~•Capitolo XXVI•~

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Ice seguì silenziosamente Lady Judith per tutto il tragitto dalla cucina alla sua nuova stanza. Non le andava di parlare alla donna, anche se fu poi quest'ultima a rivolgerle la parola.

<<Il Principe mi ha dato campo libero nello scegliere la vostra nuova stanza. Spero vi piaccia.>>

Ice mise per un attimo a fuoco quelle parole.

<<Credo che una valga un'altra. Dopotutto è semplicemente una stanza.>> Rispose facendo spallucce.

<<Ma non questa, principessa.>> Disse fermandosi infine davanti a una porta. Ice iniziò a preoccuparsi. Cosa intendeva dire la donna con quell'espressione? Poi si rese conto di una cosa, e cioè che quella stanza si trovava proprio ai confini con l'ala nord, di cui ricordò che non aveva il permesso di visitare.

<<Non è che il Principe avrà problemi nel sapermi qui ai confini con l'ala nord?>> Chiese Ice. <<Forse è meglio scegliere un'altra stanza in un posto sicuro...>>

<<Perché? Non vi fidate di voi stessa?>> Le chiese la donna guardandola.

<<Non è questo. È anche in una delle parti più lontane del castello. Non mi piace essere così lontana.>> Provò a spiegarle. Non voleva dirle che lei era una persona molto curiosa e sarebbe stata tentata di visitare quella parte del castello se l'avesse avuta sempre all'uscita della sua stanza.

<<È l'unica stanza disponibile al momento, mi dispiace. E poi una volta che saprete a chi apparteneva questa stanza forse non vi dispiacerà così tanto restarci...>> Disse aprendo la porta ed entrando seguita da Ice. Cosa voleva dire?

Una volta entrate, Ice si guardò attorno. Era una normale stanza, un po' più piccola della precedente. Non aveva aspetti differenti e quindi non riusciva a capire perché avrebbe dovuto essere una stanza speciale.

<<A chi apparteneva questa stanza, Lady Judith?>> Le chiese.

<<Diciamo a nessuno di così importante, altrimenti sarebbe stata ancora in vita. Semplicemente apparteneva alla famosa "lei" di cui il Principe odia così tanto parlare. Forse troverete ancora alcuni oggetti qui appartenenti a lei.>> Le spiegò facendo per uscire poi da quella stanza. <<Buona permanenza, principessa.>> E uscì chiudendo la porta alle sue spalle lasciando Ice a bocca aperta.

Quella stanza apparteneva alla famosa donna che aveva spezzato il cuore del Principe illudendolo. Perché Lady Judith l'aveva proprio portata lì? Sapeva che qualcosa di strano c'era dietro a quella decisione, ma forse non le dispiaceva così tanto. Era molto curiosa riguardo alla donna misteriosa e magari avrebbe potuto scoprire qualcosa di più al riguardo. Doveva solo fare attenzione al Principe.

Allora decise di guardarsi intorno. Lady Judith aveva appena detto che forse c'erano ancora oggetti appartenenti alla donna. Ice si avvicinò al mobiletto con specchio, tipicamente femminile. Sopra di esso vi erano dei fermacapelli da donna e Ice li prese per guardarli più da vicino. Che fossero stati di "lei"? Molto probabilmente. Aprì poi uno dei cassetti trovandovi all'interno un profumo per il corpo. Cercò di sentirne l'odore spruzzandone una dose sul suo polso. L'odore era un misto tra dolce e sensuale, un profumo perfetto, così perfetto che le ricordava qualcosa di già sentito. Non era una fragranza nuova per Ice, avrebbe potuto giurare di averla già sentita altrove, ma al momento non riusciva a ricordare dove. Spruzzò qualche altra goccia sul collo e sul corpo e poi lo rimise nel cassetto. Aprì poi un secondo cassetto trovandovi un oggetto a forma di cuore, identico a quello che lei trovò nella stanza del Principe la prima volta che vi entrò e che provocò la sua ira quando la vide con quell'oggetto tra le mani. Ricordava bene che fosse un carillon e decise di aprirlo nuovamente per sentire quella melodia. E sì, quella melodia le era sempre più familiare, ma dove l'aveva potuta sentire? Era un ricordo così lontano che a malapena riusciva a ricordare. Si sedette perciò sul letto intenta a rilassarsi con quella musica che le faceva pensare al suo papà e alla sua amica, al suo castello e ai suoi servitori. Alla sua mamma, colei che non aveva mai conosciuto essendole stata portata via troppo in fretta. La sua povera mamma. Perché quella melodia le ricordava tremendamente quella figura che non aveva mai conosciuto? Scosse la testa asciugando quelle lacrime che le erano cadute giù e decise di fermare quella musica che la intristiva. Non era il momento di diventare triste. Doveva trovare un modo per salvare il Principe e non pensare al passato. Ce l'avrebbe fatta.

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora