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È sabato mattina, potremmo tutti dormire e rilassarci dopo una settimana estenuante piena di verifiche dato la fine prossima del liceo e invece siamo con Oliver e Clare ad una caffetteria vicino il centro con delle occhiaie così grandi da sembrare dei panda.

«Che dite meglio ciambelle o brioche?» Oliver chiede il nostro consiglio con la faccia spiaccicata contro la teca di vetro dietro cui sono presenti varie leccornie.

Clare scuote talmente forte il capo che i suoi boccoli dorati ondeggiano così tanto da spettinarsi, «No, niente roba troppo calorica! Taylor ha scelto per noi dei vestiti per stasera e ho il terrore che non mi entri.»

In quest'ultimo periodo ho imparato a conoscere meglio la piccola e dolce Clare, in particolare il suo passato da bambina in sovrappeso, presa in giro dai suoi compagni a cui non si è mai ribellata. Questo l'ha segnata a tal punto da renderla non solo riservata e chiusa con gli estranei, ma anche fissata nel contare le calorie che ogni giorno assume.

 Questo l'ha segnata a tal punto da renderla non solo riservata e chiusa con gli estranei, ma anche fissata nel contare le calorie che ogni giorno assume

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«Prendiamo delle brioche vuote dai.» suggerisco cercando di soddisfare le richieste dei due, per poi avvicinarmi alla bionda «Sono sicura che Taylor ci farà muovere talmente tanto oggi che avremmo davvero bisogno di un po' di zuccheri per darci la carica!» la rassicuro ricevendo da parte sua un debole sorriso non del tutto convinta.

Alla fine usciamo dalla caffetteria con una busta contenenti le brioche e dei bicchieroni di plastica con del caffè ancora caldo.

Avremo bisogno di fare almeno una veloce colazione e darci la carica necessaria prima che Taylor, l'organizzatrice maniacale, ci riempia di compiti affinché questa sera tutto sia perfetto, sia dentro che fuori casa.

«Buongiorno fiorellini!» li saluta Oliver entrando in casa e agitando le buste contenti il nostro cibo.

Noah e Taylor sono venuti ad aprirci  indossano entrambi una tuta, così come anche noi altri, sotto consiglio della mora, che ci aiuterà a stare più comodi mentre saremo alle prese con i vari preparativi.

«Cosa avete portato?» domanda il riccio cercando di rubare la busta all'amico che la protegge gelosamente.

«Giù le mani bello.» lo rimprovera dandogli uno schiaffetto per nulla virile sulla mano, «Questa è la nostra colazione e tu l'avrai solo quando saremo ordinatamente seduti in cucina!» continua facendo una pessima imitazione della mora che lo trucida con lo sguardo.

«Molto simpatico Oliver, davvero!» lo richiama con le braccia conserte mentre il biondo le manda invano un bacio volante.

Ci sediamo al tavolo della cucina gustando la nostra colazione in pace prima di metterci all'opera.

Ho cercato di sedermi il più lontano possibile da Noah, sono ancora imbarazzata per quanto successo ieri nei corridoi. Non è facile per me stargli vicino come prima sapendo che non ho possibilità e che saremo solo amici.

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora