"Anche io ti amo." Rispondo sinceramente lasciando un casto bacio sulle sue labbra. Ci guardiamo per un attimo negli occhi sorridendo. "Sono così fortunato ad averti..." sussurra mentre giocherella con i miei capelli rossi e lisci. Guardo l'orologio di fronte a me: "Dai, è tardi!" esclamo scendendo dal ripiano in marmo su cui ero seduta. "Okay, andiamoci a vestire!" dice cambiando tono di voce. Recupero dal divano quello che Ghali mi aveva sfilato di dosso e mi rivesto velocemente. "Comunque...il caffè!" mi porta in camera la tazzina e lo bevo velocemente. "Grazie Ghali." Non so come ma in dieci minuti siamo entrambi pronti per scendere di casa. "Hai visto che ce l'abbiamo fatta!" esclama il mio ragazzo quando entriamo in auto. Sono le otto meno dieci, considerando che per arrivare all'università con la macchina ci vuole una decina di minuti sono anche in anticipo. "Menomale! Tra poco ho un esame e non posso tardare alle lezioni." "Che ansia..." aggiungo avvilita. Lui mette una mano tra le mie gambe e mi accarezza dolcemente. "Andrà tutto bene. Lo so che sei bravissima, e lo sai anche tu." Porto la mia mano sulla sua e faccio intrecciare le nostre dita. Restiamo un paio di minuti così, in silenzio. Io guardo lui concentrato sulla strada e me ne innamoro sempre di più. "Ah Ghali!" "Si?" "Te lo ricordi che devi ritirarmi il piumino in lavanderia stasera?" "Si...tranquilla!" risponde annuendo. "Mi raccomando non te lo dimenticare perché domani è chiusa, e a me serve quel giubbottino che lo devo mettere sabato sera." "Okay, sta serena non me ne dimentico." "Te lo vado a ritirare quando finisco di fare lezioni a scuola, stasera." Aggiunge tenendo lo sguardo fisso sulla strada. "Va bene! Ah...stasera mangiamo pizza?" "Si dai! Per che ora le faccio arrivare a casa?" mi chiede. "Chiedi se ce le portano per le nove e mezza, perché prima delle nove e dieci non finisco alla scuola di lingue." "Perfetto!" esclama fermandosi con l'auto. Uh, siamo arrivati. "Vado..." dico baciandolo dolcemente a stampo. "Ciao piccola..." "Ciao Ghali!" dico uscendo dall'auto. "Mi raccomando il giubbino!"
Sono le cinque del pomeriggio e ho finito con l'univeristà. "Ghali? Hai finto le lezioni?" gli domando quando risponde al telefono. "Si, ti passo a prendere?" "Ah grazie...mi faresti un favore." Anche lui ha appena finito con l'Università. Ultimamente siamo molto impegnati. "Aspetti il pullman?" mi chiede un ragazzo al mio fianco. Beh, in effetti sono alla fermata... "Ah...no, no." Rispondo mentre lui continua a guardarmi. "Credevo sapessi gli orari dei bus..." "No, solitamente mi passano a prendere quindi non prendo mai il pullman..." faccio spallucce. "C-comunque...piacere, Francesco." Dice tendendomi la mano. Ha un caschetto di boccoli castani che cadono sui suoi occhi scuri. "Cristina." "Che studi Cristina?" domanda curiosamente. "Medicina, tu?" "Idem, sono al secondo anno." "Ah,io al primo!" esclamo sorridendo. "Strano che non ci siamo mai visti..." il clacson dell'auto di Ghali suona interrompendo la nostra conversazione. Gli faccio cenno con il capo di averlo visto. "Beh...ci rivedremo presto!" rispondo a Francesco. "Vado, ciao!" "Ciao Cristina!" Man mano che mi avvicino al mio ragazzo noto che è sempre più strano, sembra nervoso. "Ciao amore" dico entrando in auto dandogli un bacio sulla guancia. "Hei..." borbotta a bassa voce iniziando a guidare verso la scuola di lingue. Continuo a guardarlo e sembra arrabbiato. "Che c'è Ghali?" "Niente. Chi era quello?" inizio a sorridere quando realizzo il perché del suo nervosismo. "Hahah...nessuno Ghà... l'ho conosciuto ora." Lui non risponde,né cambia espressione. Io lo guardo in attesa che replichi. "Sei geloso?" Lui fa spallucce e mi guarda dallo specchietto di fronte. "Non è che io sono geloso, è che tu..." "Io cosa? Ha preso lui a parlare Ghali." "No, dico... qualsiasi ragazzo ci proverebbe con te cavolo." Sorrido dolcemente e gli accarezzo la guancia. "Ghali... io sto con te e voglio solo te, perché ti amo." Lui si gira verso di me e mi guarda sorridendo. "Quindi lo sai che sei solo mia?" "Certo che sono solo tua."
Quando arriviamo alla scuola di lingue è oramai pomeriggio inoltrato. "Io ora vado in classe, mi aspettano già dentro." Dice lui mentre scendiamo dall'auto. "Ah okay, anche per me è la stessa cosa." "Ci vediamo stasera a casa!" soffia sul mio viso baciandomi dolcemente. "Va bene, a stasera."
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Un Po' Italiano Un Po' Tunisino
Romance"Un po' Italiano, un po' Tunisino.": 'La classica da classico' veniva definita Cristina da tutti i suoi amici. In effetti, era proprio così. Dopo la maturità, appena diciottenne, lascerà il suo piccolo paese dove si è sempre sentita ovattata e parti...