Capitolo 32: Colpa mia

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Gli allenamenti delle cheerleader si erano conclusi. Nora si era goduta ben due ore di salti e spaccate in gonnelline e top corti, il tutto seduta sugli spalti. Ogni tanto usciva e se ne tornava pochi minuti dopo con un caffè preso dalle macchinette o con una merendina. Se ne stava ben concentrata a guardarci roteare per aria e ballare su varie musiche. Sperai con tutto il cuore che a fine allenamento venisse da me e mi chiedesse di entrare nella squadra.
Mi cambiai velocemente i vestiti, la doccia me la sarei fatta a casa. Salutai le mie due amiche e tornai in fretta nella palestra.

Nora se n'era andata.
Ero sicura che l'avrei convinta, ed invece avevo fallito.
Indietreggiai verso la porta, sperando che Nora potesse comparire all'improvviso, ma così non fece.
Chiusi la porta della palestra ma sopra ci trovai un foglietto appiccicato con una gomma da masticare. Sorrisi.
"Non mi hai ancora convinta.
Domani ripasserò a dare un'occhiata.
P.s. non ci sperare troppo.
-N"

Staccai il foglio senza toccare la gomma mangiucchiata dalla rossa, e lo buttai nel cestino. Me ne tornai a casa serena, camminando tra le mille strade di Miami e provando nuove scorciatoie per raggiungere casa mia.
Quando giunsi di fronte al condominio girai le chiavi nella serratura e raggiunsi in breve tempo il quarto piano. Entrai dentro casa fischiettando e trovai mia madre e mio padre seduti in salotto.
Feci una smorfia di disgusto e me ne andai in camera senza salutare.
Mi raggiunsero entrambi, entrando senza bussare.

«Keira, c'è una bellissima notizia» disse sorridente mia madre.

'Te ne vai?' suggerì il mio cervello.

Non risposi ed alzai un sopracciglio, in attesa di un proseguimento del discorso.

«La prossima settimana potremo tornare a casa! Massimo otto o nove giorni e tornerai nella tua camera!» continuò mio padre.

«Wow, davvero?» chiesi contenendo l'entusiasmo.

«Ah-ah!» sorrise mia madre. «Per festeggiare andremo a cena fuori»

«Assolutamente no» dissi sorridente. «Ti ricordo che hai tradito mio padre» mi alzai e poi indicai mio padre. «E tu, hai perdonato un tradimento come se fosse la cosa più banale del mondo. Io con voi non ci esco»

«Sapevamo che avresti rifiutato» disse lui con occhi spenti e lo sguardo basso. «Tentar non nuoce» scrollò le spalle.

«Come vuoi tu, tesoro» mia madre mi sorrise. «Se ti va puoi invitare Kelsie e Kylie, oppure Jay. Io e tuo padre ti lasceremo la casa libera più che volentieri. Faremo una cena solo io e lui e tu potrai riflettere un po' di più su tutti questi cambiamenti»

Sospirai. «Devo fare una telefonata»

Loro annuirono ed uscirono senza che io chiedessi di farlo. Chiusi la porta e mi chiesi se invitare le mie migliori amiche o il mio vicino di tetto. La scelta era difficile: con uno potevo essere me stessa, mentre con le altre facevo più difficoltà a trovare la vera Keira.
Anche se...con le mie amiche mi divertivo sempre, invece con Jay era sempre tutto così calmo.
Accesi il telefono e tutto ciò che trovai furono dei messaggi da parte di Kylie e Kelsie.

Kelsie: Tommy Ferguson e Lisa Dawson sono tornati insieme!
Kylie: Impossibile! Ieri Stephanie Green, la migliore amica di Lisa, mi ha detto che Lisa si sta sentendo con una ragazza
Kelsie: Eh?? Bisex?!
Kylie: Eccome! Non lo sapevi?
Kelsie: No! Ma comunque... Joe Roden è andato alla scuola dei militari?
Kylie: Sì. Ho pure scoperto che ha messo incinta la sua vicina di casa, ma mi sfugge il nome. Non è della nostra scuola, ed anzi, penso sia pure più grande

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora