassapanca e prima ancora che possa davvero realizzare, la porta, che a quanto pare è quella del bagno in camera, si apre. Un ragazzo a petto nudo esce da lì con una asciugamano legata in vita e un'altra a coprirgli il volto che usa per frizionare i capelli umidi.

Merda!

«Josh?» Le parole mi muoiono in gola appena lui sposta l'asciugamano e il suo viso è completamente libero alla mia visuale.
«Finalmente ti sei svegliata!» È tutto quello che mi dice mentre avanza mezzo nudo in camera e prende degli indumenti dall'armadio.
«Ma che diavolo!? Josh!» Quasi urlo mentre lui con nonchalance si leva via l'unico tessuto che lo copre per poter indossare dei vestiti puliti. Mi copro gli occhi con le mani e mi giro dall'altro lato completamente rossa in viso.
«Non è niente che non hai già visto Benny!» E ride divertito, mentre nella mia testa ancora scombussolata si fa spazio un cattivo pensiero.

Non dirmi che...

«No, no, no! Non è possibile!» Inizio a farneticare terrorizzata cercando un qualsiasi indizio attorno.
«Si può sapere che ti prende?» Josh si avvicina al letto ed io cerco di allontanarmi il più possibile arrivando a toccare con la schiena il muro a cui è poggiato il suo letto. «Emma!» Mi richiama con cautela, «Che ti frulla in quella testolina?»

Deglutisco a fatica e nonostante abbia paura di sapere la verità glielo chiedo, «Noi due... Ecco, noi abbiamo...» Ma prima che possa finire la frase lui si mette a ridere divertito.

Vorrei urlare in questo momento. Che diavolo c'è da ridere adesso?

«Dio, Emma! Che faccia che hai!» Continua a ridere con le mani sulla pancia, ma poi mi guarda e si rende conto della mia confusione. «Tu non crederai mica che...» Alzo un sopracciglio per fargli capire che sono seria, fin troppo, per quanto sia ancora in piena fase post-sbornia. «No, no che noi... Io ho dormito sul divano, non abbiamo nemmeno dormito insieme! E poi tu eri ubriaca, non me ne sarei mai approfittato.»
«Sul serio?»

Ormai da lui mi aspetterei di tutto, qualsiasi cosa!

Si siede sul letto, tenendosi a debita distanza da me, «Sarò anche uno stronzo per te Emma, ma lo sai, non sono il tipo che si approfitta così di una ragazza» E nei suoi occhi chiari mi sembra di leggere un accenno di delusione.

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora