2.2

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Quando il bacio finì mi prese per mano. «Andiamo?» Mi chiese indicandomi col capo la mia auto a pochi passi da noi. Si sedette lui al lato guida e non volle sentire ragione alcuna. Nonostante fosse evidente quanto era stanco dopo la partita e i battibecchi tra lui ed Oliver voleva guidare lui quel catorcio che era la mia auto, usando come scusa che oltre al voler provare a guidarla, non voleva che a quella tarda ora fossi io a guidare, non sarebbe stato un gesto da gentiluomo, aggiunse anche.

Sbuffai, consapevole che quando Noah si metteva in testa qualcosa era impossibile fargli cambiare idea per quanto era testardo, e mi arresi, restando nel sedile del passeggero ad osservarlo di sottecchi mentre guidava sicuro e attento. E mentre lo osservavo, imprimendo nella mia mente ogni suo particolare, tutto quello che era rimasto del Noah bambino e tutto quello che stava cambiando col tempo, impallidii rendendomi conto di ciò che avevo fatto.

Avevo appena rotto la promessa.

Quando eravamo più piccoli, Taylor aveva notato quanto io e suo fratello stavamo legando, come lui mi conservava le mie caramelle preferite o mi permettesse di toccare e osservare la sua collezione di macchinine, e finì per diventare gelosa del nostro rapporto, al punto tale da fare di tutto per allontanarci: nascondendo i pacchi di caramelle dalla vista di Noah o non facendoci giocare insieme, rimproverando il fratello che a furia di stare con le femminucce ben presto lo sarebbe diventato anche lui. Ma vedendo che ogni suo sforzo serviva a ben poco arrivò allora al punto di farmi fare una promessa solenne.

Mai, e poi mai, io avrei preferito Noah a lei. Mai, e poi mai, Noah sarebbe venuto prima di lei. Mai, e poi mai mi sarei innamorata di Noah.

Noah non seppe mai della promessa che avevo fatto a sua sorella, mi fu severamente vietato da lei stessa di rivelarglielo. Per me fu sempre facile mantenerla, non vedevo altro in Noah se non un amico sincero, un confidente e una spalla su cui trovare conforto. Ma ora...

«Va tutto bene?» mi chiese, voltandosi solo per un momento verso di me. Annuii, cercando di camuffare l'ansia che sentivo impossessarsi del mio corpo e preferendo restare ad osservare la strada pur di non far capire a lui il vero motivo del mio disagio.

Mai, e poi mai avrei immaginato che un giorno avrei dovuto scegliere tra uno dei due gemelli Centineo. Mai, e poi mai avrei creduto di poter essere così vicina dal poterli perdere, ancora una volta e forse per sempre.

Iniziò a balenarmi un'idea. «Cosa siamo ora noi due?» Mi voltai verso di lui solo per vedere la sua reazione, per capire se lui era anche un minimo preoccupato. Lo vidi irrigidirsi sul sedile e rafforzare la presa sul volante.
«Beh... io non ti considero solo un'amica. Sai, non bacio di certo le mie amiche. Ma se tu non sei pronta...»
«Neanche per me sei solo un amico.» Lo bloccai, volevo fosse chiaro che anche per me era stato importante quel bacio. Ma c'erano, tuttavia, alcune cose che avrei dovuto risolvere prima.

«Tu cosa vorresti?»

Istintivamente per com'era andata la serata, per tutto quello che avevo provato con un solo bacio e solo con lui, avrei voluto rischiare, essere per una volta nella mia vita più menefreghista, pensare solo a me e alla mia felicità. Ma non sarei stata io...

Non potevo non pensare a quanto Taylor avrebbe sofferto, o peggio...

Se tra di noi non dovesse funzionare finirei per perdere lui per sempre.

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora