Parte 35

148 6 0
                                    


Ora si che il pancino si nota, sono passati cinque mesi. Spesso mi sento stanca, distrutta, la nausea ancora si fa sentire e ho sempre tanta fame, di fatti anche se con un'oretta d'anticipo sto già preparando la cena perché ho voglia di mangiare. Ghali è appena uscito dalla doccia e lo sento fare avanti e dietro dal bagno alla nostra camera, quasi mezza vuota perché siamo in fase di trasloco verso casa nuova. "Crì...ma mica hai già impacchettato...?" "I pigiami? No Ghali, sono sempre nel cassettone..." gli rispondo immaginando già a cosa si stia riferendo. "Ah si, eccolo!" esclama, e dopo qualche secondo lo vedo arrivare dietro di me con una maglietta che usa sempre per dormire e l'intimo. Mette entrambe le mani sulla mia pancia e mi stringe a sé da dietro, poggiando la testa sulla mia spalla. "Grazie...mamma." Sussurra all'orecchio sorridendo. Mi da un dolce bacio sulla guancia e continua a guardarmi innamorato. "Grazie di cosa?" "Di tutto. Hai fatto venti anni il mese scorso e ne sono già cinque che in grembo hai un'altra vita che vuoi crescere al meglio possibile. Vivi senza i tuoi genitori e sai gestirti perfettamente tra studio e lavoro, senza far mancare nulla in casa e al tuo ragazzo che hai sistemato come non ci sarebbe riuscito nessuno. Tieni questa casa pulita come se ci passassi giornate intere a pulire, organizzi tutto: lavatrici, lavi i piatti, metti in ordine..." "Ti sopporto..." aggiungo con ironia. "Si, mi sopporti, mi tieni testa, mi sgridi sempre, prendo schiaffi un giorno si e uno pure..." scoppio a ridere dopo la sua affermazione e gli accarezzo la guancia morbida senza barba. "Ma da dove ti è venuta questa riconoscenza?" gli domando curiosa. "È da sempre che lo penso, solo che te l'ho detto ora." Risponde facendo spallucce, poi abbassa lo sguardo sui fornelli. "Uh, la salsa!" esclama felice, e io gli avvicino alle labbra il cucchiaio in legno per fargliela assaggiare. Come sempre, fa cadere del pomodoro sulla sua maglietta. "E Ghali! Ma ce la fai a mangiare senza sporcarti?!" "Cazzo! Eh scusa Crì..." "E io lavo..." mi lamento scuotendo il capo, ritornando a girare il sugo.

Il ragazzo si sfila la maglietta e la lancia nella lavatrice. "Almeno mi vedi a petto nudo..." risponde ridendo. "Beh, potrei farlo anche senza che tu sporchi tutto!" dico ridendo mentre lancio un occhio sul suo fisico perfetto. "Ora che nasce questa qui, sporca di meno che a sporcare ci penserà lei!" gli raccomando. "No, lui." Insiste. "A proposito, lo sapremo domani quando andremo dal dottore...

E rieccoci, dopo tante volte, di nuovo dal ginecologo. Ghali è con me come sempre, di visite non se ne perde una. Mi tiene la mano e scuote su e giù le gambe dal nervosismo. "Dottore sta bene...?" domanda dopo molti secondi di silenzio da parte del medico che guarda attentamente lo schermo dov'è proiettata la mia ecografia, con molta attenzione. Dio mio, e se è successo qualcosa... "S-si, si, tutto benissimo." Risponde subito, facendo regolarizzare nuovamente i nostri respiri. "Che cazzo di paura mi ha fatto prendere." Dice Ghali in Italiano, tanto qui in Inghilterra se non parliamo inglese non ci capisce nessuno. Mi faccio scappare una risata e torno con lo sguardo sul dottore. "Volete sapere il sesso oppure..." "Si, si." Risponde il mio ragazzo convinto. "La signorina invece...?" domanda il medico. "Si, se è possibile." "Certo che è possibile, ora vediamo..." Sposta il suo aggeggio strano sulla parte bassa della pancia e poi ci guarda. "Mamma lei cosa vuole?" "Io?" domando emozionata, "Mah dottore, basta che stia bene..." "A star bene sta benissimo." "E questo è quello che mi importa. Poi si, se fosse una femminuccia mi divertirei di più a giocare con le bambole, a fare le trecce..." il ginecologo mi interrompe. "E il papà che vorrebbe?" "Un maschio. Assolutamente un maschio." Risponde con un sorriso emozionato mentre guarda negli occhi il dottore,che guarda negli occhi noi. Si ma che ansia così... cioè, alla fine le probabilità che sia una bambina sono quanto quelle che siano un bambino e fino a quando non parlerà non sapremo mai... "Eh beh, mi sa che sta volta facciamo contento il papà, ragazzi, aspettate un bimbo!" Ghali scuote in alto le nostre mani felice, "Siiii! Dio mio, che bello!" esclama ridendo, con le lacrime agli occhi. Il mio fidanzato è contento, mio figlio sta bene, e io non posso che essere felice lo stesso. Oggi ho scoperto che nel mio cuore c'è il mio papà, il mio uomo, e il mio ometto. Li amo, tutti, tanto.

Un Po' Italiano Un Po' TunisinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora