~•Capitolo XII•~

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Quel bagno fresco fu un toccasana per Ice. Era pur vero che ci volle del tempo per raggiungere la sua stanza e quindi infilarsi nella vasca che si trovava nell'angolo di essa. I dolori per tutto il corpo erano forti, proprio come essere investiti da una carrozza, e perciò fece uno sforzo immane per muovere le gambe e camminare. Ann voleva chiedere l'aiuto di David, ma Ice glielo aveva impedito, un po' per la vergogna, un po' per dignità. Non voleva essere vista in quello stato dal giovane che le faceva provare delle emozioni e che sicuramente ne provava per lei a sua volta. Allora a piccoli passi e con l'aiuto della donna, riuscì ad infilarsi nella vasca. All'inizio l'acqua fresca le bruciò sulla pelle dove i segni e le ferite causate dal mostro erano impressi. Poi provò una sensazione di sollievo quando si rilassò e appoggiò la schiena allo schienale della vasca di bronzo. Ann aveva provveduto a metterle delle rose nell'acqua come profumazione e delle erbe benefiche per curare e alleviare il dolore delle ferite, e la cosa sembrava funzionare.

<<Lasciatemi qui per sempre, Ann. Questo bagno è divino...>> Disse con gli occhi chiusi.

<<Ve l'avevo detto che vi avrebbe fatto un mondo di bene, mia cara! Sono felice di saperlo!>> Rispose la donna sorridendole in modo materno. <<Ma temo che dobbiate uscire al più presto di lì visto che devo preparare il pranzo!>>

<<Solo due minuti, cara Ann...>>

E la porta si aprì di colpo rivelando una Lady Judith non proprio di ottimo umore.

<<Ann, il vostro tempo è scaduto. Andate in cucina. Alla principessa penserò io.>>

<<Fatemi solo aiutarla ad uscire di lì->>

<<In cucina. Ora. Se non volete che lo riferisca al Principe.>> La interruppe, minacciandola.

<<Va bene, Lady Judith.>> Rispose tra i denti. Poi si rivolse ad Ice. <<Perdonatemi, principessa, ma il dovere mi chiama. Spero di vedervi presto.>> Disse facendole uno sguardo compassionevole.

<<State tranquilla, Ann, siete stata molto preziosa per me e ve ne sarò grata. Vi verrò a trovare in cucina.>> Le rispose la giovane sorridendole sinceramente, anche se non si sentiva di farlo. Ma con la donna non poteva fare altrimenti. Era stata come un dono dal cielo.

E nel momento in cui Ann uscì dalla stanza, Lady Judith si avvicinò ad Ice.

<<Vedo che ve la cavate bene.>> Affermò.

<<Ho passato giorni migliori, ma ringrazio di essere ancora in vita.>> Disse e poi aggiunse... <<Per ora.>>

<<Il Principe è stato troppo gentile con voi forse?>> La donna era curiosa. Solitamente le altre ragazze erano distrutte e scioccate. O morte.

<<Il Principe non mi ha risparmiata e non mi ha favorita, se è quello che volevate sapere. Ho ricevuto tutto ciò che aveva da offrire, e fatevi dire che non è stato piacevole.>> Le rispose Ice cercando di apparire forte, anche se dentro si sentiva quasi crollare. Non avrebbe mai dimenticato quella pena e quel dolore.

<<Ma siete ancora intera.>> Disse quasi dispiaciuta. <<Ora vi aiuto ad uscire da questa vasca. Il Principe vi aspetta per il pranzo.>> A quelle parole Ice si irrigidì. A pranzo col mostro? Lei non l'avrebbe mai fatto. Ma preferì prima uscire da lì e poi riferirlo alla donna.

Lady Judith contemplò il corpo di Ice soffermandosi sulle ferite e rendendosi conto che la giovane aveva detto la verità: il Principe non era stato affatto clemente. Soprattutto quando Ice si lamentava ad ogni movimento del corpo. Poi la aiutò a vestirsi, a rendersi presentabile e a cercare di coprirle quei lividi sul volto con della crema alle erbe.

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora