Capitolo 42 ✅

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La sveglia suona segnando l'inizio di una nuova giornata.
Allungo la mano per spegnerla e noto che Matt non è vicino a me.
«Buongiorno signorina Evans» entra sorridendo Matt dentro la nostra camera, con un vassoio in mano.
«A te, signor Moore» rispondo sorridendo.
«Stasera cenetta romantica?» chiede sedendosi accanto a me.
Annuisco, guardandolo con sospetto.
«C'è qualcosa sotto?» dico prima di essere interrotta dall'arrivo di Nathan.
«Buongiorno» dice assonnato, salendo sul letto.
«Buongiorno piccolo» rispondiamo io e Matt sorridendogli.
«Io devo andare a lavoro, ci vediamo stasera piccola» mi dà un bacio a stampo ed esce dalla stanza.
Lo guardo da lontano e annuisco.
Non nascondo il fatto di non avere molta fiducia in lui, ma faccio finta di niente.
«Mamma, papà mi ha fatto già fare colazione» dice sorridendo Nathan.
Annuisco e sono sempre più insospettita.
Mi alzo da letto, dopo aver consumato la mia colazione precedentemente offerta da Matt e mi dirigo in bagno con Nathan. Gli faccio la doccia e lo vesto, così è pronto per la scuola.
«Mamma veloce, faremo tardi» sbuffa Nathan raggiungendomi in camera mia e di Matt, mentre mi metto le scarpe.
Usciamo di corsa e lo accompagno a scuola.



Nathan è appena sceso dalla macchina e mi dirigo a lavoro.
Un particolare mi balena in testa.
Mentre mettevo le scarpe, ho notato un foglietto a terra che non ho letto per la fretta. Sembrava uno di quei fogli che uso io per le sentenze, ma non le faccio a lui da tanto tempo.
Faccio inversione con la macchina e mi dirigo a casa.
«Marie...non verrò oggi a lavoro...no no stiamo bene...devo fare delle commissioni...ok grazie, ciao» stacco la chiamata e parcheggio la macchina.
Apro la porta di casa e salgo immediatamente nella nostra stanza.

Il foglietto è a terra, come previsto.
Lo prendo con la mano un po' tremolante e leggo ad alta voce quello che c'è scritto.
«Corte di cassazione...avvocato George Williams» non sono sorpresa, me lo aspettavo che avrebbe cambiato avvocato per non farmi sapere i suoi imbrogli con la legge.
«Mandato di arresto obbligatorio da parte della polizia giudiziaria...gare clandestine e omicidio volontario...» mi copro la bocca con la mano, facendo scendere copiose lacrime.
Mi dirigo verso il computer di Matt, cercando di inserire la password.
«Quale potrebbe essere...» sussurro, provando con "Nathan_19" ma niente .
Provo con "MCN" ma lo stesso non mi fa accedere.
Infine cerco la password tra i vari fogli e la trovo.
«Corinne_Nathan_20» la digito velocemente e acceso finalmente.
Vado nella casella "posta" e noto tantissime mail di questo avvocato Williams. La cosa mi sembra strana perché non conosco nessun avvocato che si chiama così.
Una mail in particolare attira la mia attenzione.
«Con riferimento alla precedente circolare, e accogliendo una opportuna segnalazione pervenuta da alcuni Colleghi, alleghiamo – d'intesa con il Presidente del Tribunale – l'elenco degli indirizzi di posta elettronica di tutti i giudici attualmente in servizio al Tribunale civile...» e in allegato ci sono tantissime mail di giudici importanti, tutti che scrivono di non poter fare niente per salvaguardarlo e che giorno 22 maggio verranno a prenderlo per arrestarlo e, se non si farà trovare a casa, aumenteranno la pena, 20 anni, di altri 10 anni.
Il 22 maggio è oggi...non può essere vero.
Sento il rumore di una macchina, così mi affetto ad entrare dentro l'armadio.
«CORINNE...Sei a casa? Ho chiamato all'ufficio ma non risponde nessuno» dice urlando.
Decido di uscire dal mio nascondiglio e andare verso di lui.
«Si...non mi sentivo molto bene» nascondo il foglio dentro la tasca della mia giacca e Matt mi guarda in modo preoccupato.
«Che hai, piccola» sorride comprensivo.
Scuoto la testa, segno che non mi va di parlarne e lui annuisce.
«Pronta per stasera?» chiede sorridendo e io annuisco nostalgica.
«Domani andiamo in montagna?» chiedo, sapendo già la risposta.
Lui mi guarda spalancando gli occhi e successivamente annuisce.
«Sono le 12:30, vado a prendere Nathan» lo avviso e lui annuisce.
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Io e Nath siamo in macchina che ci dirigiamo a casa.
«Tesoro...non credo che papà rimarrà con noi per sempre...» dico, cercando di non farmi ingannare dalla voce spezzata.
«Perché dici così mamma... me lo ha promesso» dice guardandomi con gli occhietti dolci, che tanto mi fanno sciogliere il cuore.
« ci sono cose che non puoi capire» spiego brevemente scendendo dalla macchina.
Lui mi segue ed entriamo a casa.
Nath corre ad abbracciare Matt e cominciano a giocare insieme.
Preparo il pranzo e, in un batter d'occhio, tra ridere e scherzare, si fanno le 5:30.
«Mi sto andando a preparare, fai attenzione a Nathan» sussurro cominciando a salire le scale che portano nella nostra era stanza.
«Se non ti va di uscire basta che me lo dici...non ti obbliga nessuno» dice sbuffando.
Non gli rispondo e salgo in camera.
Indosso una tutina particolare molto elegante con delle decolletè nere in vernice. Poi indosso una borsa in pelle bianca e gli abbino un foulard anch'esso bianco.
Esco dalla stanza e mi dirigo verso il bagno principale, dove mi sistemo i capelli, li piastro e comincio a truccarmi. Applico una base di fondotinta e poi trucco gli occhi applicando l'eyeliner e il mascara.

Infine spruzzo il mio profumo preferito e scendo al piano inferiore dove trovo Matt che mi sta aspettando.
«Cazzo...sei favolosa» mi sorride e mi sfugge una lacrima.
Al solo pensiero che non potrò più baciarlo o passare del tempo con lui, mi fa gelare il sangue.
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Siamo arrivati al ristorante e stiamo aspettando le nostre ordinazioni.
«Mi spieghi che cos'hai? Ti vedo assente» dice abbassando lo sguardo.
Scuoto la testa e sorrido, nostalgica.

«Sai cosa...ti ho odiato. Ti odiato perché eri l'unico di cui mi fidavo, l'unico a cui ho perdonato tutto e di tutto. Sono stata zitta, aspettando che tu tornassi ogni volta che mi hai abbandonata.
Ti ho odiato...o meglio avrei voluto farlo.
Non so farlo, non posso...non voglio. Ti amo...ma le nostre strade sono completamente diverse. Sai, hai ragione quando mi dicevi che non ho le palle per affrontare le cose, perché a quest'ora saremmo stati insieme per sempre, come hai promesso sia a me che a Nath. Queste ultime ore vorrei passarle in armonia e felice, come solo tu sai rendermi. Ti amo e ti amerò per sempre» qualche lacrima scappa, mentre dico ciò.
Lui mi guarda spalancando gli occhi.
«Lo hai scoperto...io volevo renderti felice per sempre non solo in questo periodo. La polizia è già davanti casa nostra e al nostro rientro mi arresterà. Ricordati che io ti amo e non ho mai smesso di farlo» dice con sguardo basso.
Vedo delle lacrime scorrergli e scoppio anche io.
Lui mi guarda e mi sorride, si avvicina e mi lascia un vasto bacio a stampo.
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§
È mezzanotte ed è ora di ritornare a casa.
Siamo andati a prendere Nathan da mia zia e abbiamo passato del tempo insieme.
Gli abbiamo spiegato che Matt dovrà stare fuori casa per tanto tempo e credo che abbia capito su per giù.

Siamo arrivati a casa e la polizia è lì che ci aspetta ...o meglio dire lo aspetta.
Nathan è in macchina, parcheggiata in modo che lui non può vedere ma noi si.
Un poliziotto ci affianca e ammanetta Matt.
Scoppio a piangere vedendo che anche a lui qualche lacrima scende.
Il poliziotto lo tira verso la macchina e lui lo spinge leggermente per baciarmi un ultima volta.

«Ti amo Corinne...ricorda, fino alla fine» sussurra prima di entrare dentro la macchina e sparire.

THE AND









Siamo arrivati alla fine🥺❤️ ringrazio tantissimo le persone che mi hanno sostenuto durante lo svolgimento della storia.

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Until the end ~ Fino alla fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora