Capitolo 30: Carattere

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Mi svegliai con il suono della mia sveglia. Erano le sei e mezza del mattino. Avevo dormito fin dalle sei e mezza del pomeriggio precedente? Wow.
Mi alzai, tolsi i vestiti che mi erano rimasti appiccicati per l'intera notte sul corpo, e mi alzai. Passai davanti camera dei miei e diedi una sbirciatina. Mio padre dormiva nel suo lato del letto, ignorando che l'altra metà fosse vuota. Forse era abituato a dormire in uno spazio così ridotto. Mia madre era probabilmente andata in qualche hotel, o dal suo amante. Sinceramente, non mi interessava.
Meno la vedevo e meglio stavo.

Dopo essermi lavata ed aver indossato qualcosa di carino, accesi il telefono. Avevo migliaia di messaggi persi dalle mie migliori amiche.
Erano preoccupate per me.
Scrissi ad entrambe e dissi loro che stavo bene.
Ci saremmo viste a scuola.

Passai un po' di correttore sul taglio sulla fronte causato dall'incidente, e mi truccai leggermente.
Il minimo per sembrare presentabile.
Presi qualche spicciolo, riempii la borsa con un paio di quaderni e mi pettinai i capelli. Ero pronta. Camuffavo bene il mio stato d'animo. Sotto un rossetto di Huda Beauty ed un profumo di Chanel, la mia angoscia si nascondeva perfettamente.
Infilai le scarpe ed uscii di casa.
Presi un colpo quando vidi Jay fuori dal mio appartamento.

«Oh dio» mi portai una mano sul cuore. «Che ansia»

«Come stai?»

«Domanda di riserva?»

Non aggiunse altro.
Mi prese il mento tra due dita, lo alzò e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
Deglutii e lui sorrise soddisfatto.
Mi lasciò un lungo bacio sulle labbra.
Ma in che situazione mi ero cacciata?
Interruppi il bacio.

«Jay, una relazione è l'ultima cosa che voglio ora» sputai velocemente.

Il sorriso gli morì in volto.
Ero stata troppo diretta?

«Sei stata tu a baciarmi ieri»

«Un bacio! Non una dichiarazione d'amore!» dissi esasperata.

«Potevi dirmelo fin da subito. Ti piace prendermi in giro? Di' la verità»

«Che cosa? No! Jay, per favore, comprendimi. È un periodo di merda»

«Okay»

«Pace?» sorrisi.

«No, non credo»

«Come no?»

«Non so se ti sei accorta che mi piaci, Keira. Forse non ci sei arrivata, ma ti sto dietro da quando ti ho rivista. Non mi va di essere il migliore amico della ragazza che mi piace»

Ed io che pensavo di essere stata quella diretta.

«Jay, io-»

«Sì, tu non sai che dire. Lo so. Ti conosco. Adesso mi dirai che sei confusa»

Lo stavo per dire.
Aprii bocca per parlare ma mi interruppe.

«Fammi indovinare? Adesso dirai che ci devi pensare, ma che non vuoi ferirmi. Caspita, potrei scrivere un intero copione con le tue battute»

«Jay-»

«No, lascia stare. Mi sono stufato. Ho anche io un limite. Ieri quando mi hai baciato stavo impazzendo, volevo saltare dalla felicità. Ho pensato che venire da te fosse stata la decisione migliore mai presa nella mia vita. Sbagliavo, sbagliavo di grosso»

«Ascoltami-»

«No» mi interruppe ancora.

Basta.

«Allora predici anche questa mia prossima risposta: vaffanculo»

Lo sorpassai e scesi velocemente le scale. Sbattei il portone e corsi verso scuola. Ci mancava solo litigare con Jay. Io gli piacevo, però. Me lo aveva ammesso così tranquillamente, come se mi stesse dicendo di aver finito il latte a casa. Camminai con la testa tra le nuvole. Tra tante nuvole con la forma della faccia di Jay.

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora