Capitolo 11: La trappola di Chad

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Stavo così bene.
C'erano la musica, i miei amici, il cibo, le risate e l'alcool.
Tutto era perfetto.
O almeno lo era stato fino al momento in cui nella sala fecero capolino Jay Evans e Chad Bennett.
Maledetti.
Li odiavo a morte.
Uno più bello dell'altro.
Un momento...no!
Bruttissimi, terribili ed antipatici entrambi.
Il biondino pieno di sé con la giacca in pelle nera ed un pacchetto di sigarette in mano. Il moro che con gli occhi scuri perlustrava ogni centimetro della sala, indossava dei jeans neri che fasciavano molto bene le sue gambe. E poi, sopra, portava una camicia grigia a maniche corte aperta, che lasciava vedere la T-Shirt nera infilata male nei jeans.
Okay, era carino. In quel momento sembrava Shawn Mendes.
No, Shawn Mendes è imbattibile.

Poi i suoi occhi incrociarono i miei.
Distolsi subito lo sguardo e camminai in direzione di Kylie.
Aveva bevuto tanto, troppo, quella sera. Sapevo che avrei dovuto scrivere a sua madre dal suo cellulare per dirle che sarebbe rimasta a dormire da me. Kylie, in quelle condizioni, non poteva tornare a casa.
E se lo avesse fatto, addio Kylie Clarke.

«Keira!» esclamò buttandomi le braccia al collo.

«Sei ubriaca?»

«No.» rise.

Sospirai. «Kelsie dov'è?»

«In un angolino a baciarsi un tipo.» disse puntando l'indice in tutta la sala.

«Okay. È arrivato Jay.» sbuffai.

«Sculetta un po' davanti a lui.»

«Potr-»

Venni interrotta da due dita tamburellarmi la spalla.
Mi voltai.

«Jay.»

«Keira.» sorrise leggermente.

Kylie scoppiò a ridere e poi urlò qualcosa riguardo ad una canzone che il dj aveva appena messo.
Un secondo dopo, la mia amica era già sparita in mezzo la folla, ballando e saltellando come una pazza.

«Che ci fai qui?» chiesi incrociando le braccia.

«Potrei farti la stessa domanda.» incrociò anche lui le braccia al petto.

Inarcai un sopracciglio. «Ho organizzato io questa festa.»

«Tu?» chiese confuso.

«Sì? È una delle feste di Keira Kelley.»

«Allora devono averti dato un soprannome poco carino, perché io sapevo che questa festa era stata organizzata da- No, niente, lascia stare.»

«Dimmelo.» gli ordinai.

«No, non è un nome carino.»

«Ci sono abituata.» sbuffai.

Poi venni spintonata da un ragazzo e caddi in avanti.
Jay mi prese al volo e finii per essere stretta a lui, sorridente come non mai.
E invece no.
Ero finita con le ginocchia a terra, con Jay era intento a fissare il sedere di una ragazza.
Viva i gentiluomini.

«Che ci fai a terra?» chiese Jay tornando a guardarmi.

«Volevo immedesimarmi in un tappeto.» risposi ironicamente.

Poi una mano mi venne porsa, ma non quella di Jay.
Chad Bennett era davanti a me, in tutta la sua bellezza.
Rifiutai bruscamente la sua mano e mi alzai da sola.
Guardai i due bellissimi ragazzi davanti a me e poi mi stirai il vestito con le mani.

«Non mi serve il tuo aiuto.» dissi a Chad.

«Però il mio lo volevi.» disse Jay, sorridendo.

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora