Capitolo ventinove

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Seduta ai piedi del divano, lo osservava dormire con le labbra schiuse e il respiro leggero a confermarle che tutto andava bene.

Gli scostò una ciocca dal viso che continuava a scivolare davanti agli occhi, ogni volta che, pizzicandogli la pelle, gli faceva arricciare il naso e contrarre i muscoli attorno alla bocca. Gliela sistemò come meglio poté, bloccandola con la piccola forcina che fino a poco prima le teneva ferma la frangia ormai troppo lunga.

Era steso sul fianco sinistro, con la testa appoggiata a uno dei cuscini ornamentali dalle calde tinte aranciate e il capo era reclinato leggermente in avanti. Liv spostò lo sguardo dal viso a quel braccio che aveva posizionato sopra la seduta, accanto al busto del chitarrista addormentato.

- Cosa è accaduto per cercare conforto nella siringa?- chiese in un sussurro, sapendo che la domanda era più indirizzata verso se stessa che verso lui, profondamente addormentato.

Tornò a guardarlo in viso e con la punta dell'indice gli sfiorò la barba brizzolata di qualche giorno che gli copriva le guance, il mento e il collo; si sporse verso quel viso e posò le proprie labbra su quelle di Slash poi si alzò e andò svelta in camera, per recuperare due lenzuola e un cuscino, ma non prima di aver azionato l'allarme all'ingresso della grande villa.

Stese una coperta in terra, ai piedi del divano, e ci adagiò sopra il guanciale lasciando uno dei lenzuoli in quel giaciglio improvvisato, poi tolse le scarpe all'uomo, adagiandole accanto al divano e lo coprì con l'altro lenzuolo, assicurandosi ancora una volta che stesse bene e che dormisse lasciando al corpo il compito di smaltire droga e alcol. Ridusse l'illuminazione della piantana al minimo e si stese a sua volta in terra, sopra la coperta, lasciandosi andare al sonno.






Come finita sotto una pressa, Liv si trovò improvvisamente schiacciata in terra, immobilizzata da un peso morto e che per una manciata di secondi parve non riuscire a identificare: poi tutto divenne chiaro.

- Ma che cazzo... dove sono?-

Slash le era piombato addosso e, con ancora le membra intorpidite, faticava a spostarsi da sopra lei, finché non riuscì a rotolare nel lato opposto del telaio del divano, liberandola dal suo peso. Si sedettero entrambi in terra, lui visibilmente ancora fuori fase e lei leggermente indolenzita lungo il fianco sinistro, lato sul quale dormiva.

- Che ci faccio qua? Perché ero sopra di te? - poi guardò il divano e corrugò la fronte- Ora ricordo. Scusami... per tutto questo- disse indicando lei e il divano.

- Tutto ok. Sono contenta che tu sia venuto da me, nelle condizioni in cui eri. Come ti senti?- gli chiese, sfiorandosi il fianco e issandosi sulle ginocchia. Nonostante avesse aperto gli occhi da poco, riusciva a vederlo bene, senza fastidi alla vista, grazie alla luce soffusa della lampada che lo illuminata da dietro la schiena. Lo guardò poggiare i palmi dietro di sé mentre, seduto ancora in terra, divaricava leggermente le gambe.

Reclinò la testa all'indietro e sospirò.

- Ancora ubriaco. E il non aver... toccato alcol.... per tanto tempo ha peggiorato la situazione. Non reggo... più un cazzo- rispose con voce roca, intervallando le frasi con pause interminabili.

Liv lo guardò in silenzio per qualche minuto. Era ancora stonato, molto stonato. - Ne vuoi parlare, Slash?-

Slash puntò il viso verso lei, assottigliando lo sguardo e osservandola per un lasso di tempo che parve infinito. L'atmosfera era carica di tensione, aspettativa e una sorta di strana ansia. Liv si sentì come una piccola bambina impicciona sotto lo sguardo serio del chitarrista.

- No- La risposta non ammise repliche, ma le labbra si ammorbidirono e si sollevarono quasi impercettibilmente in un sorriso. Liv non seppe cosa dire, cosa aggiungere, né come comportarsi; quella era la tipica situazione per la quale teoricamente ci sarebbero state mille parole da spendere e altrettanti consigli da elargire, ma in pratica si rimaneva con un pugno di mosche e il cervello vuoto. Era in difficoltà e si sentiva in soggezione come mai prima.

Sweet child of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora