Capitolo 13.

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La sveglia suona.

Mi sveglio sconvolta.

Ok Emma, era solo un sogno. Sei nel tuo letto, nella tua stanza e non hai nessuna sbornia da smaltire.

Osservo con minuzia la mia stanza, tutto sembra in ordine se non fosse per i vestiti di ieri sera lasciati sulla sedia accanto alla scrivania.

Non so perché ho ripensato a quella notte. Ero sicura di averla rimossa, almeno fino ad oggi.

Con poca grazia mi scompiglio i capelli cercando di ripescare al meglio quei ricordi annebbiati.

Era il mio primo vero appuntamento con Josh quella sera. Avevo raccontato ai miei grazie alla complicità di Taylor che avrei dormito a casa Centineo così sarei potuta finalmente uscire con lui.

Fu proprio la mia amica a prepararmi per quella serata speciale. Volevo lasciare Josh Evans, il bello e dannato della scuola, senza fiato, così indossai un vestitino aderente e dei tacchi che mi prestò lei per l'occasione, abbandonando le solite felpe larghe e i miei amati jeans. Volevo sentirmi più donna, nonostante avessi solo quindici anni!

Noah era contrario, non capiva perché sprecassi così tanto tempo a sembrare un'altra quando non avevo bisogno di tacchi e trucco per fare colpo su un ragazzo. Non gli andava neanche giù che andassi ad un appuntamento in un locale nel centro della città con uno come Evans, ma mi accompagnò lo stesso insieme a Taylor.

Non ci avrebbe mai lasciate andare sole lungo il centro di notte, nonostante anche lui fosse troppo piccolo per un posto del genere.

Ricordo che uscimmo dal retro di casa Centineo di nascosto quella notte.

Erano quasi le 23:00 e la festa a cui mi aveva invitata Josh non sarebbe iniziata prima di mezzanotte.

Nessuno di noi aveva ovviamente la patente e fummo costretti a incamminarci. Per fortuna avevo indossato sotto al tubino nero le mie fedeli converse e avevamo nascosto nella borsa di Taylor i tacchi che avrei indossato solo una volta arrivati.

Arrivammo con un anticipo di un quarto d'ora nel centro della cittadina e mi lasciarono davanti il locale, subito dopo aver cambiato le scarpe.

Ricordo che mi sentivo così fiera e bella, arrivavo quasi all'altezza del castano al mio fianco che riluttante mi aveva aiutata a reggermi mentre indossavo quei trampoli.

Pensavo che finalmente sarei stata all'altezza del mio Josh, che era di poco più alto del mio amico.

Noah mi chiese di chiamarli in caso di problemi, mentre Taylor mi consigliò solo di divertirmi. Lei, che fu la prima a sapere della mia cotta per Josh, era emozionata quanto me per questa nostra prima uscita.

Ricordo che Josh mi aspettava con una sigaretta in mano poggiato di schiena al muro del locale.

Quella sera era bellissimo, aveva una camicia blu scuro che faceva risaltare tantissimo i suoi occhi chiari e il suo solito ciuffo biondo di cui tanto si vantava era perfetto come sempre.

Mi sussurrò all'orecchio quanto fossi bella facendomi diventare tutta rossa e mi fece strada dentro il locale.

Mi invitò a ballare e provò più volte a baciarmi, ma essendo il mio primo bacio, anche se lo desideravo tanto, volevo che non fosse davanti a tutta quella gente, per questo mi scansai.

Ci rimase male, ma continuò lo stesso a tenermi stretta ballando con me.

Mentre eravamo insieme lo chiamarono dei suoi amici e mi lasciò sola promettendomi che sarebbe tornato presto da me.

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora