"Credo di essere più agitato di te ieri" mi dice Harry quando scendiamo dalla macchina, percorriamo la stessa strada piena di sassolini, attraversando il grande giardino.
"Anche io lo sarei se fossi al posto tuo" lo prendo in giro e lui mi fulmina con lo sguardo, troppo concentrato sul non far cadere la torta per terra.
"Come credi sarà venuta?" Mi chiede indicando la scatola bianca fra le sue mani.
"Spero bene" sorrido.
"Senza dubbio" ride alludendo alle attività, definiamole alternative, che abbiamo svolto in cucina.
"Zitto"
Lui ride ancora, mentre saliamo le scale e io tengo stretta la busta con dentro alcuni dei miei album fotografici.
Ho deciso di portargliene di diversi, così che possa vedere vari pezzi della mia vita a cui non ha potuto partecipare.
"Gli piacerai" dico. "Stai tranquillo"
"Uhm, già" sorride.
Harry è una di quelle persone che quando la si ha accanto, non si riesce a vedere altro. Ha quel modo di fare affascinante, i suoi gesti simpatici e il suo lato misterioso. Le mille parti della sua personalità. Come può essere protettivo e geloso e anche incoraggiante ed intelligente. Quando inizia a parlare, mostrandoti le sue idee, il modo in cui pensa, crede, spera, diventa quasi impossibile non starlo ad ascolare. A non perdersi nelle sue parole.
Io amo le sue parole. Amo la sua voce e il modo in cui muove le mani quando dialoga.
Harry è semplicemente una di quelle persone che quando sta in una stanza, riesci a vedere solo lui.
"Ci siamo" Stanza 106.
106.
"Si" sorride. Quel sorriso in cui si possono vedere tutti i denti, uno ad uno.
La mia mano bussa sulla porta due o tre volte, prima che venga aperta lentamente, troppo piano e troppo silenziosamente.
È mia nonna.
"Heisel" sorride. "E tu devi essere Harry" parla a voce bassa, probabilmente mio nonno sta dormendo.
"Esatto, piacere signora" Harry allunga la mano verso di lei, che lo guarda qualche secondo prima di stringergliela e sorridergli. Mi è sempre piaciuto il sorriso di mia nonna.
"Piacere mio" dice. "Andrew sta dormendo, ma potete entrare lo stesso"
HARRY'S POV:
"Piacere mio" la nonna di Heisel assomiglia vagamente a lei, non proprio, ma riesco a trovare delle somiglianze, forse nel sorriso. "Andre sta dormendo, ma potete entrare lo stesso" Beh, Andrew starà dormendo, ma lei sta esageratamente sussurrando.
Heisel però sembra immensamente felice di vederla, non riesce a smettere di sorridere mentre annuisce ed entriamo dentro alla stanza.
Qua dentro niente è nel mio stile, è tutto tremendamente bianco e luminoso, ma non è male. Sembra che entri luce da ogni buco possibile, e l'uomo che dorme nel letto sembra felice, nonostante la malattia, il punto di morte in cui si trova, nonostante la stanza luminosa e nonostante la mascherina dell'ossigeno.
Mi guardo intorno, Heisel sta parlando con sua nonna ma io non so di cosa, sono troppo impegnato a studiare quello che ho intorno.
Andrew non è come mi aspettavo. Sembra uno di quei nonni dei film e qualcosa mi dice che sia saccente e chiaccherino come Heisel quando prende confidenza.
Potrebbe davvero piacermi quest'uomo.
C'è una grande finestra, una finestra troppo grande per stare in qualsiasi posto, ma sembra perfetta per questa stanza. Riesco a vedere il parco colorato sotto di noi, dove tantissimi vecchi aspettano di morire, passeggiando o giocando a scacchi.
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Gray 2
Fanfiction"Amo i solitari,i diversi,quelli che non incontri mai. Quelli persi,andati,spiritati,fottuti. Quelli con l'anima in fiamme" -Charles Bukowski.