Capitolo diciotto - Steven Adler & Izzy Stradlin -

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Liv scostò una delle ciocche ricce che ricadeva sopra gli occhi di Slash, nascondendo quelle iridi che riteneva favolose. Si scambiarono un lungo sguardo prima che lei continuasse a dar vita ai suoi pensieri curiosi, in forma di domande.

- E' vero i primi che hai conosciuto furono Steven Adler e Izzy Stradlin?-

Sulle labbra di Slash comparve l'ombra di un sorriso, che a Liv parve sfumare nell'amarezza dei ricordi rilegati apposta, in coscienza, in bauli ben chiusi. Forse c'era la consapevolezza di aver lasciato una vecchia amicizia a marcire nel dimenticatoio dell'egoismo o forse era solo il ricordo di una vita passata. Rispose dopo qualche secondo di silenzio, ma non la guardò in viso, tornò a fissare il soffitto e mentre parlava quel sorriso riaffiorava.

- Corretto. Era il periodo in cui lavoravo all'Hollywood Music Store e un giorno un ragazzo vestito come Johnny Thunders venne a cercarmi. Indossava jeans neri aderenti, scarpe creepers, capelli neri tinti e calzini rosa. Aveva una copia del mio disegno degli Aerosmith, che feci a Mark, un amico, per il suo compleanno. La copia l'aveva avuta da un amico comune. A quanto pareva, Mark si era messo a fotocopiarlo e a farlo girare. A questo tipo il disegno era piaciuto al punto da venirmi a cercare, sopratutto dopo che aveva scoperto che suonavo la chitarra. " Ehy, sei tu quello che ha disegnato questo?" mi chiese in un modo che tradiva una certa impazienza. Mi disse " Mi piace. È fottutamente fico". Gli risposi " Sì, sono stato io. Grazie".

Poi continuò con qualche domanda - rise e scosse la testa, Slash, come se il ricordo avesse qualcosa di ironico -  " Come ti chiami?" Mi chiese," Slash" " Ehi, io sono Izzy Stradlin." - Fece una pausa e portò lo sguardo al soffitto, prima di continuare. -  Non chiacchierammo a lungo: Izzy è sempre stato il tipo di persona con qualcos'altro da fare da un'altra parte, dove doveva essere a tutti i costi da lì a breve. Ma ci mettemmo d'accordo per vederci più tardi e, quando si presentò a casa mia la sera stessa, mi portò un nastro del suo guppo. -

Liv si issò meglio sul braccio.

- E come era quel nastro?- chiese lei curiosa.

- Il suono faceva semplicemente schifo: avevano usato una cassetta da due soldi e avevano registrato direttamente con il microfono incorporato di un mangianastri, che avevano piazzato sul pavimento mentre provavano. Sembrava che stessero suonando all'interno del reattore di un jet, ma attraverso tutte quelle scariche assordanti, molto in lontananza, riuscii a captare qualcosa di veramente interessante. Stabilii che era la voce del loro cantante, ma in mezzo a quel casino era difficile dirlo e i suoi acuti erano così alti che pensai potesse trattarsi di un difetto del nastro. Era un po' come il suono che fanno le cassette poco prima che il nastro si rompa, ma intonato-

Risero entrambi, lui al ricordo di quel primo incontro con Izzy e con la voce di Axl e lei per come il chitarrista le aveva raccontato la vicenda. Inclinò la testa e lasciò che i lunghi capelli si sparpagliassero accanto al braccio di Slash.

- Era bravo come musicista, vero?- chiese lei con una punta di curiosità. Sapeva di per certo che a Izzy non interessava la fama vera e propria. Lui voleva fare musica, gli interessava solo quello, al punto da ricevere il soprannome di Mr Invisible.

- Intendi Izzy?-

Liv annuì

- Izzy è un chitarrista eccezionale. Le sue note, i suoi accordi sono dei più puliti che abbia mai sentito. A lui bastava registrare una volta, mentre per me...- rise e le baciò la testa- provavo e riprovavo mille volte, ma non perché non riuscissi a suonare, solo perché al mio orecchio suonava sempre tutto di merda -

- Raccontami qualcosa di divertente su di lui. Sembra una persona così antipatica...-

- Non è antipatico, solo non gli piacciono i riflettori puntati addosso - Diede un leggero colpo di tosse - Cosa raccontarti? Vediamo. Quella volta che eravamo tornati in California, dopo la fine del concerto con i Montley, per registrare Sweet Child. Izzy andò in studio prima del tempo a rompere le palle ai tecnici e ricordo che fui chiamato da uno di loro, invitandomi a raggiungere prima possibile lo studio. Andai e trovai i ragazzi con lo sguardo esasperato, che mi pregavano di portare via Stradlin- Slash rise ancora e si scostò i capelli dagli occhi - Praticamente Izzy era fuori di sé dalla gioia, blaterando che aveva trovato l'acustica migliore per il pezzo. Lo ascoltai e rimasi senza parole, con la stessa espressione dei ragazzi dello studio. Si sentiva solo la chitarra ritmica di Stradlin accompagnata in sottofondo da batteria e chitarra solista. il basso era sparito...-

Sweet child of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora