Capitolo 2 ✅

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Sono appena arrivata in ufficio e ora sto bevendo il caffè.
«Corinne, il signor Matthew vuole parlarti» mi avvisa Jennifer entrando nel mio ufficio.
È mattina molto presto e sono abbastanza indaffarata, spero sia una cosa importante.
«Fallo entrare» poso i documenti, attendendolo.
Dopo qualche minuto sento bussare alla porta.
«Avanti»
Matthew fa capolino nel mio ufficio.
«Salve signor Moore, ha bisogno?» chiedo gentilmente senza ricevere risposta.
Si siede, appoggiandosi alla sedia e, sorridendo maliziosamente, poggia i piedi sulla mia scrivania sdraiandosi.
«Non capis-» mi interrompe mentre cerco di formulare una frase di senso compiuto.
«Sei giovane per essere un avvocato» continua a guardarmi con quella faccia pervertita.
Giuro che gli arriva un pugno.
«Lo prendo come un complimento..quindi la ringrazio» cerco di non diventare rossa, prendendo dei fogli.
Lui avvicina il suo viso al mio, spostando i fogli che ero occupata a leggere per mascherare l'imbarazzo.
«Ti sei offesa?» sorride sfottendomi.
«Ma si figuri» continuo a far finta di leggere.
«Sono così vecchio?» dice ridendo.
Che bella risata. Basta.
«Non ho detto questo. Io sono rispettosa in confronto a lei» vorrei stare sola in questo momento ma la sua presenza me lo impedisce.
Lui scoppia a ridere.
Mi sento presa in giro.
«Non mi dare del 'lei' ho solo 25 anni. E poi io sono molto rispettoso, cara...» sorride, alzandosi e raggiungendo la porta.
«Ci vediamo oggi pomeriggio, signorina Evans» mi fa l'occhiolino, sottolineando il mio cognome.
«Arrivederci» sorrido alzando gli occhi al cielo e lui abbandona la stanza.
×
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Sono le 16:30 e sto aspettando i Moore al tribunale.
«Non sono ancora arrivati?» chiede Jennifer raggiungendomi.
Mi guardo intorno nella speranza di non incrociare lo sguardo di Matt.
«Ancora no»
«Parli del diavolo...»dice guardando dietro di me.
Mi giro velocemente, trovandomi Matt a un centimetro di distanza.
Mi stacco imbarazzata e indietreggio di qualche passo.
«Salve» saluta Christian.
«Salve signori Moore, il giudice arriverà tra poco» li informo, sistemandomi i capelli per quello che posso.
Matthew mi sorride e io ricambio, leggermente rossa in volto.

Intanto il giudice entra e si siede al suo posto.
Noi lo imitiamo.
Io mi siedo vicino a Matthew e Christian si siede dietro, vicino a Jennifer.
«Il qui presente Matthew Moore è stato precedentemente condannato a 3 anni  di reclusione e una multa di 25 mila euro, signorina Evans, vuole dire qualcosa al riguardo?»
«Si, signor giudice. Il mio cliente ha partecipato a gare clandestine,  si tratta di gare con veicoli a motore, quindi la questione diventa più calda e pericolosa e la multa può arrivare anche ad un importo di 3.000 euro» mi giro verso Matthew che mi fa l'occhiolino sorridendo.
«Si, ma il Codice della Strada punisce chiunque organizzi, diriga o promuova una competizione sportiva di velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato, con la reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 25.000 a 100.000 euro» spiega il giudice leggendo le pratiche che ha sul banco.
«Ha pienamente ragione» i signori Moore mi guardano perplessi.
Vado di fronte al giudice con un foglio in mano.
«Come lei già sa, sono vietate competizioni sportive su strada salvo autorizzazione. L'autorizzazione al mio cliente manca. Ma non per questo può dichiarare una multa di 25 mila euro. Le ripeto che chi organizza una competizione su strada senza autorizzazione è punito dal Codice della Strada con una sanzione amministrativa che parte da 849 euro fino a 3.396 euro se si tratta di competizione sportiva con veicoli a motore e la reclusione di massimo 1 anno. Questo è tutto» sorrido soddisfatta e il giudice maschera un sorriso.
«La sentenza è rimandata» sbatte il martelletto e si alza, andandosene.
«La ragazza ci sa fare» sorride, sempre maliziosamente, Matthew.
«Sei stata forte, Corinne!» esulta Christian.
«Grazie» sorrido raggiungendo Jennifer che mi abbraccia forte.
«Corinne» mi sento chiamare, così mi giro.
«Mi dica» rispondo a Matthew.
«Ho detto di non darmi del lei» il tono della sua voce cambia. Diventa più cupo.
Indietreggio di poco e annuisco.
«Stasera ti passo a prendere alle 20:00. Andiamo a cena fuori io, tu, la tua segretaria e mio padre. Ok?» chiede e io annuisco.
Vado da Jennifer e le chiedo spiegazioni.
«Chi rifiuterebbe un invito a cena da quel figo» fa gli occhi dolci e io sbuffo infastidita.
«Ci vediamo stasera» mi saluta e se ne va.

Che la fortuna sia con me!













Come vi sembra?
❤️❤️❤️❤️

Until the end ~ Fino alla fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora