"Si che voglio fare l'amore con te." Rispondo guardandolo fisso negli occhi sorridendo. Gli do un semplice e dolce bacio a stampo e dopo ritorniamo a guardarci. "Oh..." dice lui d'un tratto mentre mi guarda. "Shh, abbassa la voce, Ale dorme!" dico con tono basso. "Rossa, non sei più rossa?" chiede stupito sussurrando. Non ci credo,l'ha notato... "Wow, ci hai fatto caso..." rispondo sorridendo sorpresa. "Li ho scuriti." Spiego spingendolo di nuovo con la nuca verso di me per far scontrare nuovamente le nostre lebbra. Mentre lo bacio come se fosse la prima volta che stiamo per fare l'amore, metto una mano sul suo petto per fargli capire di sfilarsi la maglietta. "Si..." dice lui mettendola via. Gli bacio il collo e inizio a leccare lentamente nell'incavo, sentendolo gemere leggermente. "Crì...cazzo..." mugola ad occhi chiusi. Stringo con le mani il suo fondoschiena alto e sodo e tiro giù il suo intimo fino alle ginocchia. È chiaramente eccitato, tanto. Lui si avvicina alla mia intimità, e quando poggio le mani sui suoi fianchi lo sento entrare lentamente in me, schiudendo subito le labbra dal piacere. Appena dà la prima spinta, gemo trattenendo la voce, per non farci sentire da nostro figlio. "Mh... Ghali..." mugolo portando indietro la testa, affondando le unghie nella pelle della sua schiena. Lui poggia le labbra sul mio collo, sul mio petto e sulla mia spalla lasciando vari baci che mi mettono ancora più a mio agio quando sono con lui. "S-si, tesoro..." geme Ghali fissando gli occhi sulla mia bocca schiusa e tremante. Continuo a graffiare la sua schiena, da quando non posso più alzare la voce perché nostro figlio dorme lo faccio sempre. "S-sto per v-venire..." balbetto mentre sposto il piede più in fuori urtando il comodino, facendo cadere qualcosa. Ci guardiamo un secondo negli occhi, ma non ci curiamo più di tanto di cosa sia caduto. "Anche io..." risponde lui con l'affanno, rendendo le spinte sempre più intense, e morendo le mie labbra quando mi viene da urlare dal piacere. "Ti prego, non ti fermare..." gli supplico con voce alta nel pieno del piacere. "Shh..." soffia con l'affanno, facendo scontrare più volte i suoi fianchi con i miei."Dio mio..." geme lui estasiato... "Rifallo, rifallo..." lo rifà ancora, e ancora, e quasi nello stesso momento, raggiungiamo il piacere massimo. Si stende al mio fianco con l'affanno e lentamente riprende il respiro regolare. "Santo Dio, tesoro..." dice lui quando si riprende del tutto. "Mi è piaciuto un sacco..." sussurro al suo orecchio sorridendo. "Anche a me..." risponde alzandosi dal letto, buttando via il preservativo che avevamo usato. Si rimette a letto indossando di nuovo i boxer, e mi guarda stando in silenzio quando mi metto a pancia sotto. "Che c'è...?" "Niente. Lo sai, sono sei anni che ti guardo tutti i giorni della mia vita. Davvero, ogni giorno diventi più bella e sexy del giorno prima. Sei qualcosa di unico, stupendo. Mi innamoro ogni giorno di più. Ti amo tanto, e giuro che prima di te c'è solo Alessandro." Mi faccio più vicina a lui e sorrido dolcemente. "Era una vita che non mi dicevi cose del genere, grazie. Ti amo anche io." Rispondo togliendogli via un dread dal viso. "Dov'è la tua maglietta?" domando cercando per terra. "Sta qui. Però dai, non metterla..." lo guardo con aria interrogativa... "Mi piace svegliarmi con te nuda nel letto, magari attaccata a me..." ammette facendo spallucce sorridendo
"Mh..." insinuo maliziosamente. "E va bene..." "Oh, ti ricordi quando ci siamo messi insieme?" mi domanda. "Si" "Devo farti vedere una nostra foto di sei an..." balbetta interrompendosi dopo. "Il cellulare." Dice secco. "Che?" "Il cellulare, era caduto il cellulare. Si è rotto lo schermo, non va più." Spiega meglio, mostrandomelo. Sgrano gli occhi e schiudo le labbra. "No...hahahah" "No...che cazzo..." dice lui portando indietro la testa. " "Dai, prendila come un buon segno: se non ci avessi saputo fare a letto probabilmente la tua ragazza non ti avrebbe fatto cadere il cellulare!" "Colpa tua!" dice con ironia. "Seh, colpa mia. Intanto mi pare che ti sia divertito proprio..." Lui si mette a ridere, poi dice: "Mi hai fatto certi graffi che ancora brucia, mi hai rotto il telefono...forse era meglio se stasera facevo da me..." mi fingo offesa e inizio a ridacchiare. "Ah si? Allora la prossima volta fà con la tua mano direttamente!" "Dai, scema... scherzo!" "Lo so che scherzi, stupido!" si mette a pancia sotto e riesco a guardare sulla sua schiena. "Amore...è vero ci sono ancora i graffi..." "Eh, te l'ho detto" mi metto sotto il suo petto al calduccio e lui mi abbraccia per i fianchi attirandomi ancora di più a sé. "Te l'ho detto che Alessandro mi ha chiesto un fratellino o una sorellina?" domanda dopo secondi di silenzio passati a farmi del suo odore. "N-no... Dio mio, ci manca solo il fratellino o la sorellina..." "Infatti... Io gli ho detto di chiedere alla cicogna, e lui ha cambiato argomento." "Ghali, io non lo voglio un secondo figlio. Ho ventiquattro anni e già ne ho uno di cinque e mezzo. Un altro si, ma non ora." "Ma certo, nemmeno io ora ne voglio un altro. È giusto Crì..." risponde tranquillizandomi come fa sempre. "Più in là..." diciamo contemporaneamente, poi lui cambia posizione e io mi stendo con il busto sul suo petto, facendo aderire i miei seni nudi al suo corpo. "Questo intendo per perfezione" sussurra mentre io quasi crollo dal sonno. "Notte amore..." dico io. "Buonanotte..."
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Un Po' Italiano Un Po' Tunisino
Romance"Un po' Italiano, un po' Tunisino.": 'La classica da classico' veniva definita Cristina da tutti i suoi amici. In effetti, era proprio così. Dopo la maturità, appena diciottenne, lascerà il suo piccolo paese dove si è sempre sentita ovattata e parti...