Corro velocemente.
Corro senza prendere fiato, con Nathan dietro che mi grida di fermarmi. Mi fermo di scatto, girandomi.
Vedo Nathan in fondo alla strada buia che piange e grida.
Corro verso di lui ma da dietro vedo un'ombra.
Cerco di parlare ma non escono parole, solo suoni fastidiosi.
«MAMMA AIUTO. MI STA PRENDENDO» urla mio figlio, cercando di avanzare verso di me.
Sono davanti a lui, cercando di prenderlo, ma l'ombra lo porta via.Tutto d'un tratto sono sola, in un giardino pieno di fiori.
«Corinne...io ti posso dare tutto ciò che vuoi. Tu hai scelto il tuo ex e tuo figlio. Ora ti renderò la vita un inferno» urla fastidiosamente Brad.
Piango, urlo e mi dimeno.
Non riesco a pronunciare nessuna parola, escono solo grida.
Brad mi tappa la bocca, facendomi quasi soffocare.«Corinne...svegliati» adesso sembra che Brad sia diventato dolce.
«Cazzo, Corinne!» mi sento scossa, Brad ha una faccia preoccupata.
Mi manca il respiro e non riesco ad aprire gli occhi.
«Porca puttana, Corinne, svegliati» sento urlare e vengo scossa prepotentemente.Apro gli occhi di scatto, riprendendo a respirare normalmente.
Vedo Matt davanti a me con la faccia pallida e preoccupata.
«Stai bene?» mi dà un bicchiere di acqua, assicurandosi che vada veramente tutto bene.
«S-si» sussurro abbracciando.
Sono tutta sudata e con le lacrime agli occhi.
«Ti ho sentita urlare dalla stanza degli ospiti. Mi è preso un infarto» mi sorride.
«Un incubo, niente di che» gli sorrido, ancora scossa.
Annuisce e si alza dal letto.
«Se ti serve qualsiasi cosa, chiamami, sono di là sveglio» guarda a terra e annuisco.
Guardo l'orario e noto che sono le 4:36.
«Devi andare da qualche parte?» chiedo, riferita al fatto che deve restare sveglio.
«No no, rimango sveglio se no non ti sento. Dai, riposa» si avvicina e mi copre per bene.
Fa per andarsene ma gli prendo il polso.
«Puoi rimanere con me?» gli chiedo sorridendo.
Lui annuisce, ricambiando il sorriso e si sdraia vicino a me.
Appoggio la testa sul suo petto e mi addormento sentendo i battiti del suo cuore.
×
×
×
La sveglia suona. Devo andare a lavoro, devo accompagnare Nathan a scuola e Matt al bar in centro.
Ieri ha trovato lavoro perché vuole aiutarmi con la spesa.
Che la giornata abbia inizio.
Mi giro verso Matt e lo trovo che dorme beatamente.
«Amo-» mi schiarisco la voce.
Veramente lo stavo chiamando 'amore'?
Ma che cazzo ho in testa?
«Matt, svegliati» lo scuoto leggermente.
«A me piaceva di più 'amore', ma comunque...» apre i suoi occhioni blu che incutono timore a molte persone, ma io li amo. Mi trasmettono molta sicurezza e sono bellissimi.
Sono felice che Nathan abbia preso i suoi occhi, perché sono una cosa formidabile.
«Farti me dura di più, piccola» dice stiracchiandosi.
«Che cretino» scuoto la testa ridendo.
«Vi accompagno, vai a prepararti» mi fa l'occhiolino e lo guardo in modo strano.
«Ti accompagno io tranquillo» dico, facendo una smorfia strana.
«Vai a prepararti» mi sorride.Vado in cucina e preparo la colazione per tutti e tre.
Pancake per Matt e Nathan e gallette di riso per me.
«Buongiorno mamma» dice Nathan entrando in cucina.
«Buongiorno piccola» sorride Matt.
Mi giro verso di lui e ricambio il sorriso.
«Buongiorno!» esclamo felice.«Mamma non ho voglia di andare a scuola!» si lamenta Nathan, guardando suo padre.
«Posso portarlo a lavoro, se vuoi. C'è una stanza con la TV e può stare con me alla cassa» dice prendendo le tazze e portandole in lavastoviglie.
«Siii, mamma ti pregoo» saltella Nathan, facendo una faccia dolce.
Lo guardo e gli sorrido.
«Ok, va bene» sorrido e Nathan mi ringrazia andando in braccio a suo padre.
«Andiamoci a preparare!» esclama, portandolo al piano superiore.Sono così felice di vederli così uniti.
Spero che rimanga qui per sempre e non ci abbandoni più.
Li vedo scendere insieme.
Scoppio a ridere vedendo Nathan e Matt vestiti uguali, tranne per le scarpe e il cappello di Nathan.
Indossano un jeans strappato alle ginocchia, che non ricordavo di averglielo comprato, una maglietta grigia e Nathan in più ha un cappello con la visiera girato al contrario, nero.
«Noi siamo pronti mamma!» sorride Nathan facendomi vedere il medio.
Matt gli abbassa subito la mano e io lo guardo malissimo.
«Nathan! Non si fa quel gesto!» lo riprendo e Nath si scusa.
«Papà mi ha detto che è un saluto che si fa ai cattivi e te lo volevo fare vedere, mamma!» abbassa lo sguardo e io lo abbraccio forte forte.
Matt scoppia a ridere e io lo fulmino con lo sguardo.
«Andiamo piccola, vai a vestirti. Mi raccomando non troppo provocante» mi fa l'occhiolino e mi fa un colpo sul sedere.
«Aia!» esclamo, fingendo di provare dolore.Salgo in camera ed entro in bagno.
Mi spoglio completamente ma, prima di entrare nella doccia, mi accorgo della giacca di Matt sopra il cesto dei panni sporchi.
Scuoto la testa sorridendo e vado a prenderla per metterla dentro il cesto.
Appena la prendo però, noto un bigliettino con su scritto qualcosa.
Mi incuriosisco e lo prendo.
C'è scritto "Sophia" e poi un numero di telefono.
Ancora con questa Sophia? Quindi si sono sentiti o, ancora peggio, si sentono!
Prendo il bigliettino e lo butto dentro il water, scaricando.
Sento bussare e poi la voce di Matt.
«Piccola! Tutto ok?» chiede prorccupato.
«Si si, arrivo» dico, entrando subito in doccia.
Chiudo la porta della doccia e comincio a insaponarmi.
Sento aprire la porta e alzo gli occhi al cielo.
Mi sciacquo e vedo Matt avvicinarsi al water, si abbassa i pantaloni e fa i suoi bisogni.
«Avanti, Matt. Cosa? No no, non mi da fastidio, tranquillo, tanto stiamo insieme...» dico ironica.
Esco dalla doccia, approfittando della sua distrazione per avvolgere il mio corpo nell'asciugamano.
«Pensavo fossimo fidanzati...» mi guarda, mentre si lava le mani.
«Pensavi male, Matt. Non scambiare la mia gentilezza come amore perché non è così...» sussurro incerta.
«Cosa succede?» si avvicina a me, prendendo le mie spalle e avvicinandomi al muro.
«Ho trovato dentro un la tua giacca un bigliettino» dico secca.
Mi stacco da lui e comincio ad asciugarmi senza vergognarmi di essere nuda davanti a lui. Tanto ha già visto tutto.
Non ricevo risposta quindi mi giro verso di lui.
Mi guarda dalla testa ai piedi, diventando rosso come un pomodoro.«Eh andiamo Matt! Fai tanto il duro e poi diventi rosso davanti alla madre di tuo figlio?» dico ridendo.
Indosso l'intimo e la mia divisa da lavoro, composta da una gonna a tubino, una camicia bianca con un orletto ricamato e una giacca elegante.
Ai piedi delle decoltè e cominciò a truccarmi.
«Appena sono arrivato, mi ha ospitato Sophia. Non sono andato in nessun hotel. Siccome aveva cambiato numero, mi ha dato quel bigliettino»
In tutto questo Matt mi guarda come se fossi un alieno, mentre mi sistemo la gonna.
Spazzolo i miei capelli e spruzzo il mio profumo preferito.
«Oh, bene. Continui a mentirmi» dico, ormai, con nonchalance.
«Mi ha aiutato molto, Corinne. Senza di lei ora non sarei qui con te e nostro figlio. Mi ha aiutato lei a comprare il biglietto e a far fuori gli uomini di quel bastardo. Poi mi ha dato dei consigli per riconquistarti» abbassa lo sguardo sulla mia gonna.
Cerco di chiudere la cerniera, ma faccio molta fatica perché si è incastrata sulla camicia.
«Va bene Matt, tranquillo» annuisco, continuando a litigare con la gonna.Sento le sue mani sui miei fianchi che scendono fino alla cerniera. Con poche mosse riesce a sistemare il tutto.
Mi lascia dei caldi baci sul collo, mentre le mie mani lo allontanano dolcemente.«Dai andiamo!» sorrido divertita e lui annuisce.
Nel prossimo capitolo Matt andrà a lavoro con Nathan e passeranno tutta la mattina insieme.
Siete curiosi? Aspettate il prossimo capitolo!! ❤️
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Until the end ~ Fino alla fine
ChickLitCorinne Evans è un noto avvocato statunitense, molto famoso a New York. A soli 21 anni è riuscita a risolvere molti casi. È specializzata in gare clandestine ed è di una bellezza disarmante. E se, fra tutti i ragazzi, la sua attenzione cadrà su uno...