CAPITOLO 39

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CAPITOLO 39

CHIRS P.O.V.

Ormai era palese: Clarissa si era persa anche lei, Michael era già perso da prima, l'unico ancora sano di mente era Josh...eppure non ci avrei mai sperato su di lui. 

Ormai erano le 2, troppo tardi, ma non riuscivo a smettere di pensare,  vagavo per la città senza avere idee su dove andare, volevo solo sfogare la rabbia, finché non mi affiancò una ragazza che avevo già visto, ma che non riuscivo a riconoscere perché non la vedevo bene in volto.

-Hey, ci conosciamo?

-Certamente, come fai a non ricordarti di me?!

-Mi sembra di averti già vista, ma non riesco a ricordarmi chi tu sia

-Chi è il tuo peggior incubo? L'ultima ragazza che vorresti vedere in vita tua?!

-Ci sarebbero varie ragazze che non vorrei mai vedere, ma quella che proprio è la peggiore è... PAMELA! Cazzo, sei tu! Che faccia tosta che hai a presentarti qui! Ma ti ricordi cosa hai fatto a me e a Michael? 

-Posso capire che tu sia incazzato con me per quello che vi ho fatto anni fa, ma fammi spiegare almeno!

-No! non voglio nessuna spiegazione, i fatti mi sono più che chiari. Passiamo al dunque: che ci fai qui?! Cosa vuoi ancora? 

-Sediamoci e ti spiego tutto.

-Va bene.

Ci sedemmo sulla prima panchina che incontrammo e lei iniziò a parlare.

-Allora, ti ricordi tutto quello che è successo tra me, te e Michae , giusto?

-Come dimenticarlo!

-Bene, devi sapere che è stato tutto un malinteso...TU-

-Ti ho detto che non ho bisogno di spiegazioni!

-Ti prego ripensaci! Fammi spiegare e poi capirai!

-Non so perchè mi stò facendo convincere ma va bene, spiegami.

-Allora, dicevo, è stato tutto un malinteso. Tu non mi davi abbastanza attenzioni, così pensai di farti ingelosire per riceverne di più, mettendomi con un altro. Presi il primo carino che mi capitò a tiro, cioè Michael. Giuro che non sapevo che voi foste fratelli altrimenti non avrei mai usato lui!- a quel punto scoppiò a piangere: mi faceva davvero pena.

-Senti...In effetti non ti davo abbastanza attenzioni, ma non pensavo arrivassi a tanto! Cazzo! Mi hai tradito con mio fratello! Hai sconvolto tutta la famiglia! Io e Michael non ci siamo parlati per tantissimo tempo, e di questo ne hanno risentito tutti!

-Lo so! Clarissa mi ha detto tutto..

-CLARISSA! POI MI SENTE QUELLA! MA CHE C'ENTRA LEI IN TUTTO QUESTO? COME VI CONOSCETE?

-Altra storia. Quando Alessia e Clarissa erano a Chicago, nella società di mio fratello, proprio quest'ultimo aveva mandato Clarissa ad uccidermi, senza aver capito che io sapevo già che lui avrebbe mandato qualcuno. Appena catturai Clarissa lei mi raccontò che Andrew l' aveva costretta a venire ad uccidermi perché altrimenti avrebbe ucciso Alessia così i mi spiegò che era tua sorella e ingannammo Andrew e mentre Clarissa liberava Alessia per poi prendere abbastanza soldi dalla cassaforte dell'azienda per comprare i biglietti aerei di ritorno...Io ho ucciso mio fratello e Clarissa aveva promesso di aiutarmi con te, ma a quanto sembra la tua sorellina non ha mantenuto la parola.

...NEL FRATTEMPO...

ALESSIA P.O.V.

Ormai Jennifer, la mia "sorellina" era arrivata da due ore: Io ero sul divano a guardare la TV con Justin e lei era in cucina con mamma e papà.

Dopo pochi minuti entrò in salone: non appena la vidi pensai che assomigliava parecchio ad una puttana di prim'ordine; era vestita con una maglietta nera e viola attillata che quasi non le copriva neanche il seno, shorts bianchi cortissimi, un paio di convers bianche, i capelli biondi raccolti in una coda, aveva gli occhi azzurri. Appena parlò la prima cosa che disse confermò a pieno la mia prima ipotesi.

-Wow, tu, bel fusto, come ti chiami?!

-Sono Justin, Justin Bieber, piacere!

-Oh mio dio! Tu sei Justin Bieber e sei nella stessa casa dove vivrò Io da oggi in poi!- a quel punto non lo lasciò nemmeno respirare per un secondo.

-Abbiamo capito: lui è JUSTIN BIEBER ed io non ho idea di chi sia...

-Ah, tu sei la smemorata!

-Vogliamo parlare di te che sei una puttana poi?!

-Ma va a quel paese, Justin è decisamente più bello e più simpatico di te, ora lasciaci soli sul divano che tu qui sei d'intralcio con la mia socializzazione

-Va bene, brutta puttana, fai come vuoi, tanto ormai io qua sono la smemorata e null'altro!

Salii le scale, velocemente andai in camera mia e la chiusi a chiave: peggiorava tutto sempre più, mi sentivo come se tutto ciò che avevo dato per scontato una vita intera si stesse smaterializzando davanti ai miei occhi.


Capitolo corretto.

-Cla.

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