Capitolo 13

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HARRY'S POV:

Si stacca lentamente dal mio corpo mentre raccoglie le ultime lacrime ai bordi dei suoi occhi.

"Scusa" dice. "Non so perchè ho pianto" mente. Lo sa benissimo ma non lo vuole ammettere e io non mi sento nessuno per farle la predica o per obbligarla a dirmi la verità, ma è quello che vorrei fare.

"Tranquilla"

"Il latte" dice "Si sarà freddato"

Esce fuori dalla stanza velocemente, spostandosi a disagio e in modo insicuro. Sento dei rumori dalla cucina e chiudo gli occhi cercando di elaborare tutto quanto. Ogni maledettissima cosa.

Porca puttana, vorrei dare un pugno a qualcosa o trovare un modo per distrarmi.

Prendo i vestiti che ho lasciato cadere e dopo averli guardati per almeno cinque minuti decido di sfilarmi i jeans, la camicia e di mettere questo dannatissimo completo grigio.

Lo diedi ad Heis un giorno in cui, per via della pioggia, si era completamente zuppata. Girava per casa mia con questo, sorridente e felice. Era così bello averla mia, dopo tutto quello che avevamo lottato e faticato per ogni singola cosa, stare insieme era sempre una vittoria. Una cosa bellissima.

Quando arrivo in salotto è seduta a gambe incrociate sul divano. Davanti a noi latte e biscotti e i miei cereali preferiti. Me li comprava sempre.

"Uh, i miei cereali" dico mentre mi siedo accanto a lei. Mi guarda attentamente facendo scorrere i suoi occhi sui miei vestiti e alla fine, sorride. Soddisfatta e felice.

"Si, l'altro giorno ho deciso di comprarli..in fondo piacciono pure a me"

"Sei una bugiarda" rido "Li hai sempre odiati, sempre"

"Ehi" mette una mano sul cuore fingendosi offesa mentre con l'altra prende un biscotto e lo immerge nel latte caldo. Io inizio a bere il mio.

"Okay, posso lasciar perdere" dico e lei ride mentre mi lancia un biscotto.

Prende il telecomando nella sua piccola mano, lo smalto è nero e preciso. Mi piace quando si da lo smalto.

Accende la televisione e mette il primo programma che capita, in questo caso, un poliziesco. Di questi programmi ne abbiamo guardati a sfare, giorno dopo giorno, ad Heis piacevano tantissimo.

Dio, parlo come se fosse una vita fa. Che schifo.

"Per te" dice. La sua voce piccola che quasi non la sento. Mi giro verso di lei lasciando stare latte e biscotti.

Una coperta bianca è poggiata sulle sue gambe e se ora stessimo insieme, la toglierei e la riscalderei io. La bacerei fino a rendere le nostre labbra doloranti, fino a tardi, fino a quando non ne avrei abbastanza.

"Cosa?" Chiedo.

Lei non mi guarda, il suo sguardo fisso sulla tazza gialla.

"I cereali, li ho comprati per te"

Torno al mio latte senza dire niente.

Possiamo davvero andare avanti così? Lei che mi compra i cereali come se facessimo ancora colazione insieme e io che la guardo come se fosse la cosa più splendida del mondo.

Non lo so. Non lo so.

HEISEL'S POV:

Sistemo meglio i miei pantaloni neri bucati appena sopra le ginocchia. Infilo le mie scarpe col tacco dello stesso colore e opto per una maglia abbastanza elegante bianca. Prendo la giacca e scendo.

Vi prego, ricordatemi cosa cazzo sto facendo perchè io non ne trovo il senso.

Sorrido a Jason mentre mi fa un cenno con la mano, è appoggiato alla sua auto, mi aspetta. Vi prego, ricordatemi voi perchè sto uscendo con lui.

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