"Che mi hai portata a fare qua dentro?!" sbotto nervosa gesticolando animatamente. La sua calma è da premiare, lo prenderei a schiaffi... "Mah, fuori si gela, sta piovendo tutto l'Oceano Altantico, sei bagnata ovunque manco se ti avessero lanciato i gavettoni il giorno di ferragosto, tremi dal freddo e devo parlarti. Vorrai mica farlo fuori?" l'ironia di questo ragazzo mi colpisce sempre di più. Mi sforzo a non ridere e a mantenere la mia espressione impassibile. "Dai, saliamo." Dice inziando a salire le scale. "Hahah...come quelle che a fine serata ti scopi?! A casa tua non ci entro manco morta." Lo ammonico incrociando le braccia al petto. "A casa mia ci entri perché sei fradicia e hai bisogno di asciugarti e stare al caldo." Continua ad insistere...ma non si rende conto di essere patetico?! "Dai su, non dirmi che non hai bisogno di asciugarti! E poi dove hai fretta di andare?! L'hai detto stesso tu che a casa non puoi tornarci!" Beh, chi può dargli torto? In effetti è vero: sono bagnatissima e non ho un altro luogo dove andare. "E va bene. Hai ragione. Ma...se pensi che stia salendo sopra per poi venire a letto con te io..." "Cris, voglio solo aiutarti. Non ti sfiorerò nemeno. Poi nel caso in cui tu cambiassi idea..." "No tranquillo, idea non la cambio." Sembra evitare con un'ottima chiave ironica la mia acidità... beh, forse il mio piano non funziona alla perfezione... Arriviamo all'ultimo piano e lo vedo fermarsi ad aprire la porta d'ingresso, si volta verso di me e mi fa cenno di entrare con la testa. Accende le luci. La casa è piccola, ma ordinata stranamente. Mi guardo intorno e... è anche pulita cavolo! Ghali mi sta stupendo stasera... "Senti, Cris..." tentenna avvicinandosi a me lentamente. "Devo scusarmi con te. I-io...sono uno stupido. Un giorno ti chiedo di uscire, l'altro... l'altro mi trovi con Gloria in classe e..." "Gloria? La spagnola si chiama Gloria?" domando dubbiosa. "Si, ma non c'entra questo." "Lo so che sono partito con il piede sbagliato e che le voci che girano non fanno di me un tipo per te però... ti prego perdonami."aggiunge guardandomi dolcemente.
"Si, adesso con me non cu riusciresti più nemmeno morta ma..." si porta una mano in fronte sentendosi in difficoltà con le parole. "Scusami, scusami..." Beh, se noto in lui cambiamenti...perché non uscirci più? Però meglio non fargli capire che io ci sto, vorrei che si impegnasse per ottenermi. "Tu sei fatto di tutt'altra pasta Ghali. Tra noi due non ci sarà mai niente." Annuncio sperando che ciò che sto dicendo non sia vero. "Siamo...amici." Dopo aver pronunciato questa parola in me cala come della tristezza. Insomma...chi oltre me chiamerebbe 'amico' il ragazzo di cui si è innamorato? Annuisce lentamente ad occhi chiusi, poi punta lo sguardo nel mio: "Amici..." Risponde con tono dispiaciuto sorridendo debolmente. Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante, prende un bel respiro e ritorna von la sua simpatia: "Allora... 'amica'... giacché sei fradicia e stai per prenderti un accidenti, ti consiglio di andare in bagno e farti una doccia..." "M-ma... Ghali! Anche tu sei bagnato..." mi interrompe: "Si ma pensa a te per prima. Poi io... vado dopo in bagno. Vacci prima tu." "Oh...Ghali..." mi porto le mani in testa per la disperazione che mi assale. "Non posso asciugarmi qui, adesso... a-adesso...beh, vado via." "Ma dove te ne vai?! Hai visto come piove! Non ti lascio uscire con quel freddo e quei..." una forte luce dalla finestra attira la nostra attenzione interrompendolo. "...fulmini. È troppo pericoloso." "Lo so che è pericoloso, ma cosa dovrei fare?! Dove dormo io stanotte?" gli domando disperata gesticolando animatamente. Si allontana per qualche secondo in una stanza ritornando con un pantalone di tuta ed una t-shirt che sanno di lui. "Su, vatti a cambiare." Dice con premura porgendomi ciò che ha in mano. Lo guardo con aria interrogativa, non capisco perché mi ha portato una sua tuta... "Cris! Come credi di dormire stanotte? Con il jeans e il maglioncino che indossi?" "Non sono sicura nemmeno di dormire stanotte. Ti ricordo che non ho idea di dove dormirò!" rispondo alterata da questa situazione. "Io invece l'idea ce l'ho."
Sento le mie guance arrossire sempre di più e il calore dentro la stanza aumentare. "Ghali ma..." "Non hai alternative." Risponde prontamente incrociando le braccia al petto. "Adesso provo a richiamare Alexie..." tentenno cacciando il telefono dalla tasca del jeans bagnato. "Lo sai che vive con il ragazzo?" incalza furbamente. "Si, lo so. Ma... è l'unica alternativa." Rispondo sinceramente. "E invece no! Puoi dormire qui, anzi...devi restare qui!". L'idea di rimanere qui non mi dispiace, affatto... è solo che...niente, sono troppo timida e non saprò di certo gestire la situazione. "Anche se la tua migliore amica ti rispondesse, non avresti modo per andare da lei. Sta piovendo il mondo." "Beh...aspetterò che smetta..." mettendosi a ridere sbuffa animatamente. "Ma dai! Vatti a cambiare e fila a letto!" esclama in una ristata divertente. È bellissimo quando ride... "Ma poi...nel letto? Nel tuo letto?" "Nel mio letto." Appunta lui annuendo felice. "Sai quante te ne sei portate in quel letto..." dico con voce disperata. "Nessuna." Risponde prontamente e deciso. "L'unica persona ad aver dormito lì sono io." "Dove vai con...le ragazze?" "Sul divano. Sul letto non ci ho mai portato nessuna." Questa cosa mi destabilizza parecchio, e allo stesso tempo mi rende così felice che se potessi farei salti di gioia. "Perché proprio io dormo nel letto?" domando curiosa. "Perché con te è un'altra cosa." "Che cos'è?" "Non l'ho ancora capito..." Risponde senza smettere di guardarmi negli occhi. È bellissimo... "Su, vatti ad asciugare che sennò ti prendi qualcosa!" esclama cambiando discorso per non continuare quello precedente. "S-si...vado." "Il bagno è quello difronte." Mi dice indicando una porta, nella quale entro per spogliarmi e indossare la tuta che mi ha prestato Ghali. Che bello, odora di lui. Accendo l'asciugacapelli e lo poso sulla mia testa per asciugare il mio caschetto corto letteralmente fradicio. I vestiti...beh, spero si asciughino durante la notte,altrimenti domani non saprei come fare.
Quando esco dal bagno raggiungo Ghali nella stanza di fianco, sta sistemando il letto e prendendo il suo pigiama da sotto al cuscino. Si gira verso di me dopo qualche secondo. "Ah, eccoti! Allora vado io in bagno." Dice sorridendomi. "Si si...vai, ho fatto." Gli rispondo mentre lo vedo uscire. Dopo qualche secondo lui è sotto la doccia e io sono impiedi nella sua camera a guardarmi intorno: è tutto così stranamente ordinato e pulito, non c'è niente di tutto ciò che mi aspettassi di vedere, niente sembra fuori posto, né qui, né nelle altre stanze. Questa cosa mi meraviglia molto. Ad un certo punto prendo un bel respiro e decido di mettermi a letto. Sto con il cellulare in mano, guardo di quei video di cucina che si trovano su tutti i social mentre penso a non agitarmi, o almeno ci provo. Ma come posso non stare in ansia sotto le coperte di un mezzo sconosciuto di cui me ne sono innamorata?! E poi, come posso non preoccuparmi del fatto di non avere più una casa? Di doverla far riparare, aspettare del tempo, alloggiando chissà dove... "Hei..." sussurra Ghali buttandosi sul letto al mio fianco, sistemando la testa sotto dei cuscini. "T-tu...dormi qui?" domando con timidezza arrossendo. "Vedi tu, è il mio letto..."
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Un Po' Italiano Un Po' Tunisino
Romance"Un po' Italiano, un po' Tunisino.": 'La classica da classico' veniva definita Cristina da tutti i suoi amici. In effetti, era proprio così. Dopo la maturità, appena diciottenne, lascerà il suo piccolo paese dove si è sempre sentita ovattata e parti...