Capitolo 14

74.6K 2.9K 818
                                    

Canzone per il capitolo:

Amnesia- 5sos.

HARRY'S POV:

Corro veloce per il corridoio dell'ospedale rovesciando qualche carrello e colpendo qualche infamiera. È l'una e mezzo di notte e si sente solo il rumore dei miei cazzo di stivali che battono contro questo schifoso pavimento grigio.

Tutto grigio e bianco qua dentro, è stranamente triste.

Sembra passata una vita dall'ultima volta in cui sono venuto in un ospedale e di certo non pensavo ci sarei tornato per questo. Per Heisel.

Voglio solo vederla. Ho bisogno di vederla.

"Ragazzo" una donna di colore con l'uniforme bianca si ferma vicino a me. "Cosa cerca?"

"Heisel Gray" dico. Lei abbassa gli occhiali sul naso e controlla la piccola cartellina che tiene fra le mani.

"Si, Heisel" sorride. "È un parente?"

"Uhm, no.. Sono il suo.. Ragazzo" dico. Le parole bruciano sulla mia lingua e il sorriso della donna si ingrandisce. Merda, voglio solo andare da Heis.

"Quinta porta a sinistra" mi dice.

Corro ancora dalla parte opposta a quella in cui stavo andando. Mi fermo. Stanza 106.

Prendo un respiro, mi calmo e mi ripeto più volte il comportamento che devo avere. Mi ricordo il controllo, la calma e che non devo usare la prepotenza. Niente urla.

Stringo le mani in due pugni tanto che mi faccio quasi male, il legno chiaro della porta è ancora chiuso davanti a me. Solo quello mi separa dalla mia Heis.

"La signorina Heisel Gray si è sentita poco bene e ha chiesto di lei. La stiamo trasferendo in ospedale, è completamente priva di sensi" è questo che mi è stato detto al telefono. Solo questo, niente di più e niente di meno ma è bastato per farmi andare completamente in cunfiose. Credo che una preoccupazione del genere non l'ho mai sentita prima d'ora se non quando ho trovato mia sorella a piangere un quel parco, quel giorno. E questa sensazione è odiosa.

La mia mano scivola via dal legno fino ad arrivare alla maniglia in accaio. La giro lentamente per entrare dentro la stanza. È buia, l'unica luce che entra è quella della luna che si riflette in uno strano modo sulle pareti bianche e sul pavimento grigio. C'è un letto alla mia destra ma è vuoto, come se ci fosse stato qualcuno fino a pochi istanti prima. Accanto a questo, un'altro vuoto. Completamente intatto, c'è solo appoggiata sopra una borsa. Non ci metto molto a riconoscerla, è la borsa di Heisel.

Mi giro dall'altra parte. Vicino alla finestra, sulla sinistra, è li. Lo sguardo completamente vuoto mentre guarda fuori dalla finestra. La luna si riflette nel colore dei suoi occhi, vedo le sue guance bagnate e le labbra serrate e so che sembra stupido, ma l'unica cosa che mi viene da fare, è piangere. Piangere dal nervoso, dalla rabbia, dal dolore.

Mi avvicino piano a lei. Sento un singhiozzo e il mio cuore si spezza, di nuovo. Non mi ricordavo che fosse così doloroso vedere Heisel a pezzi, eppure, è successo mille volte.

"Heis" sussurro. Quando prendo la sua mano, lei non si ritrae, anzi, stringe leggermente la mia voltandosi per gaurdarmi. È bellissima anche così. Sdraiata su un letto di ospedale, senza forze e distrutta. Spezzata.

"L'hanno portata via" dice. I suoi occhi così non li avevo visti mai. Sono completamente, totalmente vuoti. Nessuna emozione.

"Chi?"

Mi siedo sulla sedia vicino al suo letto mentre continuo a tenerle la mano. Mi appoggio con i gomiti al materasso bianco. È tutti bianco qua dentro, cazzo.

Gray 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora