Parte 30

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"Si, certo. Sei un disordinato...di prima categoria, lasci i calzini ovunque, non mi aiuti mai, sbagli sempre a fare la spesa e...stai sempre con l'Xbox, o a guardare partite." Mi lamento con fare scherzoso. "Dio mio! Non sei cambiato per niente!" continua sua madre scuotendo il capo disperata. "E poi una cosa che mi fa incavolare è che non studia mai ma prende il massimo a tutti gli esami!" "Hahaha...quello è un dono!" dice dandosi delle arie. "Scemo..." "Però..." dico guardando la madre, "...si è rimesso in riga, in tutti i sensi." "Si." Risponde convinta. "Questo lo vedo, e credo che sia opera tua. Mi piacevi già da prima che ti conoscessi, perché vedevo un cambiamento in lui. Ora è più serio, in tutti i sensi." Mi giro verso di Ghali, e con tono alto e simpatico dico: "Eh si, ora o fa il serio, o fa il serio..." il mio ragazzo si mette seduto e poggia la testa sulla mia spalla. "Ecco, a proposito di persone serie e di cose serie..." Amel ci guarda per un attimo con aria interrogativa. "Cristina aspetta..." Resta per un istante imbambolata, e un secondo dopo, sorpresa, i suoi occhi si riempiono di lacrime di gioia. Si porta le mani alla bocca e scuote velocemente la testa incredula. "Dio mio...!" Prende il mio viso tra le mani e mi da un forte bacio sulla guancia, poi abbraccia suo figlio e prende a piangere contenta. "Ghali, è tuo figlio, o tua figlia! Non fare lo scemo! Hai una ragazza d'oro, e ora devi assumerti le tue responsabilità, diventerai padre! Ricordati ciò che hai passato, pensa a tutto ciò che non hai avuto, a tutto ciò che ti è mancato, e fai che tuo figlio non manchino mai quelle cose! Ci hai sofferto per il padre che avresti dovuto avere e che non hai mai avuto, ricordatelo!" esclama felice ma seria allo stesso tempo. "Si mamma, assolutamente. Certo che ho intenzione di fare il padre a 360 gradi, sarò un genitore responsabile."


Quando Amel smette di piangere e finiamo di chiacchierare Ghali mi porta in stanza sua, dove la madre ha unito un altro lettino al suo per farci dormire su più spazio. Il mio ragazzo porta le valigie in camera e poi chiude la porta, lanciandosi sul suo lettino. "Ah...che bella casa mia!" sospira felice. Sorrido mentre caccio i miei vestiti dalla borsa e li sistemo piegandoli per bene. "Andiamo a fare la doccia?" mi domanda mentre non smette di guardarmi come se fossi la cosa più preziosa al mondo. "Si, io devo farla..." gli rispondo cacciando dalla valigia ciò che mi serve. "Andiamo!" esclama alzandosi dal letto. Mi porta in bagno ed inizia a togliere la maglietta e i pantaloni, e quando si gira verso di me sono già nuda. "Dio mio, quanto sei bella..." Mi guardo per un attimo allo specchio e noto che la mia pancia è leggermente più gonfia, o forse è solo impressione... "Guarda Ghali!" dico mettendo una mano all'addome. "Sembra più..." "Più?" domanda guardandomi meglio. "Non ti sembra più...tonda?" Lui sorride maliziosamente e mette le mani sul mio fondoschiena... "L'unica cosa tonda che hai è questo qui." Mi metto a ridere sorpresa e poi lo bacio a stampo mentre sorrido. Dio mio, se in questo momento non fossi incinta... Prendo il suo viso tra le mani e quando schiudo le labbra le nostre lingue subito vengono a contatto facendo cadere dalle sue labbra morbide e carnose un mugolio che mi manda in tilt... "Dai, vieni in doccia..." sussurra con l'affanno sorridendomi maliziosamente...


Il suo seme cade sulla mia mano mentre l'acqua tiepida ci bagna completamente. Lui è poggiato alla parete della doccia e tiene le labbra schiuse, quasi estasiato. "Mio Dio..." dice morendosi il labbro mentre mi guarda negli occhi. "Grazie bimba." Mi da un dolce bacio a stampo prendendomi per la vita e quando ci stacchiamo mi sorride. "Immagina tua mamma che ha sentito tutto come sta adesso..." dico mentre muovo i capelli sotto l'acqua per scrollare tutto lo shampoo. "Non si sente nulla da fuori." Risponde convinto. "No?" "No, Niente. Parlo per esperienza personale..." ridacchia tanto per farmi ingelosire. "Tanto lo sai che non mi arrabbio!" mento sorridendo falsamente. "Si? Vabbeh, allora ti parlo di quando ci ho porta..." "E dai smettila!" lo blocco duramente, ma poi scoppio a ridere. "Tanto lo sai che non mi arrabbio! Gne gne..." replica lui imitando il mio tono di voce. "Ma anche quando diventerai papà sarai così scemo?" "E tu anche quando diventerai mamma sarai così acida?" Entrambi ci guardiamo negli occhi e facciamo spallucce, mettendoci a ridere. "Di certo quando diventerò mamma..." mi interrompe: "Resterai bellissima." "Cosa? Sarò orribile dopo il parto." "Ti odio quando fai così!" dice scuotendo il capo. "Ma se sei stupenda adesso, lo sarai anche dopo, e metterai al mondo qualcuno bello quanto te." "Bello, o bella." Puntualizzo. "Bello!" ripete lui. "È un maschio!" "Chi te lo dice?" gli domando incalzando. "Lo so io, me lo sento." "Convinto tu! Poi non ci rimanere male se..." dico mente esco dalla doccia. "Se...? Se è una bambina? Ti dico di no, è un bambino." Mi risponde convinto uscendo anche lui. "Uff...e va bene." Stiamo qualche secondo in silenzio e ci copriamo con gli accappatoi. "Stasera mi porti in centro?" gli domando. "Stasera c'è il Milan." Sbuffo irritata... "Sempre con 'sto calcio, che palle! Siamo a Milano e non mi porti nemmeno in giro." Mi lamento. "Dai...non ti arrabbiare." Dice con tono dolce cingendomi da dietro, mentre guarda l'immagine di noi due allo specchio di fronte. "Dopo la partita, facciamo quello che vuoi. Va bene?" "Siii!" esclamo felice voltandomi verso di lui. Gli do un bacio a stampo molto infantile, "Ti amo tanto,lo sai!"

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