Il telefono interno della stanza dove Liv dormiva ancora profondamente iniziò a squillare facendola riemergere dal suo sonno comatoso post sbronza. Non sapeva che ora fosse e non le importava, ma era certa che si fosse addormentata da troppo poco tempo.
Voltò il viso verso il comodino dal quale proveniva quel fastidioso suono che rischiava di farle scoppiare la testa e, sollevando appena una palpebra, raggiunse la cornetta con il palmo della mano.
- Sì-
La sua voce era praticamente irriconoscibile, rauca e graffiante, e pareva provenire dall'oltretomba. Chiuse l'occhio, infastidita dai raggi solari che filtravano dalle imposte, e cercò di non pensare al forte mal di testa che rischiava di farle saltare in aria il cervello.
- Buongiorno, sveglia!-
- Grazie mille- rispose riponendo la cornetta sull'apparecchio con un tonfo e senza la minima intenzione di scendere da quel comodo letto; abbracciò con entrambe le braccia il cuscino, sul quale stava dormendo fino a pochi istanti prima, e serrò nuovamente le palpebre.
Mosse le gambe e si rese conto di essere ancora avvolta nel suo vestito di seta blu, ormai da gettare tra le cose da lavare, dato lo stato nel quale versava dopo quella nottata. Gli tornò in mente Saul, non seppe il perché in quel momento lo avesse chiamato con il suo vero nome, e immagini frastagliate si riproposero nella sua testa dolorante: il party, il mare di Champagne, la passeggiata con Slash e che Dio la perdonasse aveva ancora nella testa il suo maledetto profumo, il viaggio di ritorno in Hotel sempre scortata da quel chitarrista misterioso.
Ricordò perfettamente che la salutò sulla soglia della sua stanza e che poi lei crollò sul materasso, così com'era vestita. E ora aveva paura di alzarsi dal letto per affrontare lo specchio. Ma doveva, doveva darsi una riordinata. Sollevò il busto e la fitta alla testa la fece letteralmente crollare contro il materasso.
- Maledetti alcolici- borbottò portando le mani alle tempie che pulsavano senza tregua, disperdendo il dolore per tutta la scatola cranica.
Si risollevò con più calma e scese dal letto, lasciando scivolare in terra l'abito per infilarsi sotto la doccia: aveva bisogno di liberarsi dal peso della nottata e cosa di meglio di una doccia rigorosamente fredda?
Slash si sentiva uno straccio vecchio, in quel momento; aveva chiuso occhio per poco più di quattro ore e, seduto nel suo balcone privato, con la colazione ancora intatta lasciata sul tavolino, si apprestava a pubblicare la sua prima " Weird shit" della giornata via Instagram. Era così che i fans avevano ribattezzato i suoi aggiornamenti instagram: weird shit. E non avevano tutti i torti.
Osservava il parco di fronte a lui dall'alto dei dieci piani d'hotel. Il decimo e undicesimo piano ospitavano le suite ora tutte al completo. Posò il cellulare accanto al posacenere di vetro pulito e portò alle labbra la tazza di caffè nero, ancora fumante, guardando poi l'orologio da polso che segnava le otto e mezza. Aveva ancora un paio di ore libere prima delle prove in sede.
Terminò il suo caffè seguito da bacon e uova strapazzate e tornò in camera afferrando, al suo passaggio, la chitarra adagiata sul supporto contro la parete. L'unica cosa che aveva voluto con sé, nella suite, oltre ai bagagli non disfatti per motivi logistici e di tempo, era la sua Gibson. Si tolse la maglietta nera e, sistematosi sul letto, schiena nuda contro i cuscini appoggiati alla spalliera in ferro, imbracciò lo strumento iniziando a buttar giù note su note, improvvisando. Chiuse gli occhi e si lasciò trascinare dalla sua stessa musica lasciando volare le dita lungo le sei corde.
Liv terminò di asciugare i capelli che le ricaddero perfettamente lisci attorno all'ovale del viso sul quale spiccavano, in contrasto con la sua pelle pallida, un paio di bluacee occhiaie a ricordarle la nottata trascorsa e la stanchezza accumulata. Poggiò le mani contro il marmo rosa del lavandino e si sporse verso lo specchio, osservandosi meglio. Avrebbe dovuto ricorrere alle magie dei truccatori dello staff, ma per ora si sarebbe accontentata di un velo di correttore.
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Sweet child of mine
FanfictionLasciatevi trascinare dalla passione appena sbocciata tra Slash e Liv, incontratisi per la prima volta nel 2014, anno in cui è ambientata anche la storia. Durante il Let Rock Rule Tour degli Aerosmith, dove Slash e la sua band dei Cospirators apre i...