Capitolo 37- Gray

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"A Tutte le persone che hanno creduto in me nonostante non ci fosse nessun motivo per farlo.

A chi ha saputo vedere il bene nel male in qualsiasi situazione e a chi mi ha insegnato a Vivere.

Ai miei amici.

Ad Alice, senza la quale sarei rimasta in qualche vecchia strada a contare i sassolini.

A Louis, per avermi stretto la mano così forte da non farmi sentire mai sola.

A mio fratello, Leon, che mi ha amato e sopportato per anni e anni, nella speranza che ritrovassi me stessa, quando non sapevo amare.

A mia sorella, Maya. Per troppi motivi che ancora oggi non sono in grado di scrivere. Perché quel genere di bene è impossibile da mettere su carta.

Ai miei genitori.

A Victoria ed Andrew Bennet.

A Manchester e a Londra, per avermi fatto crescere.

A quel signore in quel bar, quella sera. Ho ancora la sua monetina e la terrò con me per ancora molto tempo.

A tutte le persone che invece, sono state cattive. A chi mi ha fatto del male fortificando e migliorando ciò che sono.

All'amore della mia vita. Per tenermi sempre con lui, nonostante tutto. Voglio dirgli che lo amo e che lo amerò per sempre.

Ultimi, ma non meno importanti.. Questo libro va a tutte le persone che verranno dopo nella mia vita. E faranno parte del mio viaggio.

Una volta, una mia professoressa di Arte mi disse che avrei dovuto dipingere un quadro con tutte le cose che la vita aveva in serbo per me. Credo che lo farò. E quindi questo libro è anche per lei, Professoressa."

Appoggio il libro sul comodino accanto al mio letto. Non sono mai stata sveglia fino al mattino per leggere un libro, ma questo è tutta un'altra storia.

La copertina è grigia. Scura, rigida.

"A te" si chiama. Il titolo è inciso con un color oro. Mi piace.

Sorrido ripensando alla bellissima storia d'amore che ho appena letto. È una di quelle storia che ti lascia così tanti brividi dentro. Una di quelle che ti fa credere nell'amore.

Mi levo le coperte di dosso.

La mia stanza grande e luminosa.

Attaccate alle pareti ci sono tantissime foto di me e mio fratello.

Il grande specchio davanti a me riflette la mia immagine.

Occhi verdi, capelli scuri e lisci.

È una semplice domenica estiva ed io non ho per niente voglia di vestirmi, pettinarmi o lavarmi.

Un leggero bussare alla porta mi distrae dai miei pensieri.

"Si?" Dico.

Mio fratello entra lentamente lasciando il caricatore del cellulare sul mobiletto accanto alla porta.

"Non sei ancora pronta?" Mi chiede.

"Che ore sono?"

"Le undici e mezzo, fra mezz'ora ci sarà il pranzo" mi avvisa.

"È estate, posso pranzare in pigiama" protesto.

"Che idiota!" Mi insulta. "Verrano i nonni, gli zii e tutti gli altri! È tantissimo che mamma ce lo dice!"

"Dannazione" mi lamento. Mio fratello ride.

"Forza, muoviti"

Gli lancio un cuscino invitandolo gentilmente ad andarsene per poi dirigermi verso il mio armadio. Indosso un paio di jeans e una maglia bianca che a mia mamma piace tanto. Lego i capelli lunghi in una coda alta e mi guardo allo specchio almeno mezz'ora prima di decidermi a scendere.

Gray 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora