~•Capitolo XXX•~

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Ice si ritrovò stretta al corpo del Principe, che la teneva bloccata con le sue braccia, e non riusciva a decifrare il suo sguardo.

<<Voi mi state mandando in crisi! Mi farete diventare matto un giorno!>> Le sbraitò in viso mentre lei cercava di capire quelle affermazioni. <<Io non voglio trattarvi male, ma con il vostro comportamento non fate altro che alimentare il lato cattivo che c'è in me! Quando vi abituerete ad obbedire a tutti i miei ordini???>>

<<Sapete che vi ho promesso di non essere il vostro burattino e non lo sarò! È già tanto che accetto di assecondarvi il più delle volte e che non sia diventata io matta dopo avervi visto uccidere il vostro migliore amico senza pietà davanti ai miei occhi e dopo che mi avete violata in tutti i modi possibili! Dovreste ringraziarmi per avere ancora i nervi saldi e per essere, nonostante tutto, ancora qui al vostro fianco!>> Urlò Ice a sua volta sfogandosi come poche volte prima. Si sentiva libera. Glielo doveva dire. A quelle parole il Principe rimase leggermente scosso. Era vero. Aveva ucciso David, che, come ricordava lontanamente, era stato il suo migliore amico prima della maledizione, anche se dopo aver sentito le parole del giovane prima di morire non era stato più così sicuro che fosse stata un'amicizia sincera. E poi aveva sfruttato il corpo di lei in modi impensabili, che nessuna normale persona avrebbe mai pensato di fare. Lui era un mostro, vero, ma non riusciva ancora a scrollarsi di dosso quella etichetta. Era ancora troppo presto.

<<Cercherò di contenermi solo se mi promettete che cercherete di obbedirmi senza fare molte storie. Credete di riuscire a farcela?>> Le chiese cercando di trovare un compromesso e nello stesso tempo mantenendo la calma.

Ice lo guardò fisso in quegli occhi scuri e per un attimo fu tentata di ribellarsi. Ma poi pensò alla sua incolumità, al fatto che non si sarebbe voluta trovare di nuovo in quelle situazioni spiacevoli, e prese una decisione. Anche se doveva mettere in conto un modo per non far destare sospetti a Lady Judith.

<<Ci proverò.>> Rispose semplicemente senza staccare gli occhi dai suoi. Ogni volta che il Principe la guardava, lui si sentiva trafiggere nel cuore. Quegli occhi di ghiaccio gli facevano sempre un profondo effetto e forse anche più di quella donna che in passato aveva reso il suo cuore ancora più insensibile.

<<Non proprio la risposta che desideravo, principessa, ma credo di potermi accontentare.>> Le disse spostando poi lo sguardo sulle labbra della giovane. Gli piacevano da morire. Le desiderava da morire. Erano così morbide e carnose al punto giusto che era impossibile resister loro. Infatti la baciò lì, in quella posizione, senza pensare a nient'altro. Per due giorni consecutivi non aveva fatto altro che pensare a lei, a quanto avrebbe voluto punirla ancora e ancora, ma anche a come si sentiva vuoto dopo averla violata in quel modo. Perché aveva provato simili sensi si colpa? Perché, quando c'era lei di mezzo, lui non riusciva a ragionare lucidamente e provava cose inaudite? E più pensava a quelle cose, più intensificava il suo bacio. Bacio che Ice dapprima non volle ricambiare, ma che poi decise di gustarsi fino in fondo perché sembrava un bacio disperato, uno di quelli quando si ha paura di perdersi. Quando si staccarono, si guardarono per un attimo prima che il Principe la lasciasse libera dalle sue mani.

<<Siete voi che mi confondete, Vostra Altezza. Un minuto prima vi odio, mentre l'altro provo delle sensazioni magnifiche. Voi siete un enigma, un meraviglioso enigma.>> Gli disse Ice e a quelle parole il Principe le fu di nuovo addosso, su quelle labbra che tanto desiderava, su quel corpo che tanto bramava. Ice si attaccò a lui come a un'ancora di salvezza. Si baciarono, ancora e ancora.

<<Non mi deludete, Ice. Non fatelo. Vi supplico.>> Le disse tra un bacio e l'altro. Ice rimase sconvolta da quelle parole. Non le sembrava nemmeno lui. Il Principe delle tenebre non avrebbe mai detto quelle parole. Il Principe dal cuore di pietra non avrebbe mai pronunciato simili parole. Ma forse Erik Stone sì. Quello vero. Quello reale. Quello che si nascondeva dietro quella corazza. <<Ho bisogno di avervi, vi prego. Ho bisogno di sentirvi mia.>> Le disse facendole capire bene cosa intendeva, ma Ice non se la sentiva. Aveva paura che si sarebbe comportato nuovamente in quel modo. La paura era più forte del desiderio che aveva di lui. E poi se Lady Judith avesse saputo cosa era appena successo, avrebbe raccontato tutto al Principe e Ann sarebbe stata in pericolo.

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora