Harry spegne l'auto sotto casa mia e si gira a guardarmi mentre mi slaccio la cintura. Il viaggio in macchina è stato terribilmente silenzioso. Solo musica e qualche occhiata, nient'altro. Non sapevo se sorridere o rimanere ferma, impassibile. Anche solo il suono del mio respiro sembrava un rumore immenso.
Sistemo la borsa della spalla e apro la portiera prima di sporgermi e dare un bacio ad Harry sulla guancia. Lui rimane immobile e se solo potessi lo prenderei fra le mie braccia e non lo lascerei andare mai più.
Il cappello è fermo sulla sua testa e le sue ciglia aggrottate. Sembra tremare e anche insicuro. Odio vederlo così, odio questo.
"Grazie del passaggio" sorrido.
"Figurati"
Mi giro un'altra volta a guardarlo per poi uscire definitivamente dalla sua auto. Il luogo in cui è successo tutto. In cui è iniziata la nostra storia. Abbiamo iniziato tutto li dentro con le nostre litigate senza senso, i nostri ridicoli battibecchi e le risate nervose. Io mezza ubriaca e lui più teso di una corda di violino. È iniziato tutto lì.
I brividi percorrono la mia schiena, le mie gambe, le mie braccia tanto che non resisto e mi giro battendo un pugno sul finestrino proprio mentre lui sta per ripartire.
Abbassa il finestrino e si sporge leggermente per potermi guardare meglio.
"Heisel?"
"Uhm..ti va di..salire?"
Sorride. Il suo sorriso vero, quello bello.
"Si, certo" si slaccia la cintura.
"Ad una condizione"
"Dimmi" alza un sopracciglio e mi guarda curioso.
"Il cappello lo lasci qui" sorrido e lui ridacchia mentre se lo toglie. Sta benissimo con quella acconciatura ma sono ancora troppo abituata all'Harry con i capelli lasciati al caso, riccioli e strani. Facendogli togliere il cappello è un po' come cancellare i cambiamenti che ci sono stati, cercare di non pensare al fatto che sia passato così tanto tempo. Vederlo girare per casa mia con i suoi capelli di sempre, sarebbe come aver tenuto Harry sempre con me. Sempre.
"Ai suoi ordini" lo appoggia sul sedile accanto a lui e non perde tempo ad uscire dalla macchina.
Mi segue in silenzio mentre saliamo le scale e arriviamo alla porta del mio appartamento. Harry respira in modo irregolare e mi giro per poterlo guardare meglio.
"Tutto okay?" Gli chiedo.
"Certo" sorride.
Sbuffo quando per la centesima volta non riesco ad aprire la porta. Harry ride dietro di me e mi toglie le chiavi di mano per aprirla lui in mezzo secondo. Certo.
"Le serrature non sono mai state il tuo forte" ride ancora mentre si sposta per farmi passare ed entrare per prima.
"Gentilissimo" dico e lui ride ancora. Ride sempre.
"Non è cambiato nulla" dice appena entra. I suoi occhi verdi passano ovunque intorno a lui come se stesse cercando anche il minimo cambiamento ma non ce ne è traccia.
"Vieni, devo mettere la borsa in camera" gli dico mentre cammino a passo lento verso la mia stanza accendendo le luci del corridoio. Mi segue in silenzio mentre con le dita tocca le pareti, sembra non credere di essere qui. Come se per lui fosse una cosa surreale. Per me potrebbe restarci anche a vivere..
"Camera dolce camera" dico. La stanza si illumina appena schiaccio l'interruttore. Questa si che è cambiata.
Le foto alle pareti sono diverse, il tappeto non è lo stesso ed il letto è completamente intatto.
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Gray 2
Fanfiction"Amo i solitari,i diversi,quelli che non incontri mai. Quelli persi,andati,spiritati,fottuti. Quelli con l'anima in fiamme" -Charles Bukowski.