Aveva passato l'intera notte tra le braccia del chitarrista e quando non lo aveva inondato di domande, alle quali lui aveva pazientemente risposto sempre con educazione e un briciolo di ironia, aveva sperimentato il miglior sesso della sua vita.
Era stato un amante passionale, travolgente e unico, a volte dolce, a volte selvaggio nei modi e la consapevolezza che ne avrebbe voluto di più le si era da subito insinuata nella testa.
Dopo essersi persi per un'ultima volta l'uno nell'altra, si erano addormentati con la luce del giorno che filtrava dalle imposte, cullata dall'abbraccio saldo di Slash. A svegliarla non era stato il naturale ciclo del sonno, ma il trillo insistente del telefono interno della stanza. Mugolò qualcosa a Slash, che nel frattempo aveva liberato gli arti dal groviglio di gambe, braccia e lenzuolo bianco, e si voltò pancia a giù guardandolo sollevare la cornetta dell'apparecchio che non smetteva di trillare.
Mentre l'uomo rispondeva e sbiascicava un " sarò pronto in venti minuti", Liv afferrò il cellulare dal comodino alla sua sinistra. Erano le una e un quarto. Aveva dormito fino a ora di pranzo inoltrata. Lasciò il telefono dove era prima e tornò a guardare Slash che, nel frattempo si era seduto buttando le gambe giù dal letto; si teneva la testa con le mani.
Osservò la schiena dipinta: l'enorme scritta, che copriva parte della zona lombare, riportava il nome del suo primogenito, mentre sulle scapole erano stati inchiostrati due disegni dal significato a lei nascosto. Appena più in basso, al centro della schiena, vi era impresso il disegno pieno, con sfumature blu, di quella che pareva una ballerina forse di flamenco.
Si è impiastricciato per bene quella schiena, pensò Liv mentre continuava a scrutarlo in silenzio. Slash rimase seduto, con il busto reclinato in avanti e i gomiti appoggiati alle cosce nude per qualche altro secondo prima di voltarsi e sorriderle.
- Buongiorno - sussurrò roco, con ancora la voce impastata dal sonno e l'espressione del viso semi addormentata. - Andiamo a mettere qualcosa sotto i denti prima che chiuda il ristorante? -
Liv capì che non potevano attendere oltre; sebbene fossero entrambi personaggi pubblici e si sarebbero casualmente comportati come semplice conoscenti in cerca di un bar nel quale buttar giù del caffè nero in tranquillità, non avrebbero potuto oltrepassare assieme, come nulla fosse, la porta d'ingresso dell'hotel per andare alla ricerca della colazione/pranzo.
L'indomani, senza ombra di dubbio, si sarebbero trovati schiaffati nella prima pagina di molte riviste gossip, con probabile titolo: Slash e Liv Tyler. Una semplice amica o qualcosa di più? I pensieri a briglia sciolta si interruppero quando lo vide alzarsi e raggiungere il bagno con quel suo modo unico di camminare. Si fermò sulla soglia della porta si voltò a guardarla, senza minimamente disturbarsi a coprire la sua nudità.
- Ho bisogno di una doccia, tu puoi...-
Liv si alzò dal letto e lo raggiunse, schiacciando il suo corpo contro quello del chitarrista che, capita l'intenzione, se la trascinò dentro il bagno prima e nella doccia poi, senza troppe domande in testa.
Quando Liv lasciò la camera erano passate le due e mezza del pomeriggio, e addio pranzo. Se ne era tornata in camera sua, situata in fondo al lungo corridoio del quinto piano dell'hotel e aveva indossato un vestito leggero, lungo fino al ginocchio, dai delicati toni dell'azzurro e blu.
Raggiunta la hall, trovò Slash seduto su uno dei piccoli divani impegnato con il suo cellulare. Aveva il busto inclinato in avanti, i gomiti posati sulle cosce fasciate da Jeans chiari e il viso, reclinato, coperto dalla massa di ricci scuri che gli cadevano oltre le spalle. Li aveva visti bagnati, quei capelli, e si era meravigliata da quanto fossero lunghi. Sotto il getto della doccia, persa la loro naturale forma arricciata, quelle ciocche oltrepassavano i pettorali, coprendo parte dello sterno e dell'addome fino quasi a sfiorare la porzione di pelle sopra al grande tatuaggio dedicato al suo secondogenito, Cash.
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Sweet child of mine
FanfictionLasciatevi trascinare dalla passione appena sbocciata tra Slash e Liv, incontratisi per la prima volta nel 2014, anno in cui è ambientata anche la storia. Durante il Let Rock Rule Tour degli Aerosmith, dove Slash e la sua band dei Cospirators apre i...