Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔

~•Capitolo XLI•~

~• Regno di Lux •~

Erano passati pochi giorni in cui Ice era riuscita a raccontare tutto ciò che era successo alla sua amica e servitrice Rose e in cui tutto il castello stava ritornando al suo antico splendore grazie ai lavori commissionati da Re Edward, quasi guarito completamente dalla sua malinconia, e dalla Regina Farhana che, anche non avendo più la vista, era felice come non mai. La sua famiglia era di nuovo riunita e la sua bambina di nuovo libera.

Ice era molto fiera di come le cose stessero andando e addirittura aveva ricevuto numerosi omaggi dalla gente del popolo, al settimo cielo per il ritorno dei loro sovrani. Tutto il Regno di Lux fu in festa ed aveva organizzato addirittura delle parate in onore della Regina ritrovata. Tutti erano felici a parte lei, la principessa Ice. Non che non fosse felice per la sua famiglia o per il popolo, anzi, non poteva sperare di meglio. Solo che sentiva quella tristezza, quella strana sensazione interiore che non le riusciva a dare gioia. La mancanza di Erik Stone iniziava a farsi sentire e, seppure aveva cercato di pensarlo il meno possibile e di eliminarlo dalla sua mente, lui era ancora stampato indelebilmente nel suo cuore e nella sua mente. Lo sognava ogni notte. Come poteva non riuscire più a fare a meno di un uomo che le aveva provocato tanto male? Lei la sapeva la risposta. Sapeva che Erik Stone era tutt'altro che malvagio. Lei sapeva le emozioni che lui era in grado di darle ogni volta che le mostrava il suo vero carattere. E poi si sentiva una traditrice. Come aveva potuto abbandonarlo così? Come poteva aver addirittura pensato di dimenticarlo? Non poteva, neanche sotto incantesimo.

<<Icy? Qualcosa ti turba, lo vedo...>> Rose interruppe i pensieri della sua amica, guardandola con compassione. E sapeva molto bene perché Ice fosse così silenziosa e tendeva ad isolarsi più del solito. L'aveva sentita parlare di quell'uomo così malvagio quanto in pena, così meschino quanto buono. E da ciò che aveva sentito la sua amica era cotta di lui, anche se Rose non proprio approvava. Lui le aveva fatto tanto male, facendola soffrire molto. Ma se pensava al fatto che fosse solo vittima di una maledizione, allora non poteva incolparlo. E sapeva che solo Ice poteva salvare sia lui che se stessa. <<Tu non pensi ad altro che a lui, Icy. Lo ti si legge in volto.>> Le sorrise amichevolmente.

<<Non riesco a non pensarlo, Rose. Cosa starà facendo? Il suo cuore si starà pietrificando di nuovo? Mi starà pensando? Avrà liberato Lady Judith? Starà ascoltando le sue bugie? Mi sento così inutile qui... io l'ho abbandonato...>> Disse quasi scoppiando in lacrime.

<<Lo ami?>> Le chiese Rose. Ice la guardò con gli occhi velati dalle lacrime. Lo amava? Che ne sapeva lei di quella parola così comune quanto estremamente complicata?

<<Che cos'è l'amore, mia cara Rose? Non conosco questo sentimento profondo, ma so quello che provo al pensiero di non rivederlo più. Provo angoscia. Provo un'immensa solitudine. Provo rabbia verso me stessa. Io bramo di rivederlo, come se la mia vita dipendesse da ciò. È questo amore? Non lo so. Ma so che senza di lui la mia vita non sarebbe più la stessa.>> Le confessò apertamente, senza esitazione.

<<E allora cosa stai aspettando, amica mia? Corri da lui. Vai a riprenderti ciò che è tuo. Sciogli per sempre quel cuore di pietra e vivi la tua vita al suo fianco.>> La esortò commuovendosi. <<Io ti aspetterò qui...>>

Ice le prese le mani.

<<Le ombre non mi faranno entrare, Rose. Come farò a raggiungerlo?>> Le chiese, sentendo ormai il peso di quella cosa. L'aveva presa alla leggera quando era andata via dal Principe, ma ora sapeva quanto fosse stato sciocco sottovalutarla.

<<Non mi avevi raccontato che tuo padre era riuscito a combattere le ombre e ad entrare in quel regno? Fatti dire come ci è riuscito. Magari potrai trovare un modo per passarci anche tu...>> Le sorrise fiduciosa. Ice non ci aveva pensato. Era vero. Il padre aveva combattuto duro per poter passare di lì. Magari poteva aiutarla, sperando che avesse capito le sue intenzioni.