~•Capitolo V•~

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Ice rimase per un attimo turbata, ma poi ritornò in sé quando David le chiese il permesso per slegarla.

<<Oh certo, David, fate pure.>> Rispose in fretta e il giovane uomo provvide a toglierle quelle catene dai polsi. Solo che per farlo dovette toccarle le braccia ed era solitamente una cosa impropria da fare ad una principessa.

<<Vi chiedo scusa, principessa, non era mia intenzione, ma purtroppo non potevo fare altrimenti...>> Si scusò con un tono dolce e un sorriso confortevole. Ice invece dovette nascondere l'imbarazzo. Mai nessun uomo aveva osato sfiorarle le braccia e sentì una sensazione piacevole dentro di sé.

<<Non vi tormentate, David. Sono contenta di non avere più quelle catene, mi facevano sentire una prigioniera, o meglio, mi facevano pesare di più l'essere una prigioniera...>> Si corresse. David le sorrise ancora. Aveva un sorriso piacevole e un viso bellissimo e candido. Ice non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Si sentiva come stregata da lui.

<<Quando avete finito di fissarmi, principessa, provvederò a spiegarvi alcune cose.>> Disse David interrompendola dai pensieri poco consoni della sua mente. Sentì il suo volto andare in fiamme e si girò dall'altro lato imbarazzata.

<<Scusatemi, David, è stato poco carino da parte mia. Vi prego, spiegatemi.>> Disse per evitare altri episodi imbarazzanti.

<<Avete il permesso di guardarmi quanto volete, principessa. Vi confesso che anch'io non riesco a smettere di guardarvi. Siete incantevole.>> Ice sgranò gli occhi e li puntò sui suoi. Aveva sentito bene? Aveva appena ricevuto un complimento da quell'uomo? Per un attimo pensò che probabilmente se David si fosse presentato a corte per chiedere la sua mano, lo avrebbe sposato quel giorno stesso. Aveva le qualità che a lei piacevano ed era di una dolcezza unica.

<<Vi ringrazio, David.>> Rispose infine abbassando lo sguardo. Fortunatamente il giovane provvide a cambiare argomento.

<<Mi dispiace che vi siate trovata in questa situazione. È una cosa da non augurare a nessuno. Vedo, però, che siete diversa dalle altre. Magari siete quella giusta. Me lo auguro davvero.>> Le disse, ma Ice non riuscì a comprendere. Perché era diversa dalle altre? E chi erano "le altre"?

<<Io non capisco perché sono qui, David. Potreste spiegarmelo?>>

Per un attimo David sembrò essere sorpreso. Come faceva a non saperlo? Doveva sapere qualcosa in qualche modo, anche perché era in un certo senso destinata ad andare lì, nelle mani del Principe.

<<Davvero mi dite che non sapete il perché vi troviate qui? Neanche la minima idea?>> Le chiese cercando di capire.

<<No, David. Ho appena scoperto che nel mio Regno in molti sapevano di questa cosa, compreso mio padre. Ma nessuno si è mai degnato di dirmelo...>> Rispose lei con un tono amaro.

<<Forse è stato per proteggervi, principessa, per farvi vivere una vita tranquilla e spensierata. Avete vissuto una vita felice, dico bene?>>

<<Sì, ma vi prego, ditemi perché sono qui. Chi è il Principe? Cosa vuole da me?>> Ice era ansiosa di conoscere, ma David pensò per un attimo di non dirle nulla per rendere più lieta la sua prigionia a castello, ma poi pensò che non le avrebbe fatto del bene.

<<Siete qui perché siete l'ultima, principessa. Siete l'ultima che può salvarci.>> La informò deciso guardandola negli occhi.

<<L'ultima? Io... io non capisco...>> Ice era confusa.

<<Non vi spiegherò tutto perché non sta a me dirvelo. Questo è il compito di Lady Judith o del Principe. Io vi dirò solo come dovete comportarvi al cospetto del Principe e a castello.>> Le spiegò, al che lei abbassò lo sguardo. <<Vi prego, principessa, seguite tutte le mie istruzioni e vi andrà bene, almeno non provocherete l'ira del Principe.>>

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora