Capitolo uno

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- Sei sicura di voler accompagnare papà per tutto il periodo del tour?- chiese Mia guardando Liv a braccia conserte, che finiva di sistemare le ultime cose in valigia. - Sono due mesi intensi di sound-check, incontri, musica e party, per non parlare poi delle mandrie di fan che vi faranno uscire di testa- si portò le mani in viso con quel fare tanto plateale che la contraddistingueva e scosse la testa più volte prima di separare medio e anulare e sbirciala con quegli occhi chiari, tanto simili ai suoi. - Sarà stressante, Liv, un evento unico... e un delirio unico; per non parlare poi del fatto che dovrai stare a stretto contatto con quei musicisti - marcò l'ultima frase sollevando le braccia, quasi a voler enfatizzare che sarebbero potuti essere uno spino nel fianco.

Liv tirò la cerniera dell'ultima valigia e si scostò i capelli incollati al viso sudato, raddrizzando la schiena indolenzita dalla postura piegata che aveva assunto per diversi minuti. - Se mi stancherò o ne avrò abbastanza, me ne tornerò a casa. Ma ho bisogno di una pausa; ho bisogno di ritagliarmi uno spazio tutto mio e non pensare né al lavoro tantomeno a lui. Crogiolarmi nel dispiacere non è il mio forte, e lo sai. Sto reagendo al divorzio, proprio come volevi tu. - Si voltò e portò entrambi i palmi dietro alla schiena, muovendo appena la colonna vertebrale irrigidita. - E poi, cosa c'entrano i musicisti? Che problema potrebbero portare, scusa? - aggiunse aggrottando le sopracciglia e guardando perplessa la sorella che intanto si era seduta sul letto, incrociando le caviglie.

La invitò a prendere posto accanto a lei, battendo il palmo sinistro contro il materasso. Si lasciò cadere accanto a Mia e deterse la fronte dal sudore con il dorso della mano. Nonostante fosse ancora mattino presto, la calura di luglio cominciava a farsi sentire anche nella bella città degli Angeli.

Guardò fuori dalla finestra e sorrise alla vista di un piccolo merlo intento a beccar qualcosa sul ramo d'olivo, di fronte alla sua stanza da letto. Avrebbe voluto essere libera come quel piccolo uccello nero. Libera di andare e tornare dove e quando ne aveva voglia; libera da qualsiasi legame e senza alcuna prospettiva verso il futuro. Avrebbe voluto vivere la vita alla giornata, un passo alla volta, senza complicazione alcuna. Ma sarebbe rimasto solo un sogno, perché lei era Liv Tyler.

- Liv, stiamo parlando di uomini abituati a vedere e vivere a un altro livello. Dai, ricordi quando ti raccontai del mio primo incontro con i Guns, nel lontano 1988? Avresti dovuto vederli... erano fuori di testa! Chi ubriaco, chi strafatto fino a non riuscire a mettere due frasi insieme e chi completamente fuori di testa... e te lo dice una che allora aveva dieci anni - rispose Mia con finto disgusto.

- Il tuo paragone non regge- Liv si lasciò cadere di schiena e socchiuse per un momento le palpebre, beandosi del fresco cotone del lenzuolo a contatto con la sua pelle calda. - La band di papà è ormai pulita e... - il suo flusso di parole venne interrotto dal viso della sorella che, con espressione sorridente e maliziosa, era comparso davanti al suo campo visivo. Liv si issò sui gomiti e la guardò attendendo, già sapeva quale battuta la attendeva.

- Ci sarà anche l'orco brutto e cattivo. Quello è la perversione e il peccato fatto uomo- si portò le mani al viso e sgranò gli occhi, fingendo orrore oltremisura. Liv si alzò e spostò la sorella da davanti al suo viso, ridendo divertita.

- Ma quanto sei scema...- cercò di tagliare il discorso, ma Mia era già pronta a rincarare la dose facendole notare il rossore che si stava diffondendo lento sulle sue gote lattee. Liv sorrise imbarazzata e scese la valigia dal letto per tenersi occupata a non guardare in volto Mia, che sapeva star ancora in assetto da guerra.

- Se quello ti avvicina, papà gli strappa le palle. " La mia bambina non è una groupie, maledetto porco"- mimò la voce di Steven, mentre l'altra proruppe in una risata cristallina. Non avevano mai avuto segreti le due sorelle, e l'una conosceva paure, passioni e infatuazioni dell'altra: Slash era stato per anni il sogno privato di Liv e Mia questo lo sapeva.

- Slash è sposato da una vita, Mia, ed era il mio idolo tanti, tanti anni fa... quando era giovane - rispose scuotendo il capo, cercando di schiarirsi la voce per mascherarne il tremolio.

- Povera donna. Avrà un corno per ogni chilo in più messo negli ultimi anni. E poi, Liv, come saprai le cose tra loro stanno degenerando. Scommetto che a breve si lasceranno. Che perdita...- aggiunse mia con finto dolore, alzandosi dal letto per guardare gli occhi schivi della sorella. - Una cosa mi dovrai però promettere, e sono seria. Farai attenzione, ok? Sii te stessa, ma resta sempre in allerta. Non mi piace saperti sola tra quella gente. Sei grande, grossa e vaccinata, ma in questo momento sei anche vulnerabile. Stai attenta a quell'uomo, potresti farti male.-

Liv si accigliò indispettita e cercò di contenere quel moto di stizza che saliva dallo stomaco, spingendo per uscire dal petto. - Prima cosa non sono una ragazzina che potrebbe perdere la testa per un qualcosa che mai accadrebbe e secondo, Slash non mi guarderebbe di striscio... tantomeno io lo farei. E poi smettila, mi infastidisci- rispose spostando la valigia accanto alla porta e pronta per uscire dalla stanza e mettere distanza tra sé, i suoi pensieri e sua sorella, ma fu l'altra ad allontanarsi, sorridendole dolcemente dopo averla abbracciata forte e sussurrato al suo orecchio che le voleva bene.

Rimase da sola nella stanza a fissare le valigie ammucchiate contro la parete bianca. Sospirò e spostò lo sguardo dall'altro lato della stanza, dove una serie di Cd musicali ben allineati verticalmente offriva l'immagine del suo chitarrista preferito: Slash.

Mia aveva ragione, in passato Liv aveva sperato più e più volte che suo padre le portasse in casa quel chitarrista sexy o magari la invitasse a qualche evento in cui era presente anche lui, ma non era mai accaduto, non fino ad allora. Peccato che ormai Slash non le facesse più quell'effetto. Lo stimava come artista, tutto lì. E le andava più che bene.

Primo capitolo fuori!
Uno Slash non più ventenne,
Una Liv Tyler in tour con le due band.

Spero possa piacervi!

Sweet child of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora