Capitolo 28

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SCUSAAAAATE.

HEISEL'S POV:

"Forse Manchester non è poi così male" mi dice Harry mentre camminiamo per le strade del centro. È una bella giornata ed abbiamo fatto bene ad uscire.

"Visto, basta scavare un po' più a fondo ed è perfetto"

"L'unica città perfetta che ho visto finora è stata Londra" dice.

"Londra?" Chiedo.

"Si, Londra. Anche altri posti sono veramente belli, però non saprei, Londra ha qualcosa che nessun posto riesce veramente a darti. Capisci che intendo?"

"Si, certo" sorrido. "A me piacerebbe andare ad Amsterdam"

"Amsterdam?"

"Si, non ti intriga? Andiamo! Andrei lì solo per vedere com'è animata la città di notte"

"Basta andare in qualche via poco raccomandabile di qualsiasi schifoso posto, e credo che avrai lo stesso risultato" dice. Io rido.

"È bella tutta Manchester, non solo i quartieri a luci rosse"

"No-"

Harry inizia a parlare. E non solo parla, gesticola, e quando Harry gesticola vuol dire che mi aspetta un bel discorso, forse anche troppo argomentato che mi porterà a far cadere le mie idee oppure a buttargliele addosso, ancora. Ed è davvero divertente.

Ma dopo il suo 'No' categorico, veniamo interrotti da una voce abbastanza vicina, che chiama il mio nome.

Ovviamente, dovrebbe essere di copione ormai. Qui a Manchester, città per niente piccola, io riesco sempre a trovare qualcuno. O meglio, le persone trovano sempre me.

"Heisel" di nuovo.

Vedo Harry sbuffare mentre io mi giro in cerca della persona che potrebbe aver gridato il mio nome, ma niente.

"L'ho sentito solo io?" Chiedo.

"No" scuote le spalle, so che ha paura si tratti di Mattew, ma non è così. La voce di Mattew l'avrei riconosciuta troppo facilmente. Questa mi è solo leggermente familiare, niente si più.

"Heisel" ancora.

"Lascia perdere e continuiamo il nostro giro" dice.

Abbiamo fatto tantissime foto da turisti, ed io da brava fotografa ho fatto ad Harry delle foto davvero grandiose. Mi preoccuperò di stamparle il prima possibile. Andranno tutte in un album insieme a quelle della prima volta a Manchester e della volta in campagna. I nostri primi piccoli 'viaggi' insieme.

"Uhm, okay" dico.

Ma quando ci giriamo e iniziamo a camminare di nuovo, la mia mano viene afferrata e nel giro di qualche secondo mi ritrovo faccia a faccia con Brady. Una delle poche migliori conoscenze che avevo in questa città.

Mi sorprende trovarlo qua e non in qualche grande università.

Ha sempre avuto il prego di mostrare tutta la sua intelligenza, senza essere noioso e non prendendosi troppo sul serio. Un po' come Harry.

"Brady" sorrido.

"Ti ho riconosciuto in mezzo a tutta questa gente, da dietro sei sempre uguale" mi dice mentre ci stringiamo in un piccolo abbraccio.

Sono sicura di essere diventata rossa e che Harry si senta scomodamente di troppo. Oppure che stia pensando le peggior cose su Brady, e probabilmente è anche comprensibile.

"Anche tu, non ti trovo molto cambiato. Si insomma, a parte la barba e i capelli più lunghi" sorrido.

"Volevo avere un'aria più mascolina"

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