Capitolo 8: La sala

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Mi squillò il telefono ed io fui costretta ad interrompere la mia conversazione con la parrucchiera.
Era Kelsie.

«Spero che il motivo per cui stai interrompendo il mio appuntamento dalla parrucchiera, ne valga la pena.» sbuffai.

«K! Ho trovato una sala perfetta per la tua festa!» esclamò entusiasta la mia amica, dall'altra parte del telefono.

«Sul serio?!»

«Certo! Tra venti minuti vengo a prenderti e poi ti porto a vederla!»

«Grazie K, mi hai davvero tolto un peso dalle spalle.» sorrisi.

«Figurati, passo tra p-»

«Ciao.» la interruppi e chiusi la chiamata.

Sorrisi alla mia parrucchiera Juliet attraverso lo specchio.
Successivamente, lei ricominciò a parlarmi dei suoi complessi amorosi, accorciandomi i capelli.

***

«Che te ne pare?» chiese Kelsie aprendo le braccia, una volta entrate nella sala.

«Beh, è carina! Sicuramente molto spaziosa e comoda: si trova in centro, quindi è facilmente raggiungibile da tutti.»

«Sapevo che ti sarebbe piaciuta.» sorrise, prendendomi sotto braccio. «Possiamo affittarla ad un prezzo davvero basso. Il proprietario è amico di mio padre.» mi fece l'occhiolino.

«Perfetto, K.» bevvi un sorso di frappè. «Ti ringrazio.»

«Per te questo ed altro, K.» sorrise.

«Manca ancora più di un'ora all'ora di pranzo, ti va di fare shopping?»

«Me lo chiedi anche?» sorrise, sistemandosi meglio i capelli biondi sulle spalle.

«Perfetto. Dopo parlo con mio padre, così potrà affittare la sala, e dopodiché io, te e Kylie inizieremo con i preparativi.» sorrisi, uscendo dalla sala, seguita da Kelsie.

«Fantastico! Adesso, passiamo da Ralph Lauren. Devo comprare una camicia per mio fratello.» roteò gli occhi al cielo.

Nel mentre alzai un braccio per farmi notare da qualche taxi.

«Gli fai un regalo?»

«Sì, tra una settimana festeggia ventunanni e volevo fargli un bella sorpresa.» sorrise.

Un taxi giallo si fermò proprio di fronte a noi, e da lì uscì la persona che meno mi sarei aspettata di incontrare.

«Keira?»

«Jay?»

«Lo conosci?» chiese Kelsie.

«N-no, è solo un...un tipo. Andiamo K, possiamo cercargli qualcosa anche da Burberry.» dissi spingendo la mia amica dentro al taxi.

Lanciai un'altra occhiata a Jay, e lui mi guardò confuso. Quando salii anche io e mi sedetti vicino a Kelsie, vidi le nocche di Jay sbattere contro al finestrino.

«Scusi un secondo.» dissi all'autista, e poi abbassai il finestrino.

Kelsie nel frattempo gli riferiva la nostra destinazione.

«Sì?»

«Volevo solo sapere se sta sera ci sei.» Jay sorrise.

«'Ci sono' dove?» chiesi inarcando un sopracciglio.

«A casa.»

«Sì, perché?»

«Okay.» si allontanò di un passo.

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora