«Dobbiamo scappare» mi sussurra, staccandosi dalle mie labbra.
«Cosa?» chiedo visibilmente incazzata.
«Dobbiamo scappare. Ti ricordo che la colpa è stata tutta tua. Ti stavi facendo uccidere» urla leggermente.
«Oh, scusa se il mio ragazzo ha ricevuto un messaggio strano ed è scappato» dico ironica.
«Non ti fidi di me» accende una sigaretta e mi guarda di sottecchi.
«Come posso fidarmi di te? Mi hai dimostrato più volte di-» mi blocca subito.
«Sono stanco di dover sentire tutte le tue cazzo di lamentele ogni volta sul fatto di Sophia. Ok, ho sbagliato quella volta ma c'è anche da dire che è stata una parte fontamentale nella mia vita. Adesso basta, cazzo» sbotta, prendendo il telefono in mano.
«Io ci rinuncio Matt. Sei un caso perso» sbuffo, salendo in macchina.Dopo poco tempo, si avvicina al finestrino e me lo fa abbassare.
«Vieni con me?» chiede continuando a smanettare sul telefono.
«Ma dove? Ti ricordo che abbiamo un figlio» alzo gli occhi al cielo ma lui non se ne accorge.
«Se restiamo qui, gli uomini di Collins mi uccideranno e poi andrò in galera» confessa, girando il telefono e facendomi vedere due biglietti per le Hawaii.
«Fra tutti i posti possibili ed immaginabili, proprio le Hawaii?» lo guardo male e lui annuisce.
«È il posto più sicuro» mi comunica, allontanandosi.
«E con Nathan? Sei il solito egoista» lo accuso e lui si gira di scatto.
«Lo verremo a prendere fra qualche mese e poi ce ne riandremo con lui» mi spiega e il scuoto la testa.
«Te lo sogni» chiudo il finestrino e lui sale in macchina.
Accende la macchina e andiamo a casa.
×
×
×
«Nathan si è addormentato» entro in camera da letto.
Noto che Matt prepara una valigia e un borsone.
«Che fai?» chiedo preoccupata.
«Me ne vado» dice soltanto.
«C-cosa? Mi lasci sola con un figlio?» chiedo sul punto di piangere.
«Non ho altra scelta, volevo portarti con me» dice impassibile.
«Sei uno stronzo. Pensi davvero che lascerei mio figlio, neonato, tutto questo tempo con Loren o con la baby sitter?» gli faccio notare e lui di avvicina a me.
Mi prende il collo e lo stringe leggermente.
«Lo capisci che sono in pericolo, cazzo. PER COLPA TUA» urla l'ultima frase, stringendo di più il collo.
Fatico a respirare.
«CHI CAZZO TE LO HA DETTO DI SEGUIRMI?» continua a urlare, stringendo il mio collo ancora di più.
«M-Matt...non respiro» dico con fatica.
Lui apre di scatto gli occhi, forse realizzando che mi stava quasi soffocando, e stacca subito la mano.
Riprendo fiato e lo guardo male.«Scusa, non volevo» abbassa lo guardo, continuando a preparare la valigia.
«Mi lasci crescere nostro figlio da sola?» chiedo sotto voce.
«Ripeto e ribadisco che se tu non fossi uscita da questa fottuta stanza, non sarebbe successo nulla» i suoi occhi sono spenti e pieni di rabbia.
Mi fa quasi paura.
«Dopo che avevi ricevuto quel messaggio...» abbasso lo sguardo.
«Quindi? Posso avere i miei cazzi? O devo raccontare tutto a te?» si gira di scatto, fulminandomi con lo sguardo.
«Non ho detto questo... Ci stiamo sposando ti ricordo» lo guardo male e lui scoppia a ridere.
«Come posso sposare una persona che non si fida e non mi crede? Il matrimonio salta. Ci vediamo quando finisce tutto questo bordello» dice tutto ciò senza alcun sentimento.
Prende la valigia e il borsone e fa per andarsene.
«Non saluti né me, né tuo figlio» scuoto la testa con gli occhi lucidi.
Mi guarda facendo un cenno con la testa, in segno di saluto.
Si dirige verso la camera di Nathan e lo prende in braccio.
Il bambino si sveglia e gli accarezza il viso contornato dalla barba.
Le lacrime scorrono sul mio viso e non posso trattenere un singhiozzo.
Matt si gira verso di me, ma fa finta di nulla.
«Papà torna presto» sorride a Nath e gli dà un bacio in fronte.
Lo mette di nuovo a letto e si dirige verso la porta.Fa per uscire dalla porta principale e si avvicina a me, asciugando delle lacrime sul mio volto.
«Tornerò presto. È una promessa» dice accennando un sorriso.
Gli sposto la mano con un gesto e lo allontano.
«Buona vita Moore» sussurro, facendogli cenno di uscire.Ha scelto lui tutto questo. Io essendo avvocato potevo benissimo sbrigarmela io.
Lo vedo varcare la soglia del cancello principale.
Non si gira, non si sta pentendo di nulla.
Di tutto ciò che mi ha detto e di tutto quello che mi ha fatto poco fa.
Spero solo di farcela da sola.Matt se ne andato🥺
Cosa ne pensate? Fatemi sapere un vostro giudizio, ci tengo tanto.
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Until the end ~ Fino alla fine
ChickLitCorinne Evans è un noto avvocato statunitense, molto famoso a New York. A soli 21 anni è riuscita a risolvere molti casi. È specializzata in gare clandestine ed è di una bellezza disarmante. E se, fra tutti i ragazzi, la sua attenzione cadrà su uno...