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Aurora's pov

Sono ormai tre giorni che sono qui a Roma, credevo che allontanarmi da Salerno sarebbe stata una buona idea, ma in testa ho solo e ancora Luca.

Da buon amico, Nicolò sta cercando in tutti i modi di farmi distrarre, per un po' ci riesco, poi ritorno alla realtà e mi rendo conto di quanto possa essere amara senza Luca.

-Ancora lui?- la voce di Nic risuona dolcemente nelle mie orecchie, mentre continuo a girare con la cannuccia questo frullato alla fragola.

Avvicino la bevanda alla bocca e faccio qualche sorso, poi mi concentro sugli occhi scuri del ragazzo in mia compagnia.

-Lui c'è sempre, è più forte di me- scrollo le spalle e deglutisco il liquido, assaporando la squisitezza di queste fragole.

Questo bar ha davvero roba buona, anche i cornetti sembrano una delizia.

-Ti capisco benissimo, ma prova almeno a spegnere per un momento la mente e pensa solo a te stessa. Fa male avere sempre un punto fisso in testa, lo sai, Aurora?- mi accarezza il braccio ed io annuisco, più che consapevole.

-Luca è stato importante per me- confesso come se fosse una novità, lui annuisce.

-Ma perché parli al passato? Luca tornerà, lo conosco da tempo ormai e so dirti alla perfezione che prima o poi capirà le stronzate che sta facendo e tornerà a braccia aperte da te. Alla fine ognuno può sbagliare, non siamo robot, capisci?- mi domanda dolcemente ed io annuisco.

Nicolò è davvero una bellissima persona, è stato un bene incontrarlo.

-Sei unico, ti ringrazio per tutto- gli accarezzo la mano e lui me la stringe poco dopo, per poi baciare il dorso.

-Ti voglio bene, stellina- sorride, facendo riaccendere in me quella fiamma di speranza che si era spenta ormai da un po'.

Luca's pov

È da un po' di giorni che Aurora non si presenta a scuola, le prof. non fanno altro che ripetere che se farà tante assenze, la bocciano di nuovo. Ma dove si sarà cacciata?

Scuoto la testa e sospiro: basta, devo capire che è finita, è inutile pensarla, tanto non tornerà più nulla, devo mettermelo in testa.

Afferro lo zaino ed esco dal cancello, oggi sembrava non finire più, questa scuola è una tortura, ma voglio farcela stavolta, almeno per mia madre. Le ho dato fin troppe delusioni, basta così.

Voglio impegnarmi per lei.

Qualcuno mi afferra per il polso, mi volto scocciato e mi ritrovo davanti Giulia.

-Che c'è?- sbotto senza rendermene conto del tono troppo acido.

Lei molla la presa e mi squadra dalla testa ai piedi, abbastanza irritata.

-Ancora non ti passa la rabbia? Ma si può sapere che ti prende? Se c'entra qualcosa quella Aurora, tra noi finisce qua!- esclama incrociando le braccia al petto.

La fisso e serro la mascella.

-Non devi darle fastidio- mi viene d'istinto proteggerla, è più forte di me.

Per quanto riguarda lei, sono tanto impulsivo e non riesco a non proteggerla, nonostante tutto.

-Sei innamorato ancora di lei?- schiude la bocca frustrata e scuote la testa un attimo dopo.

-Non dire cazzate, Giulia. Lei è acqua passata, ti ho soltanto detto di lasciarla stare, non ha senso torturarla, tanto non sono interessato a tornare di nuovo con lei- mento e deglutisco, lei con i suoi occhi grandi mi fulmina.

-Ma da quando è tornata nella tua vita sembra che ti interessi, invece!- ringhia irritata.

Sposta lo sguardo, poi lo posiziona di nuovo su di me.

-Mi stai stufando con questa storia, Giulia. Basta, ciao!- sbotto acido, faccio per andarmene, ma lei mi blocca e mi guarda quasi sorpresa.

-Fammi capire, mi stai mollando per lei? Sei serio, Luca? Dopotutto ciò che abbiamo condiviso ti permetti di fare lo stronzo?- chiede a raffica, mollo la presa e sospiro ancora una volta.

-Ma cosa abbiamo condiviso, Giu'? I nostri letti abbiamo condiviso e basta- sputo acido.

Apre la bocca e mi guarda male, peggio di poco fa.

-Ciao- aggiungo frustrato.

Mi volto e sgattaiolo verso la mia macchina, ho bisogno di mettere un attimo a tacere la mia mente, tutti i miei pensieri.

Salgo al volante, mette in moto e parto deciso.

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Aurora's pov

-Cosa hai ordinato?- domando al mio amico, abbozzando un sorrisetto divertito.

-La pizza, stasera ne ho proprio voglia- risponde massaggiandosi la pancia.

Scoppio a ridere per la sua espressione buffa e scuoto la testa.

-Sei sempre il solito- mi mordo il labbro divertita e lui mi afferra per i fianchi, inizia a farmi il solletico così le mie risate arrivano fino a Napoli.

-Pietà, pietà. Ti prego- borbotto, mi manca il respiro talmente dalla risate.

-Finalmente ridi, lo vedi che sei bellissima?- mi domanda smettendola di farmi il solletico.

Mi copro la faccia con le mani e lui scuote la testa, mi avvicina a sé e mi stampa un bacio tra i capelli.

All'improvviso suona il citofono, così scatto in piedi.

-Pizzaaa!- esclamo felice.

Nicolò ride, mentre io apro il portone al piano terra cliccando il tasto.

Inizio a fare balli strani, il mio amico tira fuori il suo cellulare e mi riprende, inizio a ridere, poco dopo suonano al campanello, così mi ricompongo mentre il ragazzo ridacchia guardando il video.

Apro la porta e, non credo ai miei occhi.

Il mio sorriso si spegne d'un tratto.

-Luca-

Il silenzio.

ORMAI//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora