~•Capitolo X•~

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Ice si risvegliò di soprassalto guardandosi intorno smarrita. Si trovava nella sua stanza, la sua nuova stanza, confusa e sola. Cosa le era successo? Mise per un attimo a fuoco gli eventi di quella giornata e, con suo profondo dispiacere, ricordò che era stata data in matrimonio al Principe Erik e che quell'ultimo aveva appena tentato di strangolarla dopo averla baciata con la forza. Ice ricordava tutto nei minimi dettagli, soprattutto quella sensazione di essere privata dell'ossigeno e quegli occhi di fuoco che le avevano promesso il peggio. Si passò d'istinto una mano attorno al collo e constatò che era dolorante. Probabilmente aveva anche i segni di quel tentato strangolamento. Poi la mano si spostò sulla sua bocca ricordando il sapore del mostro, non un sapore sgradevole, anzi, non lo era per niente, ma il modo e la ferocia con cui aveva violato la sua bocca non l'avrebbe mai dimenticato. Il Principe aveva però ragione in una cosa: lei voleva che il suo primo bacio fosse stato dolce e romantico. Il suo primo pensiero andò a David. Lui era scappato proprio prima del bacio, come se non avesse voluto assistere a quella scena. Venne allora pervasa dalla tristezza, anche se non si considerava debole e fragile come il Principe aveva poco prima insinuato. Lei era forte e a dar prova di quello era che lei si trovava ancora lì, viva, e non spezzata in due dagli eventi.

E la porta si aprì nel momento in cui David fece capolino. Ice sentì ravvivarsi.

<<David!>> Esclamò sollevata.

<<Ricordate come dovete rivolgervi a me, principessa. Qui anche le mura hanno orecchie.>> Disse lui avvertendola.

<<Oh, certo... mmh... signore.>> Rispose incerta.

Intanto David le si avvicinò, fermandosi al capezzale del letto dove lei era sdraiata.

<<Come vi sentite?>> Le chiese con sguardo triste.

<<Sono stata meglio... ma sono ancora in vita, giusto?>> Rispose accennando a un sorriso. Lo sguardo di David si spostò sul collo della giovane. Lei se ne accorse e fu portata a dire le successive parole. <<Ci sono i segni, vero?>>

<<Quoto ciò che avete appena detto: siete stata meglio, per così dire.>> Rispose rammaricato. Quei segni lo disturbavano. Strinse i pugni e i denti. Avrebbe voluto colpire il Principe ed insegnargli una lezione. Quella parte del corpo così pura e delicata portava i segni di un mostro senza scrupoli.

<<Cosa è successo dopo che ho perso i sensi?>> Chiese Ice evitando di chiamarlo "signore". Non le andava.

<<Il Principe ha lasciato la presa comprendendo il rischio che stava correndo. Ha urlato il mio nome ed io sono piombato nella sala temendo il peggio quando vi ho vista inerme sul freddo pavimento.>> Raccontò facendo una pausa e guardandola in maniera malinconica. <<Mi ha semplicemente ordinato di portarvi nella vostra stanza e di darvi il tempo per rianimarvi. Finalmente avevo capito che eravate ancora in vita.>>

<<Avete temuto per me?>> Chiese Ice guardandolo negli occhi. David abbassò lo sguardo. Non poteva guardare quegli occhi stupefacenti e non poteva certo darle una risposta. <<Mi siete molto caro, David, sappiatelo. La vostra presenza mi allieta.>> Confessò lei improvvisamente facendolo sussultare. La guardò immediatamente. Desiderò ardentemente baciarla e farle capire che sarebbe stata solo sua, ma sarebbe stata tutta un'illusione, una scena. Lei non sarebbe mai potuta appartenere a lui.

<<È meglio che vada ora. Lady Judith arriverà da un momento all'altro.>> Rispose con voce rauca. Dentro stava scoppiando dall'emozione, ma fuori doveva fingere. Ice se ne rese conto.

<<Va bene, signore. Spero di rivedervi presto.>> Mormorò e David marciò verso l'uscita, ogni passo che faceva come una coltellata in un fianco. Lui sapeva cosa le sarebbe successo a breve e non poteva far altro che andar via. Ma non prima di averle detto le ultime parole.

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora