Capitolo trentasei

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( Doppio aggiornamento. Passate al trentacinque prima!)

Quella notte fu una delle tante che Liv cercò di eliminare dalla sua testa, un ricordo da riporre nei meandri più bui del cervello. Quando lui se ne era andato assieme a Meegan, scomparendo dietro la porta della grande sala, si era avvicinata al piano bar ordinando un bicchiere di Jack con ghiaccio, seguito, dopo un quarto d'ora, da un altro e un altro ancora, finché la gola non le era iniziata a bruciare e la testa a sembrarle leggerla.

Era tornata in camera solo quando la festa stava per volgere al termine perché sapeva, o almeno credeva, che la situazione alle porte o meglio la situazione oltre quella determinata porta sarebbe potuta essere una ulteriore stilettata al cuore.

Sperava nella stanchezza delle quattro del mattino, lo sperava con tutto il cuore perché non avrebbe retto ansimi e rumori molesti al di là del muro della sua stanza da letto. Come già accaduto in precedenza, Slash aveva scambiato la sua stanza con quella del musicista di una delle due band a cui era stata assegnata in origine ma, diversamente dalle altre volte, non era lei in quel momento a occupare l'altro lato del letto.

Dopo aver varcato l'ingresso della junior suite, che dava su di un lussuoso salottino dai mobili chiari, Liv si era liberata del vestito e si era infilata sotto la doccia prima di stendersi sul letto e chiudere gli occhi, lasciandosi andare al sonno e al turbinio della testa. Aveva chiuso gli occhi e il silenzio l'aveva avvolta, cullandola verso quel mondo onirico che tanto agognava in quel momento, se non che una serie di soffusi gemiti maschili l'avevano strappata via da quel principio di sonno.

Era rimasta pietrificata sul posto con il cuore in procinto di uscirle dal petto. Avrebbe riconosciuto quei gemiti tra milli: era il suo chitarrista alle prese con qualche intensa attività sessuale.


- Maledetto stronzo- ringhiò prima di cambiare posizione cercando di non dar peso ai rumori al di là della parete. Erano passati dieci minuti, ma a lei parvero ore data la situazione nella quale era finita. I mugolii maschili avevano lasciato il posto a gemiti femminili accompagnati da un regolar cozzare di un corpo solito contro un altro, probabilmente la testata del letto contro il muro. Poi improvvisamente tutto tacque e Liv si trovò ad asciugare piccole lacrime che scendevano lungo le guance. Di una cosa era certa in quel momento: quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe condiviso il muro di due stanze, con lui perlomeno.

Slash si stese sopra il corpo nudo e maledettamente magro di Meegan e le scostò i capelli dal collo per deporvi piccoli, delicati baci lungo la pelle accaldata. La sentiva sorridere mentre assaggiava il sapore della sua pelle umida di sudore ed entrò nuovamente in lei piano, facendosi strada lento per assaporare ogni spasmo e contrazione. Aveva protratto il loro piacere in maniera snervante perché ne aveva bisogno, perché doveva svuotare la testa e riempirla di nuove immagini ma più provava a sostituire Meg a Liv e più questa tornava con prepotenza a occupare le sue fantasie. Prese a muoversi piano, inchiodando la donna al materasso e puntellandosi sui gomiti ai lati delle magre braccia femminili. La guardò mentre lei sorrideva, spinta dopo spinta, e fu quasi al limite. Uscì da quel corpo caldo e rotolò sulla schiena invitandola a fare quello che ricordava amava fare quando erano stati fidanzati. E fu come se lo ricordava, se non meglio... Meegan era brava quando si trattava di dare piacere e Slash gemette ancora una volta, senza controllo, prima di chiudere gli occhi e liberarsi.

Una violenta botta al muro, come l'infrangersi di qualcosa schiantato contro la parete alla sua destra, lo fece saltar sul letto mentre era ancora perso tra le labbra di Meegan che si staccò rapida, sollevando la schiena.

- Ma che cazzo...-

- Cosa è stato?- domandò allarmata la sua compagna fissando la parete a qualche passo dal letto.

Un altro schianto, un altro colpo di qualcosa che si infrangeva contro la parete lo mise in allerta. Scese dal letto e recuperò i pantaloni che indossò rapido.

- Tu rimani qua, ok? Torno subito- le disse e scomparve dalla stanza, attraversando il piccolo salottino a passo di marcia. Aveva esagerato, quella volta Liv aveva esagerato perché alla fine condividevano nulla più di un letto, e da meno di un mese per lo più. Inoltre gliene bastava una di donna aggressiva nella sua vita ed era sua moglie, ma a differenza di Perla, Liv non aveva alcun diritto su di lui.

Uscì dalla sua stanza e raggiunse la porte della sua vicina. Senza attendere oltre, calò un paio di colpi contro la superficie in legno chiaro e attese. Sentì il rumore dello spioncino che veniva spostato per poter osservare l'esterno dall'interno della stanza e la porta si spalancò, rivelando la donna vestita del suo usuale pigiama anti sesso che lo fissava in cagnesco con le braccia incrociate sul petto.

- Si può sapere cosa diavolo stai combinando? Stai radendo al suolo la camera?- le disse Slash sostenendo il suo sguardo con la fronte corrucciata.

- Oh, scusa tanto. Vi ho per caso interrotti sul più bello? - rispose lei poggiando la mano contro le labbra e inarcando le sopracciglia con finta preoccupazione. Slash entrò e, afferrandola per le braccia, la fece spostare mentre richiudeva la porta con un leggero calcio.

- Hai bevuto... non ci posso, anzi non ci voglio credere!- la lasciò e si incamminò in quella che era la camera da letto e che trovò completamente sottosopra. Si voltò verso lei che era appoggiata con la spalla sinistra allo stipite della porta, e sollevò le braccia in segno di muta domanda.

- Cosa?- chiese con tono acido

- Hai sfasciato là abat-jour e non so che altro contro il muro. Ma che cazzo... Sei impazzita o cosa?- domandò Slash incredulo. Si avvicinò ai cocci, inginocchiandosi per osservare meglio il casino che Liv aveva combinato.

- Ma senti da che pulpito... Quante stanze hai raso al suolo, tu, durante il tuo periodo di gloriosa devastazione?- La sentiva avvicinarsi e voltò la testa da sopra la spalla guardandola barcollare appena verso lui. - Quindi non venire a dirmi cosa posso e non posso fare, e a proposito, la tua Meegan ti sta aspettando, non si fa attendere una donna nel letto, Slash- aggiunse con con espressione disgustata sul volto.

Lui afferrò qualche coccio e si rialzò, voltandosi a guardarla. Aveva gli occhi stanchi e arrossati, talmente arrossati che se non avesse mostrato segni del post sbronza, avrebbe pensato che avesse pianto.

- Tieni fuori le mie questioni e pensa a come ti sei ridotta. Ora chiamo qualcuno per far rimettere apposto questo macello...- si trovò con il dito puntato contro lo sterno e il suo sguardo si spostò da quell'indice femminile a un paio d'occhi azzurri letteralmente infuriati.

- Al prossimo ansito, al prossimo gemito giuro che sfondo quella parete... voglio dormire e non sorbirmi un porno del cazzo oltre il muro. Chiaro, Slash?- ringhiò la donna su di giri.

Non la riconosceva, quella non era la
sua Liv, non era la donna che fino a qualche giorno fa dormiva con lui e arrossiva ai suoi assalti e sguardi. Come era possibile quella reazione? La guardò per una manciata di minuti e si allontanò da lei, oltrepassandola per uscire dalla camera, per uscire da quella stanza perché sapeva rimanere lì con lei in quelle condizioni lo avrebbe fatto fatto uscire di testa. Si fermò nel corridoio, tra le due camere, sospirò e chiuse gli occhi. Da un lato avrebbe voluto fare un passo indietro, bussare contro quella porta e travolgere la donna che le avrebbe aperto, riversare su di lei tutte le preoccupazioni, la rabbia e la lussuria che lo stavano consumando, dall'altro lato avrebbe voluto riprendere a camminare, chiudersi la porta alle spalle e ficcarsi sotto la doccia, magari con Meegan, e lasciare al getto d'acqua il compito di sciogliere i fasci nervosi lungo la muscolatura contratta. Doveva fare una scelta e quella scelta andava presa in quel momento.

Bene.
Siamo giunti alla fine della storia e, sebbene io abbia già un paio di capitoli pronti per mettere fine alla storia, voglio coinvolgervi tutti.

Quindi chiedo a tutti voi lettori, sia silenziosi che attivi tra i commenti di scegliere tra due differenti epiloghi. Il più votato verrà tirato fuori. Avrete tempo fino a domenica per votare il vostro finale preferito tra i due che proporrò ora.

1)
finale A) Solo per romantiche menti che vogliono un bel happy ending

Finale B) Solo per chi vuole partecipare al " bestemmia più forte" e dare libero sfogo alla sua indignazione... o forse no. Forse si troverà d'accordo con l'epilogo.

Votate tutti, tutti, tutti!

Sweet child of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora