Parte 34

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Davanti a noi, a pochi metri distante c'è una ragazza in costume, e lui stava guardando proprio lei... "Ma vaffanculo" sbuffo nervosa, alzandomi e andando a riva, allontanandomi da lui. "Cristina..." dice seguendomi sul bagnasciuga. "Vattene, sono incazzata." "Dai..." "Ghali, vai da quella e provaci,che te ne importa di me!" sbotto dandogli le spalle. "Ma dai non dire sciocchezze, io..." "Stavo parlando di una cosa seria, per NOI e per la NOSTRA famiglia, per nostro figlio, e tu non mi ascoltavi perché dovevi guardare il culo a quella!" "Non le stavo guardando il culo..." si giustifica seguendomi avanti e indietro per la riva. "Non dire cazzate. Lo stavi facendo." Lo ammonisco guardandolo malissimo. Resta un attimo in silenzio e poi balbetta: "O-okay. Però davvero ti stavo ascoltando..." "Ah si? Che ho detto?" "La casa nuova, che nella mia non ci entriamo e..." lo interrompo: "Vuoi guardare le altre? Bene, fallo. Ma davanti a me no, grazie." "Crì ma mica guardo le altre io?!" "Scusa,allora che stavi facendo?" "Ma dai... che non è nemmeno bella." "Non mi interessa che non è nemmeno bella." Dico freddamente mettendomi sul telo di nuovo. "Hei, non fare così..." mi supplica prendendomi la mano. "Sono un ragazzo, sono uno stronzo e quelle cose le guardo. Scusami." "Non ti voglio sentire." Lo ammonisco. "...che è pure più bello il tuo."continua sinceramente. 

"Mamma, Mamma! Posso fare il bagno?" domanda un bambino dai cinque anni a sua madre, molto giovane. "No piccolo, fa troppo freddo. E vieni qui, che devo metterti la protezione." "Eddai...voglio fare il bagno!" Si lamenta lui, battendo i piedini per terra. "Riccardo, glielo dici tu che non può farlo il bagno e deve mettere la protezione?!" sbotta la mamma al fidanzato. Il papà guarda il figlio e fa delle smorfie alle spalle della ragazza, facendolo ridere. "Dai, metti la crema, altrimenti chi la sente a questa qui..." "Anche noi saremo così?" mi chiede Ghali steso a pancia sotto al mio fianco. Non gli rispondo, sono ancora nervosa. "Hey, dai..." "Smettila. Non ci voglio parlare con te." "Crì, scusami..." dice dolcemente guardandomi. "Non mi scocciare ora, fammi prendere il sole!" rispondo girando il capo dal lato opposto al suo. Se fossi rimasta ancora un attimo difronte al suo viso gli avrei morso quei guanciotti e quelle labbra che si sono arrossate tantissimo con il sole. Ma è uno stronzo, un grande stronzo. "Piccola, non fare così...io amo te, e mi piaci solo tu..."


Siamo tornati a casa ma ancora non ci parliamo. Si lo so, sono pesante quando faccio così, però mi sono ingelosita molto. Sto seduta sull'altalena senza muovermi minimamente, penso ancora al fatto che lui abbia guardato quella. In questo momento è in bagno a fare la doccia, ma so che tra poco verrà da me. Per carità, so bene che mi ama, che gli piaccio e che a me ci tiene, eppure ho sempre paura che qualcuno meglio di me possa portarlo via, oppure che voglia tornare alla sua vita di prima... Eccolo, lo sapevo sarebbe venuto. Ha un pantaloncino blu da mare con una t-shirt bianca e semplice sopra, e il caschetto corto di dread è sciolto, come poche volte. Lo guardo senza dire nulla, lui fa altrettanto e viene dietro di me, mettendo le mani sulle mie spalle. "Che fai?" gli domando instintivamente. "Ti spingo." Risponde con semplicità facendomi dondolare sull'altalena. "Dai, si, sono uno stronzo ma ti ho chiesto scusa." Blocco i piedi per terra così che mi fermi, e mi giro verso di lui cercando di non guardarlo dolcemente come vorrei fare. Ci guardiamo negli occhi e restiamo in silenzio, e lui fa qualche passo in avanti per mettersi di fronte a me. "Già sei altissimo, poi sto pure seduta..." commento ridendo alzandomi impiedi. Siamo vicinissimi e i nostri nasi quasi si scontrano. Mi cinge in vita e mi avvicina ancora di più a sé. "Mi fai incazzare sempre,bastardo." Gli dico con ironia fingendomi nervosa. Non può farmi sciogliere in un attimo, cazzo... "È la mia specialità." Commenta dandosi delle arie. Gli do uno schiaffo leggero sulla guancia un po' più scura del solito, e lui se lo tiene senza dire nulla. "Te lo meritavi." Dico sorridendogli innamorata. Prendo anche l'altra mano e la poggio sull'altra guancia. Ora ho il suo viso in mano, e non posso che farne tutto ciò che voglio. "Adesso posso mangiarti di baci?" chiede dolcemente leccandosi il labbro. "Se non lo fai tu lo faccio io,stronzo." 

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