Capitolo tredici

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- Hey, man! Vieni. Siediti qua al posto di questa bellezza che si accomoderà sulle mie ginocchia, vero tesoro?- esordì Tod, bassista della band, prendendo le mani della giovane e aiutandola ad alzarsi per farla accomodare su di lui, lasciando così posto al chitarrista.

Slash accennò un sorriso e, appena si liberò il lato del divano ne prese possesso, osservando davanti a sé gli invitati interagire tra sorrisi, parole e fiumi di alcol.

Finito il concerto, aveva sostituito il suo cilindro con quello che sembrava una via di mezzo tra un baschetto di pelle e un semplice cappello calato sul viso. I capelli erano raccolti in una bassa coda morbida che lasciava le guance scoperte e metteva in mostra i cerchi in argento ai lobi delle orecchie. Anche gli occhi erano ormai liberi dalle lenti sceniche, ma pur sempre protetti e nascosti dai soliti sguardi curiosi.

Slash appoggiò la schiena alla spalliera del divano e aprì le braccia, appoggiandole lungo la parte più alta del poggiatesta. Una ragazza si presentò alla sua destra vestita di un corto vestitino sui toni del rosso, con un bicchiere stretto tra le mani e le chiare intenzioni di finire la serata con lui in una stanza di hotel. Gli chiese se poteva sistemarsi sul bracciolo della seduta e leccò di proposito le labbra scarlatte, prima di porgli il bicchiere che lui gentilmente prese, ma passò al compagno alla sua sinistra, liquidando l'espressione sorpresa della giovane con un grazie ma non posso e sorrise alle sue provocazioni più o meno esplicite.

In quel momento i suoi occhi intercettarono la figura elegante di Liv attraversare lo spazio di fronte a lui, che la separava dal divano libero. Come  richiamata dal suo sguardo, voltò la testa nella sua direzione passando in rassegna lo show che le si parava di fronte: Todd sghignazzava contro il collo esile della modella, mentre Brent era alle prese con un bacio a tre. Si ritrovò egli stesso a guardare il suo batterista divertirsi, sorridendo per la scena che più e più volte in passato lo aveva visto come protagonista.




Liv si riprese battendo le ciglia e proseguì fino a raggiungere il divano. Era proprio vero quello che si diceva suo conto di quel chitarrista e si trovò a pensare alla moglie a Los Angeles, sola con due bambini mentre lui era lì con un branco di modelle disposte a tutto. Sedette e attese che Meredith la raggiungesse, togliendosi dalla testa l'espressione con la quale lui l'aveva guardata... era maledettamente attraente con quel nuovo look casual.

Maya, Irina e Olga la raggiunsero e, avvicinandosi per sovrastare la musica, le riferivano che avevano trovare una via di fuga dalla festa: qualcuno di veramente interessante era disposto a mollare il party per un finale probabilmente più intimo e meno esposto a occhi molesti.

Liv buttò un occhio appena dietro la spalla della ragazza mulatta e introvide un paio di musicisti della zona, di cui non ricordava i nomi e sicuramente invitati dagli Aerosmith per il dopo concerto, che le stavano ad attendere parlottando tra loro. Si alzò dal divano e le abbracciò, confidando loro che erano probabilmente le migliori ragazze della festa. Le salutò e le guardò andarsene in compagnia dei tre uomini, voltandosi poi verso il bancone, cercando di capire che fine avesse fatto Meredith con i Drink.

Con la coda dell'occhio vide l'oggetto del suo interesse girato di spalle verso la modella che, in bilico sulla spalliera era a un passo dal cadergli di sedere sulle gambe. Quando si diceva " planare accidentalmente su di un uomo"...

Voltò la testa per mettere meglio a fuoco le due figure complici. Sembravano molto vicini, lui le cingeva la vita con un braccio e le stava parlando all'orecchio mentre lei, mano sulla spalla, rideva e annuiva.

- Puttaniere- borbottò prima di tornare a sedere e controllare il cellulare.


- Ecco finalmente i benedetti drink!- Meredith fece la sua comparsa ondeggiando sui tacchi alti. Le porse un bicchiere con liquido tra il rosa e il rosso, immerso in tante scaglie di ghiaccio e una fragola a guarnire la parte superiore del drink. Lo guardò e annusò. Aveva un odore buonissimo, fruttato, dall'aroma di fragole mature. Prese la cannuccia tra le dita e mescolò il tutto, sollevando lo zucchero di canna che si nascondeva tra il ghiaccio in un vortice di grumi scuri.

Sweet child of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora