«ODDIO! Stai scherzando?» chiede Jacquelyn, guardandomi sbalordita.
«Ti sembra la faccia di una che scherza?» la guardo male e lei scoppia a ridere.
«Non sembri poi così dispiaciuta» continua a ridere, asciugandosi una lacrima.
«Ma smettila» sorrido, scuotendo la testa.
«Pensi di parlarne a Nath?» mi chiede e io annuisco.
«È sempre suo figlio» spiego e lei annuisce.
«Hai ragione. E tu?» chiede, guardandomi con un ghigno.
«Cosa io?» la guardo in modo confuso.
«Hai intenzione di perdonarlo?» mi sorride, prendendo in braccio la piccola Madeline.
«Non lo so. Appena l'ho visto, si sono risvegliate emozioni che credevo fossero sparite per sempre. Inspiegabilmente provo ancora qualcosa per lui, ma non riesco a guardarlo negli occhi, senza provare dolore»spiego brevemente.
«Non oso immaginare come ti senti, Cory. Sappi che io ci sono» mi sorride la mia migliore amica.
Mi avvicino a lei e la stringo forte in un abbraccio.
Mi è stata sempre vicino e non so come ringraziarla.
«Ti voglio troppo bene. Grazie di tutto» dico e lei mi sorride.
Subito le diventano gli occhi lucidi.
Jacquelyn è così sensibile, anche se vuole far credere tutt'altro.Sentiamo suonare il campanello, così Jacquelyn va ad aprire.
Intanto io e Nathan parliamo.
Sento chiudere la porta e Jacquelyn ridere.
«Mamma guarda, il ragazzo del parco!» esclama Nathan, indicando dietro di me.
Mi giro di scatto e mi ritrovo Matt davanti.
«Vedo che sei rimasta a casa nos-» lo blocco subito, intervenendo.
«A casa mia. Certo» gli sorrido falsamente.
Lui guarda Nathan e gli sorride.
«Ei, campione» si abbassa e allunga le braccia verso di lui.
Nathan corre ad abbracciarlo e io mi stranizzo visto che lui non dà confidenza a nessuno, soprattutto se sconosciuto, e per lui Matt lo è.
Li guardo insieme e mi diventano gli occhi lucidi.
Mi giro dall'altra parte, finendo di preparare la merenda a Nath.
Intanto Jacquelyn parla con Matt e Nathan ogni tanto interviene.
Se non ho capito male stanno parlando di bambini.«Si, io vorrei avere altri figli, mi piacciono molto i bambini» sento dire da Matt.
«Hai dei figli?» chiede curioso Nathan.
Mi giro di scatto e becco Matt a fissarmi.
Mi rigiro di nuovo, scuotendo la testa.
«Si tesoro, ho un figlio» spiega Matt.
Sono contenta che ancora non gleilo abbia detto che lui è suo padre.
Lo vorrei fare io.«Sai...bisogna avere tanta cura dei bambini. Non bisogna lasciarli soli nemmeno per un secondo. Come si dice? Ah si, i bambini sono imprevedibili. Tu ricordi la prima parola di tuo figlio? La prima caduta...il primo giorno di asilo» elenco a raffica, per poi girarmi e guardarlo con un ghigno.
«Ehm...Nathan, che ne dici di andare a giocare?» mi guarda spalancano gli occhi Lyn, portando Nathan in giardino.
«Che pensi di fare? Mi vuoi fare odiare da mio figlio, buttandomi merda addosso?» chiede Matt, guardandomi con rabbia.
Si avvicina piano piano e me, costringendomi a indietreggiare.
«La merda addosso te la sei buttato da solo. Ti rendi conto delle cazzate che dici?» lo spingo leggermente.
Lui guarda sorridendo la mia mano, per poi ritornare con lo sguardo a me.
«Senti Corinne, vuoi o non vuoi, io sono suo padre. Cerca di dirglielo perché se no lo farò io, e non penso che dicendoglielo io ci rimanga bene, sai come sono» mi spiega sorridendo.
«Lo farò, ma non ti aspettare che prenda bene la cosa. Ha 5 anni, ormai le cose le capisce» mi giro, continuando a spremere l'arancia.Sento il fiato di Matt sul mio collo.
Appoggia la testa sulla mia spalla, lasciando dei caldi baci su di essa.
Arriva al collo e io sposto la testa, per impedirgli di continuare.
«M-Matt, togliti» cerco di sussurrare, ma in verità vorrei che rimanesse così.
Mi è mancato così tanto.
«Vuoi davvero che mi tolga? Io non credo» continua a baciarmi il collo.
«Per favore...» dico sofferente, con quasi sei anni di astinenza alle spalle.
Finalmente si toglie e, non sentendolo più dietro di me, mi giro di scatto.
Pessima mossa visto che adesso siamo faccia a faccia.
Manca pochissimo affinché le nostre labbra si uniscono.
«Non posso» mi stacco definitivamente, ed esco fuori.
«NATHAN VIENI A MANGIARE» lo chiamo e Matt scoppia a ridere.
Mi giro verso di lui e lo guardo male.
«Cosa ridi?» sbotto acida.
«Sei sempre la stessa, eh» sorride guardandomi con dolcezza.
«Io non sono cambiata, vorrei proprio vedere te» scuoto la testa, mentre Nathan arriva e si siede per fare merenda.
«Mamma, mangia da noi?» chiede sorridendo mio figlio.
«Oh, non voglio disturbare» dice sorridendo Matt a Nathan.
«Mangiamo tutti insieme, se per Corinne va bene» esclama Jacquelyn.
Mi giro verso di lei e noto che mi sorride.
«Si, va bene. Comincio a cucinare» la guardo male e Matt mi sorride.
×
×
×
Ho finito di cucinare e Matt e Nathan sono sul divano che giocano ai Gormiti.
«Io sono più forte!» esulta Matt, scoppiando a ridere.
«Noo, sono io il più forte, guarda» Nathan sorride e non posso fare altro che sorridere anche io.
Lo rende felice e vederli insieme rende felice me.
Mi avvicino a loro e guardo Matt annuendo.
«Nathan, io e la tua mamma dobbiamo parlarti» comincia a dire Matt e io lo guardo male.
«Parlo io, stai zitto» gli dico e Nathan scoppia a ridere.
Matt mi guarda sorridendo e annuisce.
«Ti ricordi quando ti ho parlato del tuo papà che lavorava fuori?» gli chiedo e lui annuisce continuando a giocare con i Gormiti.
«Nathan, guardami» lo richiamo e lui sposta i suoi occhietti celesti su di me.
«Potrebbe essere che il tuo papà è tornato e ha tanta voglia di conoscerti» gli sorrido e i suoi occhi si illuminano.
Anche se non mi fido molto di Matt, spero che dimostri a suo figlio di esserci per lui e di non abbandonarlo più.
«Voglio conoscerlo mamma!» esclama saltellando a destra e a sinistra.
Matt si inginocchia alla sua altezza e gli sorride.
«Piacere, io sono il papà di Nathan Moore, lo conosci?» dice, porgendogli la mano.
Nathan lo guarda male e poi guarda me.
«Mamma, ma chi è questo?» cerca di sussurrare per non farglielo sentire, ma Matt lo sente lo stesso e scoppia a ridere.
«Il tuo papà, amore» gli spiego, un po' timorosa per la sua reazione.
«Tu non sei il mio papà» lo guarda con male e il sorriso di Matt si spegne.
«Certo che lo sono, amore» lo guarda stranito e Nathan guarda me.
«Mamma, ma è vero?» chiede, abbassando gli occhietti a terra.
«Si tesoro» gli sorrido e lui annuisce.
Lo corre ad abbracciare e Matt sorride con gli occhi lucidi.
×
×
×
Abbiamo mangiato e adesso se ne sono andati tutti e siamo rimasti io e Nathan.
«Mamma...»mi chiama timidamente, Nathan.
«Dimmi Nath» gli dico, prendendo il suo pigiama.
Lo comincio a svestire e mettergli il pigiama.
«Ma è vero che quello è il mio papà?» mi chiede, girando la maglietta con le dita, a sguardo basso.
«Sai...» lo prendo in braccio, sedendomi sul letto.
«La mamma quando tu eri piccolissimo, ha commesso degli errori che ha dovuto pagare papà. È dovuto andare fuori per vari motivi che non capirai visto che sei fin troppo piccolo, amore mio. Tu lo devi voler bene perché è sempre l'uomo che ti ha messo al mondo e ti vuole tanto bene» gli spiego e lui mi guarda con gli occhi spalancati.
«Va bene mamma, te lo prometto» mi sorride e io ricambio.
«Un ultima cosa mamma...» scende da me e si siede a terra.
«Dimmi» dico alzandomi dal letto.
«Tu e papà, state insieme?» chiede sorridendo imbarazzato.
Lo guardo e noto un luccichio dentro i suoi occhi.
«Non per adesso, tesoro» sussurro flebilmente.
I suoi occhi diventano tristi, però mi sorride ugualmente.
«Ok mamma. Buonanotte»
Vado verso di lui e gli rimbocco le coperte.Finalmente lo vedo felice, ma non del tutto.
Questo capitolo è stato un vero e proprio parto gemellare😂
Cosa ne pensate?
Il libro sta per finire!!!
Se vi piace, fatemelo sapere con una stellina❤️
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Until the end ~ Fino alla fine
Chick-LitCorinne Evans è un noto avvocato statunitense, molto famoso a New York. A soli 21 anni è riuscita a risolvere molti casi. È specializzata in gare clandestine ed è di una bellezza disarmante. E se, fra tutti i ragazzi, la sua attenzione cadrà su uno...