Capitolo 31 ✅

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Sono le 5:34 e non ho chiuso occhio.
Penso e ripenso a Matt e a ciò che ha detto prima di andarsene.

«Come posso sposare una persona che non si fida e non mi crede? Il matrimonio salta. Ci vediamo quando finisce tutto questo bordello»

Mi ha fatto molto male sentire ciò.
Sono sola con un bambino neonato, non so ciò che fare o come comportarmi. Era diverso se lui era presente, ma deve sempre reagire d'impulso.
Tutte quelle parole, convinta che fossero dette con il cuore, la proposta, i "ti amo" sussurrati.
Ma vaffanculo!
Tutto ciò succede sempre quando cerco di affezionarmi a qualcuno.
Sono convinta che non tornerà, lui è così. Vorrebbe fare il duro ma non gli riesce, non ha le palle per affrontare la realtà dei fatti. Quindi no, non tornerà.

Il suono di un pianto mi risveglia dal mio stato di trans.
Mi alzo da terra e cammino verso la stanza di Nathan.
Lo prendo in braccio e cerco di calmarlo.
«Papà ci ha abbandonati...ci sono io con te, piccolino» gli accarezzo il viso e lui piano piano smette di piangere.
Prende una ciocca dei miei capelli e la stringe. Gli do un bacio in fronte e lo metto di nuovo dentro la culla.

Singhiozzando, ritorno nella mia camera e chiudo la porta.
È vero, di solito l'amore ci salva, ma spesso ci distrugge e non ci da la forza per andare avanti. Penso, non solo a questo avvenimento che mi ha scosso parecchio, ma anche ai momenti belli passati con lui, alle litigate, mai normali e quasi sempre violente.
Potrei scusarlo con il fatto che lui è così, ma basta più.
Mi sono innamorata della parte peggiore di lui, delle sue lune storte, dei suoi improvvisi "vaffanculo", dei suoi scatti d'ira, dei suoi stati di apatia e dei suoi momenti di freddezza.
E, si sa, quando ti innamori della parte peggiore di una persona, di quella che tutti scartano ancora prima di iniziare a conoscerla, sei finita, non puoi tornare più indietro.

Decido di chiamare Loren, sono le 6:30 e lei si sveglia sempre molto presto.
"Ciao Loren, potresti venire?" sussurro scoppiano nuovamente a piangere.
"Arrivo" mi stacca in faccia.
Dopo circa 15 minuti suona il campanello e successivamente la porta si apre.
«Corinne!» mi chiama la mia migliore amica.
«Sono in camera da letto» urlo per farmi sentire.

Apre di scatto la porta della mia camera ed entra.
«Corinne, cosa è successo?» chiede preoccupata, sedendosi a terra vicino a me.
«M-Matt è andato via» mi asciugo le ultime lacrime e la guardo negli occhi.
Lei fa un'espressione strana.
Non so, mista tra felicità e dolore.
La guardo in modo strano e lei abbassa lo sguardo.
«Mi dispiace tantissimo. Però...» si alza da terra e si siede sul letto.
«Cosa?» la guardo con un cipiglio.
«Sentiamo un po', perché se n'è andato? Non lo soddisfavi abbastanza? Dai Corinne! Pensavo avessi più fantasia sessuale» estrae dalla tasca una sigaretta e fa per accenderla.
«Alla finestra» le ordino, indicandogli quest'ultima.
Lei alza le mani in segno di resa e si dirige verso la finestra.
«Che cazzo dici, Loren» mi riferisco a quello che ha detto prima.
«Quel povero ragazzo era succube di te. Non lo lasciavi respirare...» alza le spalle e mi guarda sorridendo.
«Che cazzo ti prende?» mi alzo da terra e mi avvicino a lei.
«Così un bel giorno...» butta la sigaretta giù e si gira verso di me.
«L'ho dovuto consolare io...davvero bravo. Te lo sei scelta bene» mi fa l'occhiolino e si siede di nuovo sul letto.
«C-cosa? Sei andata a letto con il mio fottuto ragazzo?» urlo in preda alla rabbia.
Lei fa la finta offesa mettendosi una mano sul cuore.
«Detto così mi fai passare per una troia, carissima» scoppia a ridere e scuote la testa.
«LO SEI, ZOCCOLA DI MERDA» urlo e mi avvicino a lei, dandogli un pugno.
Dritto in faccia, bella mia. Colpita e affondata.
«Che cazzo fai?!» urla leggermente toccandosi il naso, oramai pieno di sangue.
«TI CREDEVO UNA FOTTUTA AMICA! MI AVETE TRADITO ENTRAMBI» urlo isterica.
Lei si alza e il suo sguardo cambia.
«I-io...l'ho sedotto io. Era ubriaco ed è successo prima di concepire Nathan» dice tra le lacrime.
Oh, adesso piangi?
Perché non va un po' a fanculo?
«VAFFANCULO, TROIA DI MERDA. NON FARTI PIÙ VEDERE!» urlo spingendola fuori.

Rimango sola, completamente sola.
Quella che credevo la mia migliore amica mi ha tradito e il mio "ragazzo" se ne andato.
Non potrebbe andare peggio.
×
×
×
Sono le 16:00 di pomeriggio e decido di andare a fare la spesa, portando con me Nathan.

Arrivo al supermercato e noto un gruppo di ragazzi squadrarmi dalla testa ai piedi. Faccio finta di nulla e continuo a camminare per i vari reparti del supermercato.
Prendo le patatine, la nutella, il latte a Nath e mi dirigo verso il reparto pannolini.
Mi sento seguita così mi giro di scatto.
Noto che il gruppo di ragazzi mi segue, così aumento il passo.
Mentre corro mi giro e noto che anche loro si sono messi a correre.
Avendo a Nathan in braccio, mi fermo per non rischiare, e mi giro.

«Perché mi seguite?» chiedo, guardando i vari tipi di pannolini.
«Sei Corinne Evans?» chiede uno di loro e io annuisco.
«Ma è vero che sei l'avvocato più famoso di New York e ti sei messa con un criminale?» chiede un altro ragazzo.
«Non è un criminale» abbasso lo sguardo con la scusa di mettere il pacco di pannolini dentro il carrello.
«Girano voci che abbia ucciso Edward Collin, il più grande trafficante di droga di New York» dice questa volta il terzo ragazzo.
Mi limito a non rispondere e un quarto, e ultimo, ragazzo prende parola.
«Lasciatela stare, siete pressanti. Vero zuccherino?» mi fa l'occhiolino e io sbuffo.
Giro le spalle e me ne vado.

Oggi sono capitate tutte a me!

















Che ne pensate? 🥺
Ci vediamo al prossimo capitolo 💕
Lasciate una stellina se vi va💛

Until the end ~ Fino alla fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora