~•Capitolo III•~

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Erano passate tre ore e la principessa Ice quasi non ne poteva più. Addirittura aveva pensato di arrendersi e rimanere single a vita. Nessun gentiluomo attirava la sua attenzione, né tantomeno era intelligente abbastanza da poter essere un futuro re.

<<Tesoro, sei stanca?>> Le chiese suo padre il Re quando si presero una pausa.

<<Un po', padre, ma ciò che mi preoccupa è la mia confusione mentale. Magari mi potete aiutare a scegliere? Forse sto solo guardando con gli occhi di una giovane che vorrebbe trovare il Principe perfetto e non con gli occhi di una futura regina...>> Cercò di trovare una spiegazione.

<<In realtà ci sono un paio di giovani che potrebbero fare al caso tuo, se ovviamente non guardi troppo l'aspetto esteriore...>> Rispose suo padre intristendosi. In realtà lui voleva per lei il Principe perfetto, ma sembrava non essercene nessuno. <<Ma non voglio obbligarti ad una scelta, figlia mia. Voglio solo che tu non sia una regina sola. Hai bisogno di un marito.>> Le disse col cuore in mano.

<<Padre, non mi avete ancora detto la ragione per cui volete abdicare. Siete giovane e potete ancora essere re per molti anni...>> Ice rispose non capendo bene le motivazioni di suo padre.

<<Fidati di me, Ice, è per il bene di tutti...>> Disse, al che lei annuì ritornando alla cerimonia che proseguì tranquilla fino a qualche momento dopo, quando un forte rumore come di uno sparo di fucile rimbombò nella sala del trono facendo fermare tutti.

<<Cosa è stato, padre???>> Chiese Ice spaventata.

E stavolta un altro rumore arrivò dalle porte principali del castello. Qualcuno stava tentando di entrare con la forza. A quel punto si creò il panico nella grande sala e tutti iniziarono a correre e a scappare visto che gli spari dei fucili continuarono a risuonare avvicinandosi sempre di più.

<<Padre!>> Ice era immobilizzata, così come Rose e il re.

<<Fa che non sia quello che penso, fa che non sia quello che penso...>> Il re continuava a ripetere fra sé e sé mentre tutte le guardie reali li accerchiarono per far loro da protezione. Ice non capiva perché il padre dicesse quelle parole. Si rivolse allora a Ferdinand, il ciambellano che era accanto a loro.

<<Ferdinand? Sapete cosa succede?>>

Il ciambellano la guardò spalancando gli occhi come se sapesse qualcosa, ma poi ritornò serio.

<<No, principessa, ma credo che dobbiate ora essere protetta a dovere. Vostra Maestà?>> Si rivolse al re che non accennava a rispondere. <<Vostra Maestà? Ritornate in voi! La portiamo alla torre?>>

<<Pensi che siano arrivati, Ferdinand?>> Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Intanto si sentì la porta principale cadere con un tonfo davanti agli occhi di tutti e i passi di tanti uomini entrare di corsa.

<<Qualsiasi cosa sia, mio re, dobbiamo proteggerla.>> Rispose lui, da consigliere fidato.

<<Bene. Ice, segui Ferdinand e le guardie, ti porteranno al sicuro nella torre. Rose verrà portata in un altro posto. Non potete rischiare di stare insieme.>> Comandò il re ritornando in sé.

Ice non ebbe il tempo di rispondere che, nel momento in cui un gruppo di uomini entrò con la forza nella sala del trono tra panico e urla, fu portata via da tre guardie reali.

Non capiva, proprio non capiva. Cosa stava succedendo? Cosa volevano quelle persone? E cosa intendeva suo padre quando ripeteva quelle strane parole tra sé e sé? Intanto venne trascinata nella parte del castello che difficilmente frequentava, quella parte del castello dove solo i traditori e i furbi venivano portati: la torre. Si saliva su una scala ripida e rotonda che portava lì, all'unica parte del castello dove non vi era via di fuga, ma anche l'unica parte dove probabilmente si sarebbe potuta sentire al sicuro. Forse quegli uomini non l'avrebbero mai trovata lì e poteva aspettare tranquilla che se ne andassero, ma suo padre? Come avrebbe fatto suo padre? Doveva chiederlo alle guardie, forse sapevano qualcosa.

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora